L'eredità del Fantini di Marco GhizzoniMarco Ghizzoni continua a pubblicare, all’invidiabile ritmo di un titolo all’anno, i romanzi che animano la sua serie di Boscobasso, che con L’eredità del Fantini giunge al terzo capitolo, portato nelle librerie italiane, come gli altri due, da Guanda.
Marco Ghizzoni è nato e vive a Cremona e ha concepito questa serie influenzato da tutte le storie e personaggi che ha avuto modo di vedere e ascoltare per molti anni nel bar di sua madre, in un paesino nella provincia, punto di osservazione ideale che gli ha permesso nel tempo di accumulare l’esperienza necessaria a dar vita alle indagini del maresciallo Nitto Bellomo.

Torniamo quindi per la terza volta a Boscobasso e alle sue vicende, sospese fra strapaese, pettegolezzi, piccole e grandi invidie, piccoli e grandi crimini, sempre narrati cercando di tenere in equilibrio il genere giallo e quello umoristico.
E con Boscobasso tornano anche alcuni dei protagonisti fissi fra i quali, oltre al già menzionato maresciallo, anche l’immancabile don Fausto che ne L’eredità del Fantini, come vedremo, se la passerà piuttosto male.

A Boscobasso è arrivato un nuovo cittadino, Ersilio Cristalli, un notaio che ha un complesso a causa della sua bassa statura e un grande sogno nel cassetto: fare l’attore. Cristalli non fa quasi in tempo a entrare in paese che subito entra in contrasto con il maresciallo Bellomo: prima rischia di investirlo e in seguito prende possesso della sua nuova casa, la villa che apparteneva al liutaio Antonio Arcari, un evento che molto probabilmente significa l’impossibilità del ritorno nel paese di Edwige Dalmasso, amatissima dal maresciallo.

Ma l’arrivo del notaio a Boscobasso innesca anche vari altri eventi: don Fausto prima promette a Cristalli il ruolo da protagonista nella futura recita natalizia ma in seguito comincia a nicchiare e a tirarsi in dietro, con un comportamento misterioso che probabilmente nasconde qualcosa. E nel frattempo Amilcare Fantini, proprietario dell’officina del paese, muore sotto l’automobile dell’impiegata comunale Gigliola Bittanti, lasciando il notaio Cristalli come esecutore testamentario.

E proprio dal notaio si presenta Mirella Fantini, nipote del deceduto: fino a poco tempo prima Mirella era una devota suora in quel di Brescia, ma l’eredità deve averle risvegliato altri appetiti e altre devozioni, si è tolta il velo e ora è intenzionata a condurre una vita ben diversa.
Se aggiungete al quadro già complicato il fatto che l’automobile della Bittanti sembra essere sparita nel nulla e che don Fausto diventa vittima di un ricatto a luci rosse, potrete ben capire che il maresciallo Bellomo avrà parecchie gatte da pelare prima che arrivi il Natale.

Terzo volume della serie di Boscobasso, L’eredità del Fantini è stato preceduto nel 2015 da I peccati della bocciofila e nel 2014 da Il cappello del maresciallo.

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