Pubblicato da Piemme a novembre 2018, con traduzione a cura di Laura Rescio e Walter Da Soller, Nessuna morte è perfetta di Katarzyna Bonda è il libro che recensiamo oggi al Thriller Café.
È il secondo capitolo della serie crime che ha per protagonista la profiler Sasza Zaluska, giovane donna ambiziosa e competitiva, con trascorsi di alcolismo. Tornata in Polonia con la sua bambina, ha cambiato vita e sta preparando l’esame per essere riammessa in polizia ma è soprattutto decisa a far pace con una parte del passato non ancora definita: Lukasz Polak, il padre di sua figlia, l’uomo su cui avrebbe dovuto vigilare in qualità di agente infiltrata e del quale invece si era innamorata. Proprio seguendo le sue tracce giunge ad Hajnówka, nella zona più orientale e remota del Paese dove, nel 1946, una terribile spedizione punitiva uccise più di cento polacchi di origine bielorussa, massacro su cui nessuno ha fatto mai chiarezza. Una cittadina piena di misteri irrisolti nel tempo che si legano a doppio filo con quelli attuali, come la sparizione di Iwona, giovane sposa che scompare il giorno delle nozze. Sarà proprio Sasza a indagare sul caso, scontrandosi con la polizia locale e rimanendo lei stessa coinvolta come sospettata.
L’autrice – definita la «risposta polacca a Jo Nesbø» e bestseller nel suo paese – confeziona un thriller complesso che si sviluppa in oltre settecento pagine sullo sfondo del voivodato della Podlachia, al confine con la Bielorussia, territorio all’apparenza ospitale ma in verità omertoso e controverso. Copiose le storie intessute senza posa tra presente e passato, tra segreti inconfessabili e crimini feroci, come numerosi sono i personaggi che – più che valere ciascuno per sé o prevalere sugli altri – si uniscono ad azione, ambiente e paesaggi fondendosi in un insieme armonico e corale. Ne risulta un’opera saggiamente articolata, con diversi nuclei investigativi, ufficiali e non, impegnati su vicende legate da una sequenza perversa di cause ed effetti.
Un romanzo che fluisce piacevolmente e che merita una lettura attenta e curata perché è molto più di una sequela di delitti da risolvere, racconta senza giudicare accadimenti storici dell’est Europa e della scrittrice stessa che forse non conosciamo abbastanza, una sorta di “pulizia etnica” e di nazionalismo spinto all’eccesso che invitano il lettore a riflettere su tematiche purtroppo ancora amaramente attuali.
La caratterizzazione approfondita dei personaggi, la narrazione fine e sensibile e il crescendo di emozioni pulsano all’unisono con la trama solida, perfettamente amalgamati, e portano alla luce livore e debolezze dell’animo umano: la protagonista stessa, con il procedere dell’inchiesta verso la soluzione, scandaglierà anche dentro di sé, misurandosi con le cicatrici e i limiti del proprio essere.
Il finale svela una parte delle indagini e ci lascia con un colpo di scena inaspettato: questo fa ben sperare che possa esserci un seguito alle vicende personali e lavorative della abile e preparata, e a volte sconsiderata, Sasza Zaluska.
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- Bonda, Katarzyna (Autore)