Fazi Editore pubblica L’undicesima ora di Giovanni Ricciardi, nuovo romanzo all’interno dell’apprezzata serie dedicata al commissario Ottavio Ponzetti.
Questo ciclo narrativo, oltre ad aver ottenuto buoni riscontri di vendite, è particolarmente amato anche da critici e addetti del settore e sono ormai vari i premi e le nomination accumulati.
Fra i volumi che compongono la serie ricordiamo almeno I gatti lo sapranno, che si è aggiudicato il premio Belgioioso Giallo 2008; Il silenzio degli occhi e Il dono delle lacrime, che fu candidato al Premio Scerbanenco 2014. Prima di questo L’undicesima ora, l’ultimo capitolo della serie era Gli occhi di Borges (2016).
Niente male per un autore che in origine non amava molto i gialli e che iniziò a scrivere le gesta del suo commissario studiando Simenon ma con un occhio di riguardo a Gadda.
Giovanni Ricciardi ha costruito il successo del suo personaggio agendo in modo sostanzialmente contrario a buona parte degli autori italiani che creano commissari.
Il suo Ottavio Ponzetti non ha grandi difetti di carattere e non è irascibile, permaloso o intrattabile; è fedele alla moglie e non ha vizi segreti e nemmeno idiosincrasie esagerate a caratterizzarlo. Ama camminare per Roma, giocare al biliardo e lavorare coscientemente per risolvere i casi.
Nel mare magnum di commissari e ispettori che sono facilmente e velocemente definiti attraverso pochi tratti di carattere e facendo forza su idiosincrasie, difetti, manie e vizi piuttosto evidenti, Ponzetti vince più attraverso l’etica e la sobrietà che per via di qualche eclatante risvolto di carattere o chissà quale terribile ombra nel suo passato.
Vediamo di capire come se la caverà in questo nuovo caso studiando la trama de L’undicesima ora, ottavo caso per Ponzetti.
In una vicenda nella quale è già forte la presenza dell’architettura, spunterà per il commisario Ponzetti l’ombra di uno dei più grandi architetti di tutti i tempi. Tutto comincia con il rinvenimento di un noto professionista romano: l’architetto viene trovato cadavere nel suo loft, circa una settimana dopo il decesso. Più o meno allo stesso tempo, facendo subito sospettare un collegamento, la villetta dove il morto abitava fino a poco tempo prima viene devastata da cima a fondo da un incendio doloso.
Il commissario Ottavio Ponzetti, sebbene il caso non sia nemmeno di sua diretta competenza, si appassiona immediatamente a quelle che gli paiono delle coincidenze eccessive. Subito il commissario comincia a coinvolgere i consueti aiutanti, quali l’ispettore Iannotta, ma anche parenti e amici e, grazie a un lavoro di squadra, identificherà una donna spagnola e comincerà a mettersi sulle sue tracce.
Tracce che portano a Barcellona e il commissario, proseguendo una tradizione che già in altre occasioni l’aveva portato a zonzo per il mondo, fra Patagonia e Sicilia, arriverà a Barcellona e all’architetto simbolo della città, Antoni Gaudí. Dopo l’escursione in Spagna tutto diventerà più chiaro e Ponzetti potrà tornare a Roma per mettere insieme tutti i dettagli e arrivare infine alla verità.
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- Ricciardi, Giovanni (Autore)