A pochi giorni dalla fine del 2016 è possibile tentare un bilancio della stagione televisiva e cercare di identificare alcune fra le migliori serie e miniserie in ambito thriller e crime.
Si tratta di un compito sempre più difficile: con il passare degli anni il livello qualitativo di molti prodotti televisivi continua a salire e molti dei titoli che andremo a nominare non hanno nulla da invidiare ai film pensati per le sale cinematografiche.
Più che una classifica di merito abbiamo pensato di raggruppare quattordici serial memorabili, in un elenco (compilato in stretto ordine alfabetico) che rispecchia i gusti diversi e personali di vari membri della redazione di Thriller Café.
Bando agli indugi, quindi, e cominciamo con…
American Crime Story: The People V. O.J. Simpson
Iniziamo, per pura coincidenza, con quella che è anche, molto probabilmente, la migliore serie dell’anno, come dimostra la stratosferica cifra di 22 nomination agli Emmy Award 2016 e 5 ai Golden Globe 2017.
American Crime Story è stata pensata da Scott Alexander e Larry Karaszewski per FX sulla falsariga di American Horror Story: ci troviamo quindi di fronte a un contenitore antologico che ogni anno affronterà casi giudiziari, avvenimenti di cronaca nera o tragedie naturali.
Questa prima stagione è stata dedicata a uno dei casi più noti di tutta la storia giudiziaria degli USA, The People v. O. J. Simpson, basandosi su The Run of His Life: The People v. O. J. Simpson, un libro di Jeffrey Toobin. I dieci episodi, di lunghezza variabile, sono stati trasmessi su Fox Crime a partire dal 6 aprile 2016 e vedono fra i protagonisti Cuba Gooding Jr nei panni di O. J. Simpson, John Travolta, David Schwimmer e Sarah Paulson, che proprio grazie ad American Horror Story ha conosciuto grande successo.
Sono già previste una seconda e una terza stagione, dedicate rispettivamente all’uragano Katrina su New Orleans e all’omicidio di Gianni Versace.
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Angie Tribeca
Steve Carell è uno dei migliori attori comici attualmente presenti sulla piazza, sia per quel che riguarda le prove televisive che per quanto concerne il cinema. Inevitabile quindi che la “sua” Angie Tribeca, serie già arrivata alla seconda stagione e composta da un totale di 20 episodi, sia una divertente e riuscita parodia dei classici police procedural.
Ideata da Carell e da sua moglie, Nancy, Angie Tribeca vede Rashida Jones nei panni della protagonista, affiancata da un cast nel quale brillano alcuni comprimari quali l’ottimo Alfred Molina che interpreta il Dr. Edelweiss.
Gli episodi molto brevi (20 minuti ciascuno) vedono Angie, agente LAPD della “Really Heinous Crimes Unit”, occuparsi dei più assurdi crimini che accadono a Los Angeles, affiancata dall’incapace agente Jay Geils. Ottima ricezione da parte di pubblico e critica: la prima stagione, trasmessa inizialmente da TBS, apparirà sul canale Joi a partire dal 31 dicembre 2016.
The Fall – Stagione 3
Dopo due anni di silenzio, con gli spettatori lasciati a interrogarsi sul destino del serial killer Paul Spector, ecco che nel 2016 è arrivata anche la terza stagione di The Fall, scritta e diretta da un Allan Cubitt sempre più in forma e in totale controllo della materia narrata.
Trasmessa da BBC Two a partire dal 29 settembre in sei episodi da un’ora ciascuno, questa terza stagione differisce sostanzialmente dalle due precedenti e comincia pochi minuti dopo la fine della seconda.
Paul Spector (Jamie Dornan) viene trasportato in fin di vita all’ospedale e Stella Gibson (Gillian Anderson) teme che l’assassino possa morire senza che sia possibile fare giustizia.
