Squadra che vince non si cambia ed ecco quindi che M. J. Arlidge, visti i buoni risultati del suo precedente Questa volta tocca a te, ripropone una delle detective più interessanti degli ultimi anni, la sua Helen Grace, alle prese con un assassino dalla mente molto malata in Nessuno escluso.
Siamo in pieno territorio psycho-thriller e al secondo giro ecco che le cose si complicano ancora di più l’ispettore della polizia di Southampton, che oltre ai problemi e orrori legati all’indagine dovrà confrontarsi sia con se stessa e il suo passato, sia con vari disturbi esterni da varie fonti che rischiano di farle smarrire la calma e concentrazione necessarie per acciuffare il killer.
Il corpo di un uomo viene ritrovato fra i rifiuti, in una delle zone più pericolose di Southampton. Il cadavere è orrendamente mutilato: alla vittima è infatti stato strappato il cuore, che viene poco dopo recapitato alla moglie e figli.
Le indagini si mostrano subito difficoltose per Helen Grace: la vittima non ha precedenti criminali, ha sempre condotto una vita tranquilla e rispettabile, amato dai famigliari e ben considerato in società, diventa quindi difficile anche solo capire cosa stesse facendo in quel quartiere malfamato.Per complicare un compito già difficile, ecco che il detective Grace si ritrova con un nuovo superiore, Ceri Hardwood, che non sembra né averla in simpatia né apprezzare i suoi metodi, e con l’ormai consueta difficile relazione con la stampa locale, in particolare con la giornalista Emilia Garanita.
I cadaveri si accumulano e la seconda vittima è più o meno simile alla prima, un uomo stimato che viene ucciso senza apparente ragione. Si comincia così a pensare a un serial killer e anche a mettere in dubbio l’integrità delle vittime: una doppia vita e colpe nascoste potrebbero spiegare la scia di omicidi…
Nessuno escluso conferma tutto quel che di buono aveva saputo offrire Questa volta tocca a te: ottima caratterizzazione dei vari protagonisti, con una buona rotazione dell’attenzione di capitolo in capitolo e alcune dosi di scene dure alle quali si alternano toccanti quadri delle varie famiglie.
Aspetti che convincono un po’ meno sono certa eccessiva bizzarria e mistero della figura di Helen Grace, con alcuni dettagli che paiono inventati più per aggiungere particolari strani che per reali motivazioni, e un twist finale che è sì sorprendente e potente ma lascia anche perplessi.
Pop Goes the Weasel, questo il titolo originale, è stato pubblicato nel 2014 da Penguin e raggiunge ora le librerie italiane, con la traduzione di G. Arduino, grazie a Corbaccio.
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