Secondo appuntamento con Le Vendicatrici di Massimo Carlotto e Marco Videtta. E’ di scena Eva, la proprietaria del negozio di profumeria che nel primo romanzo (quello dedicato a Ksenia) funge da centro di gravità per le avventure delle quattro donne.
Renzo, suo marito, che nel primo romanzo era ingloriosamente scappato dai debiti lasciandola alle prese con gli strozzini, ritorna a farsi vivo portando come al solito guai. Questa volta hanno le sembianze di Melody Mascherano, una giovane donna appartenente a una delle famiglie criminali più potenti di Roma, che controlla il quartiere con metodi e disciplina militare. Melody si è invaghita di Renzo e ha con lui una appassionata quanto clandestina relazione. Il clan infatti, nella persona del temibile vecchio capo – nonché zio di Melody – Serse Mascherano, non gradisce affatto le cooptazioni, e preferisce sistemare le questioni sentimentali dentro al loro inner circle criminale. Melody è poco più che un adolescente, ribelle e annebbiata da una certa incontenibile passione che le fa vedere Renzo come un principe azzurro ed Eva una rivale in amore, dunque una nemica da abbattere.
Il pavido Renzo, che capisce troppo tardi le estreme conseguenze dell’impelagarsi con una donna dal background così pericoloso, non riesce a pensare ad altri che alla moglie per tentare di salvare la pelle. Eva, nonostante il parere contrario delle amiche e l’intima consapevolezza di non avere più debiti verso l’uomo che le ha rovinato la vita, decide ugualmente di dargli una mano, ma si rende conto ben presto che il nemico che ha di fronte è stavolta qualcosa di ancora più pericoloso degli strozzini che ha dovuto affrontare solo pochi mesi prima. Per questo le tre donne, che ora lavorano insieme alla profumeria, hanno ancora una volta bisogno di Sara, la misteriosa e letale compagna che nell’avventura passata aveva avuto un ruolo determinante nel farle uscire dai guai. Ma ora Sara sembra l’ombra di se stessa. Imbolsita e a un passo dal suicidio, rifiuta ogni contatto e ogni offerta d’aiuto. Solo l’insistenza delle tre ragazze, aiutate da un infermiere cubano specializzato nell’accompagnare con amore e dedizione i malati terminali verso l’ultimo respiro, riusciranno a strappare la guerriera dal buio in cui era precipitata, facendole ritrovare la voglia di vivere e lottare.
Più smilzo rispetto al primo romanzo, ma come questo di agile e piacevole lettura, il duo Carlotto/Videtta prosegue nel solco già tracciato con Ksenia. Donne che possono contare solo su altre donne, solo in apparenza fragili ma in realtà capaci di prendere in mano le redini della propria vita. Unite da un vincolo inossidabile, molto più forte della semplice amicizia: quel legame particolare che avvolge chi insieme ha lottato, con aiuto reciproco, per allontanarsi dal baratro in cui stavano inesorabilmente precipitando.
A dispetto del titolo della serie, in questo secondo volume si parla più di difesa che di vendetta. Le quattro donne reagiscono è vero ad un attacco, e lo fanno con un’astuzia e una potenza di fuoco impressionante, ma il loro scopo sembra più quello di annientare il pericolo che non il vendicarsi dei pur importanti torti subiti. Rispetto al primo romanzo si richiede al lettore qualche sforzo in più sul versante della sospensione dell’incredulità, laddove si mette in scena uno scontro, sulla carta decisamente impari, tra quattro semplici donne e un’intera e ben strutturata organizzazione criminale, inseritasi nel quartiere romano come un cancro e ramificata e potente. Ma d’altra parte non è solo la ferrea volontà femminile a scardinare l’esercito dei Mascherano, né il contributo (peraltro marginale) dei pochi uomini del romanzo che rivestono ruoli positivi, come l’inane commissario Mattioli, giustamente relegato al ruolo di spalla in un palcoscenico tutto al femminile. E’ più che altro la presenza di Sara, o quale sia il suo vero nome, di cui nulla si sa se non che possiede acutissime capacità di lotta e guerriglia e che un passato devastante ha piallato la sua impressionante forza di volontà.
Una serie che a metà strada mantiene l’alto livello narrativo del primo volume, e stuzzica la curiosità del lettore verso le due vendicatrici, Luz e soprattutto Sara, su cui gli autori punteranno i riflettori nei prossimi due romanzi.
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