Ad un anno di distanza dal successo de “L’ora di punta”, Nora Venturini torna in libreria con “Lupo mangia cane”, romanzo giallo edito da Mondadori. Lo recensiamo oggi al Thriller Café.
Si tratta della seconda indagine di Debora Camilli, giovane e bella tassista (tassinara come si dice a Roma) per necessità e detective per vocazione: ha infatti vinto il concorso da vice ispettore ma, per problemi familiari ed economici derivanti dalla morte del padre, ha dovuto accantonare il suo sogno di carriera in polizia per prendere in eredità dal genitore il taxi “Siena 23” e la relativa licenza.
Il destino però, la mette nuovamente di fronte ad un caso di omicidio: è una fredda sera di novembre e Debora si trova davanti alla stazione Termini quando le giunge voce che a pochi metri da lì è appena stato ritrovato un cadavere. L’intraprendente protagonista non resiste al richiamo e si precipita sul luogo del delitto dove arriva anche il commissario Edoardo Raggio con cui ha già collaborato e per il quale nutre un debole.
Il corpo accoltellato è quello di un giovane eritreo che frequentava la mensa della Caritas e nonostante le resistenze del commissario, la tassista – tra una corsa e l’altra, barcamenandosi tra i battibecchi con la madre e il fratello e le crisi sentimentali dell’amica Jessica – comincia la sua investigazione parallela. Riesce a intrufolarsi come volontaria alla mensa, a fare amicizia con barboni e immigrati e a scoprire molte cose sulla vita della vittima. Verrà a contatto con un’umanità fatta di indigenti, lavoratori saltuari ed extracomunitari irregolari, che vive nascosta ed emerge solo all’ora di cena per rimediare un pasto caldo, un popolo di invisibili tra cui può capitare che “lupo mangi cane, ma solo perché ha fame”. Complice l’indagine, l’attrazione fra la tassista e il commissario si farà ogni giorno più accesa, in un’altalena di scontri e intimità, e per il poliziotto resisterle sarà sempre più difficile.
Quello di Debora è un personaggio verso il quale viene spontaneo provare immediata empatia: è irrequieta, caparbia e orgogliosa, si infervora con facilità, ha un talento innato per le bugie improvvisate di cui – a volte – si pente, è perennemente in ritardo, disorganizzata nelle sue giornate e nella sfera affettiva quanto astuta, seria ed efficiente nell’affrontare la sua indagine personale. È generosa, onesta e ironica ed è dotata di un istinto naturale che la porta a scoprire indizi fondamentali per la soluzione del caso.
Attraverso il suo taxi, fra Termini, piazza Vittorio, il mercato Esquilino e San Lorenzo, il lettore giunge al cuore di questa storia che è la realtà sommersa degli immigrati e dei senzatetto, tematica contemporanea e delicata che l’autrice affronta con nobiltà di sentimenti civili, raccontando con schiettezza la guerra tra poveri che è quotidianamente sotto i nostri occhi e sulla quale, forse, non ci fermiamo a riflettere abbastanza.
Nora Venturini dimostra di essere un’autrice abilissima per l’eccellente costruzione del giallo, per la caratterizzazione attenta della protagonista e di tutti i personaggi, per lo stile fluido e veloce, per la cura con la quale descrive le mille sfaccettature della Capitale e per la scrittura umoristica capace di far sorridere, commuovere ed emozionare al tempo stesso.
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- Venturini, Nora (Autore)
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