Quel che segue sarà una stagione dall’andamento molto lento, dove non sembra accadere mai nulla, ma che in realtà è uno dei migliori esempi di come anche in un prodotto di intrattenimento televisivo possano essere affrontati temi molto delicati quali la misoginia, il rapporto fra vittima e carnefice, l’importanza della memoria e l’esigenza di non rimanere intrappolati dal passato.
The Fall 3 passa supera quindi la fase della caccia e cattura del criminale, e si occupa sia del confronto con i sopravvissuti ai suoi gesti sia di ricapitolare come si sia arrivati alla cattura e, ancora più importante, di quel che potrà accadere nel processo e come prepararsi al meglio per il tribunale.
Imperdibile.
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Gomorra 2
Giunta su Sky Atlantic due anni dopo la fortunatissima prima stagione, Gomorra 2 ha centrato nuovamente il bersaglio e, pur ritenuta da parte del pubblico e critica leggermente inferiore rispetto alla precedente, rimane esempio di come anche la televisione italiana sia in grado di offrire ottimi prodotti d’intrattenimento.
Ciò è avvenuto principalmente per merito dell’efficace sceneggiatura di Roberto Saviano, Stefano Bises e Leonardo Fasoli, capaci di gestire un buon numero di personaggi e situazioni complesse senza mai perdere l’attenzione dello spettatore, ma ogni settore della produzione è sempre stato a un buon livello qualitativo.
Per quel che riguarda la trama, Gomorra 2 inizia con la fuga di Pietro dal furgone penitenziario che stava trasportandolo, per poi passare all’inevitabile e violenta serie di scontri, alleanze e tradimenti innescata dal vuoto di potere lasciato dal clan Savastano.
I fan della serie possono dormire sonni tranquilli visto che è già in cantiere una terza stagione.
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Hap & Leonard
Se cominciamo a parlarvi di un nero, gay, veterano di guerra e repubblicano che è amico, anzi, qualcosa di più, quasi fratello di un bianco etero, democratico e disposto a farsi qualche anno di galera per rispettare i suoi principi e non andare a combattere nel Vietnam, chi vi viene in mente?
Esatto, anche Hap & Leonard del grandissimo Joe R. Lansdale sono sbarcati sul piccolo schermo con una prima stagione trasmessa su Sundance TV in 6 episodi da tre quarti d’ora ciascuno.
A occuparsi della trasposizione due nomi che hanno già mostrato in precedenza di conoscere bene l’autore e di saper catturare atmosfere e personaggi delle sue opere: Nick Damici e Jim Mickle, che hanno sceneggiato (con regia del solo Mickle) Freddo a luglio. Per questa prima stagione i due hanno scelto di adattare il romanzo d’esordio della serie Hap & Leonard, Una stagione selvaggia (Savage Season), pubblicato in originale nel 1990, vincitore di un Bram Stoker e giunto nelle librerie italiane nel 2005.
Scelte di grande qualità in ogni settore, a partire dagli ottimi attori protagonisti (James Purefoy come Hap e Michael Kenneth Williams come Leonard) per passare a una Louisiana molto simile al Texas “stato mentale” descritto da Lansdale, fino alla cura dei particolari e della colonna sonora, tutti fattori che hanno portato a un buon successo di pubblico e al rinnovo per una seconda stagione.
Happy Valley – Stagione 2
Creata e sceneggiata da Sally Wainwright, Happy Valley è giunta alla sua seconda stagione, programmata su BBC One dal 9 febbraio 2016 e ora disponibile anche su dvd. Costituita da 6 episodi da un’ora ciascuno, la stagione 2 ha ottenuto indici di gradimento e numero di spettatori ancora più alti rispetto alla precedente e ripropone il tormentato e intenso personaggio di Catherine Cawood (Sarah Lancashire), un sergente di polizia nello Yorkshire occidentale la cui figlia, Becky, si è suicidata molti anni prima a causa di uno stupro per il quale era rimasta incinta e aveva partorito un figlio, Ryan.
