Autore spagnolo alla prima apparizione in Italia, José Maria Guelbenzu si guadagna la nostra segnalazione odierna con il suo romanzo Morte in prima classe, edito nel nostro paese da E/O con traduzione di Raul Schenardi.
Si tratta del sesto romanzo della serie di gialli dedicati alla giudice Mariana de Marco, apparsa per la prima volta nel 2001 in No acosen al asesino; nelle intenzioni dello scrittore di Madrid l’intero ciclo dovrebbe comporsi di dieci volumi.
In Morte in prima classe Mariana si sta concedendo una crociera sul Nilo per rilassarsi, avendo accettato l’invito dell’amica Julia. Tra i loro compagni di viaggio spicca la famiglia spagnola dei Montesquinza, con l’anziana e autoritaria Carmen seguita dalla figlia, l’ex marito su una sedia a rotelle e la segretaria.
Il relax però per la giudice dura ben poco: durante la festa inaugurale viene proposta una gara di magliette bagnate e dopo la scandalosa esibizione di Dolores, una giovane americana di buona famiglia, Carmen Montesquinza si ritira sua cabina e da quel momento scompare senza lasciare traccia. Parte così un’indagine sulla nave, che si complica ulteriormente con la successiva sparizione di Dolores.
Potendo fare affidamento solo sulle proprie intuizioni e sugli interrogatori a cui sottopone i membri del clan, contro l’incredulità dell’amica Julia e l’ostilità della famiglia Montesquinza Mariana scoprirà un’oscura trama di relazioni affaristiche e personali e risolverà brillantemente l’enigma.
Con un vago rimando a Poirot sul Nilo di Agatha Christie, almeno nell’ambientazione, Morte in prima classe è un whodunit in cui Guelbenzu si dimostra abile giallista. Se siete appassionati di giallo classico vi suggeriamo di provarlo.
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