Fazi continua con buon ritmo la pubblicazione dei romanzi di Léo Malet appartenenti alla serie delle inchieste di Nestor Burma e chiude il 2018 con Nestor Burma e il mostro.
Il volume è apparso in prima edizione francese nel 1946 con il titolo di Nestor Burma et le Monstre ed è il terzo romanzo del ciclo: arriva ora nelle nostre librerie con la traduzione di Federica Angelini, che si occupa abitualmente delle traduzioni di questo grandissimo autore francese e conferisce omogeneità all’edizione italiana.
Alla complessa e sfaccettata figura di Léo Malet abbiamo dedicato qui a Thriller Café una approfondita biografia completa di bibliografia, alla quale vi rimandiamo per meglio inquadrare l’importanza di questo autore, sia per quel che riguarda la scena francese che per quanto concerne quella mondiale.
Nestor Burma e il mostro si colloca cronologicamente prima del ciclo noto come “nuovi misteri di Parigi”, interno alla serie e universalmente considerato l’apice del Maestro francese, ma è comunque opera preziosa nel definire la crescita del personaggio creato da Léo Malet.
Personaggio che è in parte specchio del suo creatore, come spesso accade nei romanzi gialli, è che in particolare eredita da Léo Malet attitudine e sguardo politico, che influenzano sia le sue gesta che gli ambienti nei quali preferisce muoversi.
Riprendendo le nostre stesse parole, Nestor Burma è “anche lui un anarchico sui generis, che cerca di tenere insieme rifiuto dell’autorità con i rapporti con la Legge; amore per la libertà e lo sbattere in prigione chi se la cerca. Veste i panni romantici e un po’ troppo comodi del rivoluzionario che alla rivoluzione mai arriva, che la rimanda fra un bicchiere di troppo e qualche deriva cinica.
Si muove lungo trame non sempre straordinarie ma comunque efficaci, si aggira per una Parigi incisiva e realistica, divisa fra mille tensioni, con uno sguardo al proletariato (e ai lumpen) e uno alle classi più agiate, il tutto in un periodo storico che ancora poco o nulla sa di quel che accadrà nel Sessantotto.”
Non ci resta che vedere come questo investigatore si confronterà con i problemi che sorgono nel terzo titolo della serie che lo vede protagonista: diamo uno sguardo alla trama di Nestor Burma e il mostro.
Agosto è mese di ferie o scarsa attività per molti e l’Agenzia Fiat Lux non fa eccezione: di lavoro ce n’è poco e Nestor Burma si ritrova a girare i pollici anche perché è comparso un concorrente capace, aggressivo e ambizioso. Si tratta di un giornalista che ha al suo attivo alcune inchieste che lo stanno ponendo all’attenzione generale e al contempo stanno erodendo la fama di Burma quale investigatore più in gamba di Parigi.
Ma finalmente qualcosa sembra smuoversi e a Nestor capita un caso per le mani. A rivolgersi alla sua agenzia è un gangster di appena quindici anni che comanda una gang adolescenziale e che ha il controllo della distribuzione dei giornali in alcune zone della periferia.
Il giovane capo si presenta a Burma con due probabili morti sulle quali indagare, due suoi “lavoratori” deceduti in circostanze poco chiare. Mentre la morte di uno dei due sembra essere naturale, l’altro ragazzo è stato avvelenato con alcuni cioccolatini all’arsenico.
Inizialmente i sospetti si concentrano sul padre del morto, un tassista con il vizio del bere e un passato non proprio limpido, ma presto le carte in tavola cambieranno quando Burma esaminerà un po’ più da vicino l’operato del medico che si è occupato di una delle due morti.
Contemporaneamente entrerà in scena anche una giovane a ammaliante donna, mademoiselle Larcher, e Nestor dovrà inserire nell’equazione anche la possibilità del movente sentimentale. Fra gran senso del ritmo, molta azione, un po’ di humour e parecchia suspense, Burma dovrà riuscire a dimostrare di essere ancora lui il detective più bravo in circolazione.
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