Lo stupore della notte, ultima fatica di Piergiorgio Pulixi, è il libro che recensiamo oggi al Thriller Café.
Rosa Lopez, capo dell’Unità speciale contro il terrorismo di matrice islamica della DIGOS milanese, è la tipa più forte in circolazione. Una vera dura, che dopo aver combattuto ferocemente la ‘ndrangheta ha proseguito la sua carriera con operazioni pericolose e devozione totale al lavoro, quel tipo di dedizione che procura divorzi, depressioni, alcolismo. Incattivita dalla grave aggressione che ha ridotto in coma un suo collega cui era legata sentimentalmente, è la persona ideale alla quale affidare un incarico molto delicato, da cui dipende addirittura la tenuta democratica del Paese: sono stati rubati tre AK-47 da un arsenale della camorra e stanno per essere usati in un attentato a Milano. Per riuscire a sventare l’attacco Rosa dovrà far ricorso a qualunque mezzo. Non c’è spazio per la pietà, perché quello di Rosa non è un lavoro. È una guerra.
“Perché l’Italia è uno dei pochi Paesi europei ancora immuni agli attentati?”
“Perché c’è gente come me che si fa il culo dalla mattina alla notte per impedirlo, forse?”
Pulixi padroneggia bene le dinamiche della radicalizzazione islamica moderna, sia quelle interiori dei singoli soggetti sia quelle globali, socioeconomiche. Una scena dedicata ad uno degli aspiranti martiri, di cui non divulgheremo i dettagli, è capace ad esempio grazie ad una sola immagine di mostrare con forza raggelante il contorno del terrorismo jihadista, l’abisso mentale in cui precipita chi sceglie di immolarsi per una causa di morte. Per questo dispiace leggere che l’Isis è stato “creato” da sauditi e americani per destabilizzare la regione, una teoria che semplifica ciò che nel resto del romanzo viene presentato correttamente nella sua complessità. Detto ciò, l’abilità dello scrittore è ai massimi livelli: Lo stupore della notte è un thriller d’azione che si legge d’un fiato, tra spie, fondamentalisti, agenti della CIA che tengono per le palle poliziotti italiani, traditori da scovare e hacker anonimi. L’autore ha una scrittura pulita che va dritta al punto ed è riuscito a trovare la prosa giusta per il contenuto; il romanzo ha una scorrevolezza piacevole e accattivante.
Le indagini segrete di Rosa e della sua squadra si concentrano sull’imminente attentato che si rivela di portata ancora più distruttiva rispetto a quanto preventivato. Dietro di esso si cela il Maestro, capo fantomatico del terrorismo in Europa, sfuggito per anni dai radar della polizia ed ora molto vicino al team della Lopez. Ma i poliziotti non sono gli unici a cercarlo, in un intreccio di trame ordito con intelligenza e con gusto per il romanzo di genere. Pur dando molta rilevanza al plot, Pulixi riesce comunque a infondere umanità ai suoi personaggi, usando come mezzo privilegiato i sentimenti che anche duri come loro provano. L’amore, ma anche la vendetta, che uniscono sbirri criminali.
Si sente fortissima la presenza di Milano, descritta con precisione nei suoi vari quartieri. Una metropoli proteiforme e ammaliante, che alle luci dei palazzi ipermoderni accosta le oscurità dei quartieri periferici, come quella via Padova multietnica dove sembra di non essere in Italia. Una banlieue tricolore, dove il fondamentalismo trova terreno fertile.
In generale è come se per Pulixi fosse caduto anche l’ultimo velo di finzione che copriva il suo sempre presente desiderio di parlare del mondo reale. Se le dinamiche criminali che avvolgevano la Giungla, la città immaginaria della saga di Mazzeo, erano già evidentemente molto più che verosimili, ne Lo stupore della notte si parla in maniera diretta del presente, di ciò che ci circonda, senza lesinare un preciso atto d’accusa all’Italia, ma non sveliamo oltre.
Unica potente invenzione (o forse no) è quella del Lovers Hotel, un finto albergo copertura delle stanze segrete di interrogatorio violento; una creazione altamente suggestiva, costruita pensando addirittura alla sua storia nel corso degli anni, dove si svolgono alcune delle scene più memorabili del libro.
Pulixi ha ordito un piano per l’attentato più devastante della storia. Le pagine dedicate a quest’atto terroristico sono puri pezzi d’antologia dei libri di genere per la macchinazione architettata dall’autore. Nel finale l’azione diventa davvero coinvolgente, l’intrigo si complica ed il lettore è costretto a divorare le pagine per scoprire come stanno le cose.
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