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Next level to Eden - LullabyUn’enorme roccia appuntita e conica, che si abbatte su una torre di vetro e acciaio, schiacciandola al suolo, con la stessa facilità che se fosse fatta di carta.
Poi ancora altre, in rapida successione, che squarciano le nuvole attraversandole, provenienti da chissà dove che cadono intorno a me in un silenzio irreale, percorso solo dal cupo rimbombo del terreno e dai suoni agonizzanti dei palazzi che si spezzano sotto quelle masse aliene, brutali e definitive come la vendetta di un dio pagano sanguinario e stragista.

Le righe che avete appena letto sono tratte da Next level to Eden, thriller psicologico firmato dal nom de plume Lullaby, dietro cui si cela una mente moderna e dinamica che coniuga competenze web avanzate (Project Manager e Art Director in una web agency) a passione compulsiva per la lettura e la scrittura. Un mix che promette bene per chi non conosce l’autrice e che già è stato apprezzato dai lettori delle sue opere precedenti, che la trovano però ora alle prese col thriller dopo diversi romanzi più mainstream.

Indaghiamo (come scrupolosi investigatori) sulla trama di Next level to Eden… partendo da un cast di personaggi decisamente peculiari.

Invitta trascorre gran parte del suo tempo contemplando la città dall’alto, dal tetto del suo palazzo, con le gambe che penzolano nel vuoto, lo sguardo che si perde all’orizzonte e nel cuore una struggente nostalgia per il padre che l’ha abbandonata. In seguito al ritrovamento del cadavere della madre in un albergo a ore, precipita in un incubo fatto di ricordi e visioni sconvolgenti che la turbano al punto da indurla a mettere in discussione la sua stessa realtà.

Sandino, fratello di Invitta, geniale top player del survival game “Next Level to Eden”, scompare dalla stanza in cui si è da anni volontariamente esiliato.

Bram, giovane e tormentato detective, si avvicina a Invitta, forse allo scopo sincero di salvarla dalla sua solitudine o forse all’unico scopo di incastrare Sandino, maggior indiziato per l’omicidio della madre.

MM si aggira come un’ombra nello stesso palazzo fatiscente in cui vive Invitta, silenzioso e inquietante testimone delle abitudini dei pochi abitanti rimasti e forse depositario di un segreto a lungo custodito.

Terso, unico amico di Invitta, è ossessionato dall’idea di progettare il delitto perfetto.

Un mix di protagonisti e comprimari che già presi singolarmente è difficile accostare ad altre opere, e nell’assieme del tutto impossibili da ricondurre a spunti di precedenti letture. Un cast che promette coinvolgimento certo, collocato nello scenario di una famiglia disfunzionale, un gioco multiplayer diabolico, e un muro nero coperto di graffiti fra cui si nasconde un enigma.

Tinte noir, adrenalina e ambiguità per un thriller in cui la realtà è multidimensionale come un sogno e ingannevole come un gioco di prestigio.

“…Ho passato ore di totale stordimento davanti alla mia parete nera, il mio muro del pianto, persa fra segni senza senso. È stato come guardare l’infinito. Qualcosa di incomprensibile, qualcosa su cui la mente vacilla e poi inciampa, ma da cui è inspiegabilmente attratta.

Ore di vuoto completo, di assenza da tutto, come se dormissi un sonno senza sogni.

Adesso che neppure un centimetro quadrato di questa parete è stato risparmiato dal mio scavare sulla sua superficie martoriata, e che nemmeno una singola ferita possa essere aggiunta senza il rischio che sia davvero troppo, mi sento sollevata e svuotata al tempo stesso.

Adesso posso contemplarla dal mio letto, immaginandovi mondi, smarrendomi nei suoi anfratti, scorgendovi figure che non ho disegnato, ma che vi sono nate spontaneamente, come per partenogenesi…”

Altro per ora non vi sveliamo ma sul sito ufficiale e sulla pagina facebook se volete potrete trovare altri interessanti dettagli.

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