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È disponibile da qualche tempo presso l’editore Robin Le tre verità, un complesso e affascinante giallo storico-psicologico di Antonio Luna che, accanto all’indagine vera e propria su un omicidio, affianca un’indagine e un viaggio più generali e impegnativi, nei meandri della psiche umana.
E abbiamo impiegato il termine “viaggio” perché ne Le tre verità si precorrono lunghe distanze, di vario tipo. C’è la distanza geografica, ovviamente, che ci porta da Berlino a Bonn e quindi a Basilea, tenendo conto anche che uno dei personaggi centrali proviene dagli USA.
Ma c’è la distanza cronologica, visto che la vicenda narrata ne Le tre verità si dipana lungo decenni e decenni, partendo dal 1934 e arrivando fino al 2002 e, senza rivelare troppo, anche oltre.
Le tre verità nasce dalla passione di Antonio Luna per la cultura tedesca, una passione approfonditasi durante gli studi universitari e che ha portato l’autore umbro, classe 1965, a lavorare a questo suo primo romanzo fin dal 1990, in un lungo percorso di studio e approfondimento.
Antonio Luna anche se è all’esordio sulla lunghezza romanzo, non è certo nuovo alla scrittura. L’autore umbro, classe 1965, ha in precedenza collaborato per varie riviste e quotidiani, fra i quali La Nazione. Dal 2015 collabora stabilmente con il mensile di viaggi Borghi Magazine, per il quale si occupa di paesaggi e itinerari nei piccoli comuni italiani ed europei.
E per trattarsi di un romanzo d’esordio, Le tre verità ha già raccolto alcuni riconoscimenti quali il Premio Città di Arcore e il Premio Pagine di Territorio Storie di Uomini e Paesi Città di Crova.
Prima di avventurarci lungo le diverse linee temporali che costituiscono il romanzo, crediamo sia importante citare una frase del protagonista stesso della vicenda, Albrecht Krakauer.
Si tratta di un concetto che emerge a conclusione della storia e che ne coglie alla perfezione l’essenza, diventando quindi una sorta di manifesto dell’opera:
“Lo spazio fisico è strutturato su tre dimensioni: longitudine, latitudine, profondità. Con esse l’uomo definisce la realtà.
Lo spazio psichico è strutturato su tre verità: violenza, inganno, passione. Con esse la realtà definisce l’uomo”.
Spazio fisico e spazio psichico, appunto, e l’uomo che viaggia attraverso essi e attraverso il tempo, sempre in cerca di qualcosa, che nel caso de Le tre verità è, anche, la ricerca dell’identità di un assassino.
Osserviamo un po’ più da vicino questa ricerca, e come essa procede lungo le varie dimensioni, permettendoci di riassumervi parte della trama in ordine cronologico.
Il 1933 è anno cruciale per Hitler e la sua ascesa al potere, è il momento nel quale diventa Cancelliere. Fra enormi tragedie quali i roghi dei libri o l’incendio del Reichstag, i nazisti adottano sempre più spesso metodi violenti per eliminare i propri nemici.
Ma accanto alla violenza fisica ci sono anche altri metodi per “neutralizzare” chi non si allinea al partitoAlbrecht Krakauer, per esempio, è un regista noto e apprezzato, che si oppone strenuamente al regime e paga la sua scelta di libertà con un processo nel quale viene accusato di malattia mentale e confinato nella piccola isola di Köpenick. Da allora non passerà nemmeno un anno e, nel 1934, il suo corpo privo di vita sarà ripescato dalle acque del fiume Dahme, insieme a quello del suo psichiatra, Bernhard Morden.
L’indagine su queste due morti è ancora più sbrigativa e sommaria del processo e il governo si sbarazza molto velocemente del caso.Dopo più di tre decadi, arriviamo a un’altra data storicamente molto importante: il 1968. In piena contestazione e in occasione di un convegno cinematografico a Bonn, dedicato a Krakauer, ecco che Fritz Mond, anche lui regista, amico personale del deceduto, scampato al nazismo grazie a una fuga negli USA, decide di riabilitare la memoria del suo collega, cercando di cancellare l’infamante accusa di malattia mentale e raccontando non solo chi era il regista e l’uomo, ma rivelando sensazionalmente anche il nome dell’assassino.
Altro balzo in avanti, sempre più vicini al presente. A Basilea, nel 2002, Johannes Andreas, psicoanalista e docente universitario, illustra i risultati del caso e trattamento più complesso e di maggiore interesse e successo della sua vita professionale. Ha infatti trattato Peter Mercier, che ha iniziato il percorso di analisi proprio dopo aver compiuto ricerche storiche su quanto accaduto a Krakauer. Emergeranno tre verità ma, forse, non saranno ancora sufficienti…
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