Garzanti pubblica Nome d’arte Doris Brilli di Andrea Vitali, un romanzo particolarmente importante nella pur prolifica carriera dello scrittore di Bellano, perché rappresenta la dovuta consacrazione di uno dei suoi personaggi più riusciti che, pur apparendo in molti titoli, non aveva ancora conosciuto l’onore di una serie “ufficiale” a lui dedicata.
Il titolo completo del volume, infatti, è Nome d’arte Doris Brilli: I casi del maresciallo Ernesto Maccadò e rappresenta allo stesso tempo punto d’approdo e di partenza per il protagonista che è già comparso in molti fra i titoli di maggior successo di Andrea Vitali.
A cantare fu il cane, Olive comprese, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, La mamma del sole, La signorina Tecla Manzi, Galeotto fu il collier: sono tanti i romanzi nei quali abbiamo letto del maresciallo Ernesto Maccadò, e in Nome d’arte Doris Brilli lo potremo seguire ai suoi esordi, quando arriva alla caserma di Bellano e dovrà imparare ad ambientarsi e prendere le misure del nuovo ambiente.
Ma pur essendo parecchi titoli, si tratta comunque di una minima parte della produzione dell’autore di Bellano, il cui esordio letterario risale al 1989 e che con il presente volume festeggia quota 63 opere pubblicate. I conti sono presto fatti: stiamo parlando di 2,17 romanzi all’anno, una media stupefacente.
Cerchiamo ora di rivelare alcuni elementi della trama di Nome d’arte Doris Brilli.
Ernesto Maccadò nel 1928 è ancora un giovane maresciallo che da pochi mesi è arrivato a Bellano dalla Calabria. Lo spostamento è risultato particolarmente traumatico anche per quel che riguarda il clima e la moglie del nuovo comandante, Maristella, non riesce a sopportare il clima poco clemente del lago di Como.
Ma una mattina di maggio il maresciallo ha finalmente un caso interessante nel quale impegnarsi per cercare di dimenticare gli aspetti meno positivi del trasferimento. Arriva da lui una cantante e ballerina, Desolina Berilli, in arte Doris Brilli. La ragazza è di Bellano e la sera prima è stata protagonista di un caso di schiamazzi notturni e rissa a Milano.
Doris sostiene che è stata adescata da un trentacinquenne, che è però un giornalista con parecchie conoscenze importanti, che arrivano fino al fratello di Mussolini, direttore del Popolo d’Italia. Il giornalista è quindi ben protetto, mentre a Doris non crede nessuno. Con l’eccezione di Maccadò, che comincia subito a indagare, noncurante delle possibili conseguenze.
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- Vitali, Andrea (Autore)