Divorziata da suo marito che, come il loro figlio Daniel, non vuole sapere niente di Ryan, Catherine vive con sua sorella Clare, che sembra essere uscita da alcolismo e tossicodipendenza di eroina. Da questi dati possiamo già concludere che la protagonista supera gran parte dei vari poliziotti e detective dal passato tragico e tormentato. Nella prima stagione Catherine, investigando sullo stupratore di sua figlia, da poco uscito di prigione, risolveva un caso di sequestro di persona.
In questa seconda stagione le cose si complicano: Catherine si trova coinvolta come sospetta in un caso di omicidio, ci sono casi riguardanti sequestri e omicidi seriali e, agendo dalla prigione, il killer responsabile dello stupro di sua figlia comincia lentamente a influenzare Ryan, fino a portarlo a schierarsi dalla sua parte, generando quindi gravi problemi in quel che rimane della famiglia di Catherine…
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Making a Murderer
Docu-serie di true crime trasmessa da Netflix a partire dal 18 dicembre 2015, Making a Murderer è composto da dieci episodi di durata variabile, in media sui 60 minuti. Se avessimo compilato questa classifica in ordine di merito qualitativo molto probabilmente Making a Murderer occuperebbe uno dei primi tre posti: Laura Ricciardi e Moira Demos, sceneggiatrici e registe, hanno condotto un lungo (10 anni) ed esaustivo lavoro di indagine e questo prodotto, insieme a titoli quali Serial o The Jinx, è di sicuro interesse per tutti coloro che amano le storie di crimini realmente accaduti.
In questo caso tocca al noto caso di Steven Avery che nel 1985 finisce in prigione per stupro e tentato omicidio con una pena di 32 anni. Dopo 18 anni di carcere viene dimostrata la sua innocenza grazie a test del DNA e Avery, finalmente libero, sceglie di fare causa per 32 milioni di dollari al dipartimento dello sceriffo. E proprio da questa mossa scaturiranno nuove evoluzioni e soprattutto nuovi problemi per Steven Avery, in una serie di eventi destinata a tenervi incollati al piccolo schermo, cercando di ricordarvi che tutto quel che vedrete, per quanto sorprendente o inverosimile che possa essere, è accaduto realmente.
Marcella
Creato da Hans Rosenfeldt, sceneggiatore svedese responsabile della serie The Bridge, Marcella è un noir-poliziesco inglese realizzato in otto puntate da tre quarti d’ora ciascuna i cui episodi sono stati trasmessi a livello internazionale da Netflix e, dopo un buon successo di pubblico e critica, vivrà una seconda stagione nel 2017, sempre a cura di Rosenfeldt e con il ritorno di Anna Friel nei panni della protagonista e titolare della serie.
Una trama tutto sommato poco originale, che prevede la classica caccia al serial killer, viene resa molto più interessante dalla caratterizzazione psicologica della protagonista, Marcella, una detective che, nel pieno di un caso di omicidi seriali che sembra collegato a dei crimini avvenuti 11 anni prima, deve affrontare sia problemi psicologici piuttosto gravi che la portano ad avere black out e vuoti di memoria, sia l’abbandono da parte del marito, che lascia lei e i due bambini in favore dell’amante.
Alla buona definizione della protagonista aggiungete il fatto che i confini fra bene e male sono sfumati a dovere e la presenza di parecchi omicidi disseminati lungo le otto puntate e vi troverete di fronte a un prodotto di buona fattura, sicuramente degno di interesse.
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Narcos – Stagione 2
La seconda stagione di Narcos, sempre su Netflix e sempre a cura del trio Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro, è andata in onda a partire dal due settembre per un totale di dieci episodi, di durata variabile ma comunque sotto i sessanta minuti.
Grande successo di pubblico e critica a bissare quello della stagione precedente, con Netflix che ha già messo in produzione una terza e quarta stagione.
Gli eventi di questo ciclo di dieci puntate iniziano praticamente dal finale della prima stagione: Pablo Escobar è riuscito a evadere dalla prigione di La Catedral e dovrà ora cercare di gestire il suo impero della droga rimanendo però sempre nascosto o in fuga e dovendo confrontarsi con la polizia della Colombia, gli agenti della DEA e i cartelli rivali.
