Le streghe non dormono - Alice Bassoli

Siamo nella Bassa. E precisamente a Fossanera, un piccolo paese rurale della pianura padana che si affaccia sul Po.

Tre ragazzini dodicenni, annoiati e anche un po’ teppistelli, sono in giro con le loro bici per un pomeriggio d’avventure. Amano infrangere le regole e sono attratti dal proibito e quindi, noncuranti degli avvertimenti dei genitori, decidono di avvicinarsi al cascinale dei Morosini. Luigi Morosini, detto il Gorilla, è un uomo rozzo, aggressivo e dal passato turbolento. Certo il suo atteggiamento non lo aiuta a farsi benvolere, ma il paese gli appioppa spesso la responsabilità di tutto ciò che succede a Fossanera.

Paolo, Alessandro e Filippo, insieme alla sorellina di quest’ultimo Maddalena, affetta da un ritardo mentale, decidono di sfidare la sorte e di andare proprio lì, nel cascinale del Gorilla a giocare a nascondino. Ma uno di loro si è nascosto talmente bene da non essere più ritrovato e non risponde ai richiami insistenti. Insieme a lui, manca anche Maddalena.

Il ragazzino, che si chiama Paolo, si trova nel fienile con la testa fracassata da una pietra. Scivolerà velocemente nel coma per cui nessuno potrà sapere che cosa sia veramente successo.

Anche se Maddalena continua a ripetere che è stata la Strega, quella nera dagli occhi di brace, tutti gli abitanti della corte sanno già chi è il colpevole. Il mostro non può essere che Luigi Morosini.

«Sì, come no. Morosini… c’entra sempre, lui, quando c’è un casino. Lui ci va a nozze, col casino. Qui a Fossanera lo sanno tutti

Sul luogo viene inviato Pietro Incantevole, giornalista di nera per la rubrica ‘La falena bianca’ sulla rivista ‘Emilia Pop’. L’uomo, a caccia di uno scoop che gli faccia avere una promozione in ambito lavorativo, inizierà una sorta di indagine parallela a quella della polizia. Riuscirà a parlare con quasi tutti gli abitanti della corte che non lesineranno veleni, sospetti e giudizi nei confronti della famiglia Morosini e non solo. Infatti, l’evento di Paolo ha dato la stura a un malessere generale covato e mai esternato che è indice di una rabbia repressa alimentata dalle maldicenze e dai sospetti.

E intanto Maddalena continua a disegnare la strega dagli occhi di brace… è ciò che ha visto realmente o, forse, è frutto delle parole sentite dagli adulti che nominano Elvira Morosini con l’appellativo di strega?

«Devo disegnare la strega, così mi lascerà stare.»

Da quel momento in poi, Filippo e sua sorella inizieranno a vedere e sentire cose che forse non esistono. O esistono?

«E puntualmente, dalla notte stessa, Filippo e Maddalena hanno cominciato a sentire strani ticchettii contro il vetro della finestra, rumori e sospiri da sotto il letto, ombre nere negli angoli della stanza. I mostri erano già arrivati.»

E non solo loro, ma tutto il microcosmo della comunità sembra essere stato coinvolto in una sorta di psicosi collettiva che li getta nella disperazione più nera.

Avevo amato moltissimo “La ninnananna degli alberi“, il primo romanzo di Alice Bassoli, per cui non potevo che correre a leggere subito la sua seconda “creatura”.

Non si tratta di una serialità anche se, in effetti, un elemento comune tra i due romanzi c’è: la Bassa.

Le streghe non dormono” è un romanzo potente, duro e a tratti feroce perché l’autrice non edulcora nulla. Ne esce un’ambientazione quasi claustrofobica perché tutto si svolge all’interno di una corte sulla quale si affacciano le case dei protagonisti principali.

Ci troviamo di fronte a una narrazione corale perché la storia non ha un’unica “voce”, ma viene raccontata dall’intera comunità.

In questo mistery/noir emerge che all’interno dei piccoli microcosmi (come ad esempio il paese inventato di Fossanera), dove tutti sanno tutto di tutti, gli abitanti indossano una sorta di maschera di perbenismo e nascondono il loro “marcio” sotto il tappeto buono del salotto. Ma basta un niente perché la loro vera natura venga fuori e veleni, invidie, superstizioni, maldicenze e dicerie non risparmino nessuno.

Una delle tematiche di maggior impatto, trattata con sapiente maestria da Alice, è la difficoltà di accettare l’estraneo, il diverso. Infatti, sono tutti pronti a puntare il dito su Luigi Morosini ritenuto responsabile dell’aggressione al piccolo Paolo perché «È più facile pensare che sia stato il lupo a mangiare le galline, e non il cane di casa.»

Anche la disabilità viene affrontata dall’autrice con delicatezza facendoci comprendere che, al giorno d’oggi, l’accettazione e l’inclusività sono ancora, purtroppo, una chimera.

«Vorrei solo che la gente la smettesse di giudicare e dimostrasse un po’ più di empatia. Maddalena ha tanto amore da dare, ma loro, anzi, voi, vedete solo la sua disabilità.»

Le streghe non dormono” è un romanzo straordinario che ti toglie il fiato e ti colpisce in pieno petto. Ne emerge una comunità perdente, ben lontana dalla redenzione, che nasconde segreti e frustrazioni e che, in fondo in fondo, non è così lontana dai loro acerrimi nemici: la famiglia Morosini al completo. Si scoprirà, infatti, che tutti hanno, o hanno avuto, un legame a doppia mandata proprio con chi vorrebbero mettere alla gogna.

Ottima seconda prova per Alice Bassoli che vince e convince. Chapeau!

Alice Bassoli è nata nel 1981 a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Inventa storie da quando è bambina ma ha cominciato a scrivere dopo i trent’anni, ispirata dalla lettura di due romanzi molto speciali che ancora oggi conserva nel cuore.

Il suo romanzo d’esordio, “La ninnananna degli alberi“, è arrivato tra i cinque finalisti del concorso Amazon Storyteller 2022 tra oltre millecinquecento candidature. È stato pubblicato da Corbaccio e ha vinto il Premio GialloCamaiore Opera Prima 2024.

Le streghe non dormono” è il suo secondo romanzo.

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Le streghe non dormono
  • Bassoli, Alice(Autore)

Articolo protocollato da Luisa Ferrero

Mi chiamo Luisa Ferrero, sono nata a Torino e vivo a Torino. Dopo una laurea in Materie Letterarie ho ricoperto il ruolo, per tre anni, di assistente ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino e ho poi, successivamente, insegnato nella scuola per oltre trent’anni. Divoro libri di ogni genere anche se ho una predilezione per i gialli, i thriller e i noir. Le altre mie passioni sono: il cinema, il teatro, il mare, la mia gatta e la compagnia degli amici... Di recente mi sono approcciata anche alla scrittura partecipando a numerosi corsi di scrittura creativa. Il mio racconto giallo "Un, due, tre… stella!" è stato inserito nell’antologia crime "Dieci piccoli colpi di lama" - Morellini Editore (luglio 2022) e il mio romanzo d’esordio "Cicatrici", finalista alla quinta edizione del concorso "1 giallo x 1000", è stato pubblicato il 31 marzo 2023 da 0111 Edizioni. Ah, dimenticavo... dal 2016 sono non vedente ma questo, in realtà, non è un problema in quanto per dirla come Antoine de Saint-Exupéry "l’essenziale è invisibile agli occhi".

Luisa Ferrero ha scritto 128 articoli: