Accantonati solo per il momento i romanzi della serie 29 e della serie K che l’hanno fatta apprezzare e conoscere al grande pubblico italiano ed estero, Elisabetta Cametti è appena uscita in libreria con un thriller nuovo e appassionante – Muori per me – edito da Piemme.
Nel cuore della notte una bambina di undici anni chiama la polizia per denunciare la scomparsa della madre, Julia, assistente personale di Ginevra Puccini, una della fashion blogger più famose al mondo. Il cadavere di Julia viene trovato nelle acque del lago di Como, insieme a quello di altre quattro donne. Tutti e cinque i corpi presentano ulcere particolari su pelle e mucose causate da una sostanza sconosciuta.
Gli indizi puntano da subito a un unico colpevole e diventano una prova con la scoperta dell’arma del delitto ma, quando il caso appare risolto, sulle pagine social di Ginevra compaiono video inquietanti: lei sa il nome delle vittime che non sono ancora state identificate, conosce la loro storia e soprattutto il gioco crudele che le ha uccise. La blogger però sembra scomparsa nel nulla: la cercano gli inquirenti, i familiari e anche chi vuole metterla a tacere perché quelle immagini denunciano il sistema di corruzione e comando di una famiglia potente e senza scrupoli a capo di una prestigiosa multinazionale della moda. Quell’impero che la giustizia non è mai riuscita a scalfire, inizia a vacillare grazie alle rivelazioni di Ginevra: una voce che neanche la morte può fermare.
Muori per me è di straziante e crudele bellezza, congegnato perfettamente, brillante. Sostengo sempre che un libro debba trasmettere emozioni, fossero anche quelle da cui prendere le distanze, e l’autrice ne regala a piene mani, impregnando le pagine senza risparmiarsi, lasciandole fluire sincere e dirette al cuore del lettore. Insieme ai protagonisti ho pianto e sorriso, rabbrividito, avuto paura. Ho sentito la suspense sulla pelle e tifato per le donne coraggiosamente imperfette che animano la storia.
Le voci narranti si alternano, i capitoli sono brevi e serrati, i cambi repentini di scena tengono alta la tensione senza mai confondere chi legge grazie alla scrittura intensa, moderna e limpida: impossibile perdere il filo del discorso. La trama, già di per sé impeccabile e senza cedimenti, è sostenuta da personaggi di grande spessore, la cui psicologia viene descritta con accuratezza e sensibilità; le sfumature del bene e del male sono reali, palpabili e prendono vita attraverso il carattere e il modo di operare dei protagonisti.
È un libro dal quale non si può (e non si vuole) staccarsi, le cinquecento pagine volano in un crescendo adrenalinico assolutamente imprevedibile fino all’ultima frase. Molte sono le tematiche attuali e importanti che completano il plot: argomenti che l’autrice tratta con grande schiettezza, andando dritta al punto, senza giri di parole. La ricerca dei dettagli nella descrizione delle ambientazioni non compromette mai la fluidità della narrazione anzi, costituisce un valore aggiunto a cui il lettore sente di appartenere.
Se siete arrivati fin qui vi sarete accorti che non ho mai nominato personaggi, luoghi e temi affrontati in Muori per me e il motivo è semplice: è un thriller psicologico talmente complesso e coinvolgente che svelare qualcosa in più oltre la sinossi sciuperebbe lo stupore della lettura che, naturalmente, consiglio di tutto cuore.
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