Cari amici di Thriller Cafè oggi ci occupiamo de “Le furie di Venezia”, romanzo di Fabiano Massimi edito da Longanesi.
“Chi è Ida Dalser?”
Siamo a Venezia, anno 1934: Mussolini e Hitler si incontrano per la prima volta in una piazza San Marco ricolma di camicie nere. Approfittando del caos e della folla, un gruppo di uomini mette tenta di mettere in atto un’operazione che potrebbe portare a un clamoroso rovesciamento delle sorti politiche europee e sventare il pericolo dell’alleanza tra Italia e Germania: il piano è assassinare i due Capi di Stato.
Nel commando l’ex commissario di polizia Siegfried Sauer e il suo fedele amico Mutti che si sono uniti alla resistenza antifascista. Qualcosa va storto e il piano fallisce ma Sauer e Mutti incappano in un mistero che riguarda il Duce, un mistero che potrebbe segnarne la carriera politica.
I due seguono Mussolini fino al largo dell’isola di San Clemente, dove lo vedono entrare nell’edificio principale del manicomio femminile e uscirne scosso. Sauer e Mutti decidono di indagare su questa storia e grazie all’aiuto di altri antifascisti scoprono che nel manicomio è richiusa una misteriosa donna di nome Ida Dalser. La donna sostiene di essere la prima e unica legittima moglie di Benito Mussolini.
Chi è veramente Ida Dalser? Sauer e Mutti decidono di scoprirlo ma si renderanno ben presto conto che dietro a questa donna si nasconde una storia ancora più incredibile che porterà Sauer e Mutti a Torino, molti anni dopo, sulla strada di un commissario della Polizia Politica che indaga su un uomo, tale Benito Albino la cui storia è altrettanto misteriosa e si intreccia con quella di Ida Dalser.
Cosa si nasconde nel passato di queste persone che intimorisce il Duce? Cosa potrebbe emergere dalla scoperta della verità, di così grave da rischiare di mettere in ginocchio il regime? Un gruppo di uomini scava tra le pieghe del regime fascista per scoprire la verità.
“Le Furie di Venezia” di Fabiano Massimi è un romanzo storico che si distingue per la capacità di intrecciare eventi reali e finzione con maestria, trascinando il lettore nelle pieghe meno esplorate della storia. Massimi ci offre una narrazione vibrante e coinvolgente, unendo episodi e personaggi poco noti ma incredibilmente affascinanti, come la vicenda di Ida Dalser e di Benito Albino, figure che avrebbero potuto cambiare l’immagine pubblica di Mussolini e influenzare il corso della storia.
L’autore rende vivi i dettagli storici attraverso un profondo lavoro di ricerca e descrizioni che trasportano il lettore tra Venezia e Milano, regalando un’atmosfera densa di tensione e realismo. Massimi è abile nel rendere i personaggi storici non solo credibili ma anche accessibili, spogliandoli della patina ufficiale per mostrarli con tutte le loro ambiguità e debolezze. Ciò che colpisce è proprio il modo in cui rivela l’umanità dei potenti e le ripercussioni delle loro azioni su persone comuni, spesso destinate all’oblio.
“Le Furie di Venezia” non è solo un romanzo storico, ma anche una riflessione sulla manipolazione dell’immagine pubblica e sulle ombre che il potere si lascia dietro. Un libro che consiglio a chi vuole scoprire un’altra faccia del Ventennio e immergersi in un racconto avvincente e illuminante. Fabiano Massimi dimostra di saper raccontare la “storia nella Storia”, restituendoci un affresco vivido e, al tempo stesso, un appassionante thriller storico.
Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, dopo aver lavorato come traduttore e consulente per alcune fra le maggiori case editrici italiane, oggi insegna scrittura creativa nel programma universitario della Scuola Holden. Per Longanesi ha pubblicato “L’angelo di Monaco” (2020), “I demoni di Berlino” (2021) e “Se esiste un perdono” (2023), romanzi tradotti in numerose lingue che gli sono valsi tra l’altro il premio Asti d’Appello in Italia e il Prix Polar in Francia.
Recensione di Patrick Landi.
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