Recensiamo oggi al Thriller Café Mare nero, di Gabriella Genisi (edito da Sonzogno nel 2016), sesto giallo della serie con la commissaria barese Lolita Lobosco.
Ritroviamo la commissaria fresca di promozione che, in un flash-back che dura un romanzo, ci racconta come ha ottenuto questo riconoscimento che – pare – la porterà lontano da casa. L’ha ottenuto grazie alla sua testardagine in un’indagine che la segnerà, non c’è dubbio… un’indagine nata da un giuramento, il primo e unico che Lolita ha fatto nella sua vita. Una storia che si apre e si chiude così, con gli occhi fissi alla vastità del mare.
“Quando arriviamo sul lungo braccio che circonda il porto e conduce al Molo Sant’Antonio, il sole sta per tramontare. Le saracinesche dei magazzini dei pescatori sono abbassate, ma qualcuno c’è ancora. Sono quelli più anziani, intenti a riparare le reti. A mano, come una volta. Senza fretta. Parlano del tempo, di calcio e di politica. E di come si stava meglio prima. Ho un nodo di nostalgia che mi stringe la gola, vorrei fermarmi a chiacchierare con loro, per sentirmi dire le stesse storie di mare che raccontava mio nonno. Tornare bambina per pochi minuti. Invece devo andare. Sono in servizio, faccio il commissario della Sezione Omicidi e il dovere mi chiama.”
Chi ama il mare lo sa che dietro la sua apparente immobilità c’è un mondo in continuo movimento, che il mare è uno scrigno di emozioni, ricordi, ma anche di relitti e nefandezze, il posto ideale per occultare qualcosa. Il mare tutto dà e tutto toglie, chi ci vive lo sa bene, perciò quando, un giorno di metà settembre che al Sud è ancora estate piena, le onde restituiscono al porto di Bari i corpi senza vita di due giovani fidanzati, negli astanti non c’è sorpresa, ma solo gelo, incredulità e dolore. Si chiamavano Luca e Marinella e stavano per sposarsi: lui poco più che trentenne, commercialista, di buona famiglia; lei appena ventenne, studentessa di biologia marina. Entrambi amavano follemente il mare, le immersioni, i relitti; erano sub esperti, perciò nessuno si spiega come un tale incidente sia potuto succedere. Ma dagli esami autoptici diventerà ben presto chiaro che di incidente non si è trattato. Lolita Lobosco lo trova presto il colpevole, ma le motivazioni dell’omicidio sono di tutt’altra natura rispetto a ciò che si pensava… sì, perché Marinella era ben più che una semplice studentessa e una determinazione come la sua faceva paura a qualcuno.
“Ogni mattina mi sveglio e guardo il mare, prim’ancora di prendere il caffè.
Nelle città senza mare chissà dove va la gente a far riposare i propri pensieri. Me lo sono sempre chiesto. Ma, dal giorno dell’incidente, ogni volta che mi affaccio al balcone o passo dal lungomare, mi sale l’angoscia. Vorrei qualcosa che mi riconciliasse con tutto quest’azzurro, che mi facesse scordare quel nero, quell’abisso profondo che ha inghiottito Marinella e poi Luca.
Oggi alle sedici sono previsti i funerali. Presso la Chiesa di San Giuseppe, quella col sagrato davanti al mare. Dopo la funzione religiosa, il feretro della ragazza proseguirà verso il Salento, Marinella tornerà per sempre nella sua Otranto. Dal mare era arrivata, e dal mare è stata portata via. Che brutta coincidenza, e com’è strana la vita.
Nulla accade per caso continua a frullarmi nella mente mentre conto i passi fino alla questura, è da un pezzo che ho smesso di credere alle coincidenze. Nel frattempo le mie indagini seguono una traccia sottile, una sensazione che finora non ho condiviso con nessuno, per pudore forse. O per il timore di sbagliare ancora, come accadde per il delitto Stramaglia. Penso a Lorenzo, a quanto mi piacerebbe raccontargli, confrontarmi con lui, con la sua esperienza nel risolvere i cold case. Magari lo chiamo. Forse più tardi, per un caffè. Adesso ci sono cose più urgenti.”
Cresce questa commissaria tenace, determinata e sensuale, cresce ad ogni storia. In questa la troviamo immersa in mondi di cui non sa nulla, ma con cui non esita a confrontarsi per amore di giustizia: così la vediamo impegnata a capire come funzionano le immersioni subacquee, a ripassare la storia dei relitti sepolti nei mari italiani, la scopriamo aggiornatissima sulle norme in materia di ecomafie… una donna piena di risorse, sul lavoro come nella vita privata, una commissaria tosta e intransigente fuori, ma timida e fragile dentro, come sanno bene i suoi amici sempre più numerosi.
Storia che prende le mosse da fatti realmente accaduti, Mare nero è, come detto, il sesto romanzo di questa bella saga, preceduto nell’ordine da La circonferenza delle arance, Giallo ciliegia, Uva noir, Gioco pericoloso e Spaghetti all’assassina.
Gabriella Genisi, l’autrice, vive anche lei vicino al mare, a due passi da Bari. Oltre alla serie di Lolita Lobosco – che approderà presto in Tv – ha scritto numerosi romanzi tra cui anche Pizzica amara, primo della serie con Chicca Lopez ambientata nel Salento.
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Articolo protocollato da Rossella Lazzari
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