Newton Compton ha dato alle stampe L’eredità dell’abate nero, il più recente romanzo di Marcello Simoni che inaugura anche un nuovo ciclo per il bravo e fortunato autore emiliano.
Ne L’eredità dell’abate nero Simoni mostra comunque di rimanere affezionato a certe formule e moduli che sono risultati vincenti nella sua carriera letteraria e ci offre quindi un nuovo viaggio nel tempo, fra crimini e intrighi di metà Quattrocento.
E non possiamo essere che contenti per il fatto che Simoni insista a scrivere quel che conosce meglio e quel che ha già ampiamente dimostrato in passato di saper padroneggiare con disinvoltura.
Ex archeologo e bibliotecario, con alle spalle vari saggi storici, Marcello Simoni si è imposto definitivamente sulla scena italiana con il Premio Bancarella nel 2012, grazie a Il mercante di libri maledetti, e da allora ha affinato un metodo vincente che a ogni nuova uscite trova il favore dei lettori.
L’eredità dell’abate nero è il primo volume di una nuova serie, definita Secretum Saga, e rafforza la posizione di preminenza di Simoni, che è considerato da molti uno dei più importanti, se non direttamente il migliore, fra gli autori di thriller storici.
Se in occasione del precedente Il marchio dell’inquisitore è stata protagonista la Roma del Seicento, ne L’eredità dell’abate nero Simoni sposta la sua attenzione circa due secoli prima e cambia anche l’ambientazione geografica, prediligendo la Firenze dominata al tempo da uno dei più importanti ed energici uomini dei Medici, Cosimo il Vecchio.
Tigrinus è un giovane ladro di belle speranze, origini ignote e capelli neri solcati precocemente da strisce di bianco. Il ragazzo si arrangia come può nella Firenze del 1459, purtroppo la sua vita e carriera hanno una svolta imprevista per il peggio quando si ritrova ad assistere a un omicidio nella cripta dell’abbazia di Santa Trinità.
Tigrinus era penetrato nell’edificio con l’obbiettivo di accaparrarsi qualche manciata di gioielli ma ottiene ben altro rispetto a quanto desiderava. È infatti l’unico testimone dell’assassinio del banchiere Giannotto de’ Grifi, e la nipote, Nunzia de’ Brancacci e viene arrestato e incolpato dell’accaduto. Ma riuscire a provare la sua innocenza è solo il primo passo per Tigrinus: una volta tornato libero dovrà preoccuparsi del desiderio di vendetta degli eredi del banchiere, Angelo de’ Bruni, il figlio, e Nunzia de’ Brancacci, la nipote.
A complicare il quadro si aggiunge la scoperta di importanti verità sul conto di Giannotto de’ Grifi: la sua morte sembra infatti avere forti legami con un favoloso tesoro a bordo di una nave proveniente dall’Oriente. Per riuscire a sfuggire all’ira degli eredi e provare una volta per tutte la sua innocenza, Tigrinus dovrà accordarsi con l’uomo più potente di tutta Firenze, Cosimo de’ Medici, e imbarcarsi per uno straordinario viaggio in mare che lo porterà a confrontarsi con il misterioso abate nero, un uomo tanto sfuggente quanto imprevedibile che sembra conoscere ogni segreto del passato di Tigrinus.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.