Sempre più amato in Italia, Arnaldur Indridason torna in questi giorni in libreria con Le abitudini delle volpi, nuovo romanzo come sempre edito qui da noi da Guanda e tradotto da Silvia Cosimini. Protagonista è ancora una volta il commissario Erlendur Sveinsson, la cui saga è arrivata a dodici volumi e della quale questo libro è l’episodio undici (ricordiamo che i primi due non sono mai stati tradotti nel nostro paese). In Le abitudini delle volpi (Furðustrandir), Erlendur è tornato per qualche giorno nel piccolo villaggio in cui è cresciuto, sulle rive di un fiordo dell’Islanda orientale. Non si tratta di un viaggio di piacere, tuttavia: il commissario ha infatti deciso una volta per tutte di liberarsi dell’ossessione che lo perseguita fin da quando era bambino: la sparizione del fratello minore Bergur, durante una tempesta di neve. Per affrontare i fantasmi del passato, passa la notte da solo nel rudere abbandonato della sua casa, aspettando che buio e gelo lo riconducano a quel giorno che devastò la sua famiglia; di giorno, vaga per i boschi cercando indizi.
E mentre è sulle tracce di qualcosa che sveli cosa accadde a Bergur, si imbatte in una vicenda per molti versi simile: una giovane donna è sparita durante una bufera, nel gennaio del 1942. C’è ancora chi lo ricorda, e chi vorrebbe che la cosa non tornasse a galla. Immerso in un paesaggio selvaggio, Erlendur si ritrova senza saperlo a condurre un’indagine al confine tra realtà e allucinazione, spinto dalla un’intima e struggente necessità di trovare risposte che lo porterà a riaprire ferite mai chiuse e a riportare in luce antiche suggestioni e tormenti inconfessabili.
Le abitudini delle volpi, di Arnaldur Indridason: lo trovi su IBS
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