Le catene del passato di Simon Beckett pubblicato da Bompiani è un thriller introspettivo, ambientato in una Londra suburbana, che come la nebbia si insinua nell’anima, portando con sé una tensione palpabile, ma anche un senso di incertezza. Il libro racconta la lotta interiore di un uomo perduto nel rimorso e nella colpa e di come, mentre cerca di risolvere la situazione in cui viene catapultato, provi anche a tentare di mettere in ordine i frammenti del suo passato per trovare la sua redenzione.
Trama: Jonah Colley è un poliziotto tormentato dalla scomparsa del figlio Theo, avvenuta dieci anni prima in un parco mentre lui si era addormentato. Questo evento ha devastato il suo matrimonio e ha distrutto l’amicizia con il suo migliore amico, Gavin. Ora, dopo anni e senza preavviso, Gavin lo contatta per chiedergli aiuto e per rivelargli qualcosa, ma quando Jonah arriva al punto d’incontro, trova Gavin e altri tre uomini morti. Ora, è accusato di questi omicidi e, mentre cerca disperatamente la verità, si ritrova a scavare nel passato alla ricerca di ciò che è realmente accaduto a suo figlio.
Il personaggio di Jonah porta un carico emotivo pesante; è un uomo che ha perso tutto e che si consuma nella colpa. La sua indagine è tanto un viaggio verso la verità esterna quanto una sorta di purificazione interna. Se da un lato c’è la trama tipica del poliziesco, dall’altro c’è la verità di un uomo che non si è mai perdonato.
La storia si svolge con un tono crudo e tagliente, fino a rendere alcuni passaggi difficili da seguire, culminando in un colpo di scena che, pur essendo ben orchestrato, potrebbe non convincere del tutto il lettore.
Tra gli elementi che ho apprezzato oltre ai due ispettori Fletcher e Bennet che ci accompagnano per tutta la narrazione, emerge un personaggio femminile enigmatico, la cui evoluzione inaspettata aggiunge uno strato di complessità ma anche di umanità alla narrazione.
Consiglio il libro a chi ama i personaggi tormentati e che, come suggerisce il titolo, devono fare i conti con il proprio passato nel modo più difficile: accettandolo.
Simon Beckett è nato a Sheffield e ha collaborato come giornalista freelance per il Times, il Daily Telegraph e l’Observer. Vincitore a pari merito dello European Crime Fiction Star Award, si è aggiudicato il Marlowe Award della Chandler Society come Best International Crime Novel ed è stato selezionato per il CWA Gold Dagger. Bompiani ha pubblicato Jacob (2010), Il rifugio (2015), Dove c’è fumo (2018) e l’intera serie dedicata al personaggio dell’antropologo forense David Hunter: La chimica della morte (2006), Scritto nelle ossa (2007), I sussurri della morte (2009), La voce dei morti (2011), Acque morte (2017) e Il profumo della morte (2022).
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Articolo protocollato da Elisa Contessotto
Libri della serie "Antropologo forense David Hunter"
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