Aumenta il tasso di violenza e si intensificano gli scontri a fuoco con la polizia, in una sceneggiatura organizzata in modo da arrivare, alla fine delle dieci puntate, a quella che è stata la sorte storica e reale del più noto narcotrafficante di sempre.
Come accade sempre più spesso in questo tipo di narrativa, il personaggio del criminale tende a riscuotere molta simpatia presso i telespettatori, anche se nel caso di Narcos gli autori non dimenticano mai di mostrare le azioni feroci e spietate di Escobar.
Successo di pubblico a parte, anche la critica è stata generalmente d’accordo nel valutare questa seconda stagione migliore rispetto a quella precedente, già buona di per sé.
The Night Manager
Le recenti quattro nomination ai Golden Globe sono testimonianza della grande qualità di The Night Manager, una miniserie in 6 puntate da un’ora ciascuna, scritta da David Farr ispirandosi a un romanzo di John Le Carrè del 1993, Il direttore di notte.
The Night Manager è stata diretta da Susanne Bier per BBC One ed è stata trasmessa in seguito da Sky Atlantic.
La miniserie ha come protagonista Jonathan Pine, ex soldato che è diventato direttore d’albergo ma torna in azione, questa volta per i servizi segreti, quando viene chiamato da Angela Burr. Compito di Pine è riuscire a scoprire quanto più possibile su Richard Roper, potente uomo d’affari che in realtà è un trafficante d’armi. Ottime atmosfere e un cast nel quale brillano Tom Hiddleston (Pine) e Hugh Laurie (Roper) hanno fruttato un pressoché unanime successo di critica e pubblico.
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One of Us
One of Us è una miniserie inglese andata in onda su BBC One fra agosto e settembre. Composta da quattro episodi di un’ora ciascuno, è stata spesso descritta come una sorta di mix fra Romeo e Giulietta e The Hateful Eight e ha fra i suoi maggiori punti di forza l’ambientazione crono-spaziale molto circoscritta e un sorprendente cambio di marcia che trasforma la narrazione. Partendo da quello che sembra essere il classico caso nel quale il telespettatore conosce l’assassino fin dai primi minuti, One of Us muta in un appassionante whodunit.
La trama, in poche parole, parte da Adam e Grace, coppia appena tornata dalla luna di miele che viene trovata massacrata in casa. Il colpevole è un tossicodipendente in cerca di soldi facili e il delitto sconvolge il piccolo paesino scozzese di Braeston e in particolare le famiglie degli sposi, che abitano in due fattorie isolate nella campagna.
Le cose si complicheranno quando, in seguito a un incidente d’auto, un uomo ferito viene soccorso dalla famiglia di una delle due vittime. Imperversa una tempesta che in sostanza isola il luogo e ben presto si scoprirà che il ferito altri non è che l’omicida degli sposini. Lasciamo a voi il piacere di scoprire quel che accadrà in seguito…
Gli sceneggiatori di One of Us sono Harry e Jack Williams mentre il regista di tutti gli episodi è William McGregor.
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Pure Evil (Malicia)
Programmato da Walter Presents, un servizio di streaming online affiliato a Channel Four, Pure Evil, conosciuto in patria come Malicia, è un thriller psicologico in tredici puntate che comincia “con il botto”. Nel primo episodio assistiamo infatti al confronto in un bosco fra Daniel Parodi (interpretato da Gabriel Goity) e un uomo incappucciato che ha sequestrato la figlia diciassettenne di Parodi. L’uomo, nonostante le suppliche, uccide la ragazza e viene in seguito arrestato.
Sei anni dopo i fatti Parodi, che da poliziotto è ora diventato criminologo, scopre che il killer è già uscito di prigione, ma il funzionario della procura la cui firma compare sulle carte, Diana Quaranta, sostiene di non aver mai preso quella decisione. Indagando più a fondo Parodi scoprirà l’esistenza di una organizzazione simile a un culto, guidata da killer e dedita a varie imprese criminali, che sembra avercela in modo particolare con Parodi.
Il criminologo, affiancato da Diana e altri collaboratori, continuerà a indagare… Vari i motivi per prestare attenzione a quella che inizialmente potrebbe sembrare la solita storia del confronto fra detective e serial killer: dalla presenza di un culto segreto fino al fatto che uno dei collaboratori di Parodi comincerà a soffrire di demenza, passando per alcune ottime quanto sinistre scelte di location e aggiungendo il fatto che, andando controcorrente rispetto alla media attuale, gli episodi di Pure Evil durano appena mezz’ora.
E, ciliegina sulla torta, uno dei finali più desolanti e cupi degli ultimi tempi.
Shades of blue
Creata da Adi Hasak e trasmessa dalla NBC a partire dal 7 gennaio 2016, per poi sbarcare su Premium Crime il 22 settembre, Shades of Blue è una serie poliziesca ambientata a New York la cui prima stagione consta di 13 episodi da 42 minuti ciascuno. La protagonista è Harlee Santos, madre single, detective NYPD nelle strade di Brooklyn e poliziotta corrotta e abituata a infrangere le leggi.
La vita di Harlee cambia quando, colta in flagrante, si trova obbligata a collaborare con un team anticorruzione, guidato dall’agente FBI Robert Stahl.
Nonostante la trama non offra molto di originale, a rendere interessante Shades of Blue ci sono sia i personaggi che l’ambientazione. Jennifer Lopez, nei panni di Harlee Santos, mostra finalmente di essere cresciuta come attrice e le sue prove in Shades of Blue sono le migliori in carriera, e la presenza di Ray Liotta, che interpreta Matt Wozniak, aggiunge ulteriore qualità a un cast solido. Anche ambientazioni e azioni sono diverse dalla norma, in quanto si respira aria antica, un ritorno ai classici poliziotti da strada, che riescono a operare senza l’ausilio di tecnologie particolarmente avanzate e laboratori all’avanguardia.
Visti i buoni riscontri della prima stagione, è già in preparazione una seconda, con esordio previsto per marzo 2017.
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Trapped
Trapped, il cui titolo originale è Ófærð, è una serie televisiva islandese del 2015, trasmessa in seguito da varie emittenti internazionali nel 2016 e recuperable anche in DVD. Creata da Baltasar Kormákur e prodotta da RVK Studios, si svolge in dieci episodi da 52 minuti l’uno.
Descrivervi la trama di Trapped in poche righe è compito quasi impossibile in quanto si tratta di una serie complessa, nella quale accadono molti crimini, disgrazie e fatti di sangue, alcuni collegabili, altri slegati dalla linea narrativa principale, e proprio questa complessità è uno degli aspetti maggiormente positivi e convincenti.
La serie è ambientata a Seyðisfjörður, piccola cittadina situata nell’Islanda orientale e si apre con un prologo che vede un ragazzo e una ragazza recarsi in un loro rifugio segreto, in una fabbrica abbandonata, per bere e fare sesso. Scoppia improvvisamente un incendio e, nonostante tentativi disperati, il ragazzo non riesce a salvare la sua compagna.
Sette anni dopo, alcuni pesatori trovano nelle loro reti, poco fuori dal porto, un torso umano più o meno nello stesso momento in cui arriva un ferry dalla Danimarca e una violenta tempesta isola Seyðisfjörður impedendo ogni contatto con l’esterno.
Il capo della polizia inizialmente pensa che il responsabile dell’omicidio sia da cercarsi fra i passeggeri e ciurma del ferry e impedisce lo sbarco a chiunque, in attesa degli investigatori da Reykjavík. Quel che seguirà, in una girandola di eventi che coinvolge molti protagonisti e spesso affonda le sue radici nel passato, vi coglierà completamente impreparati.
Trapped in DVD: Qui su Amazon.
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