Oggi al bancone del Thriller Café vogliamo immergerci nelle pagine di un giallo di provincia, pieno di mostri e con una protagonista con una marcia in più. Parliamo di Non dire gatto di Cinzia Bomoll, pubblicato da Ponte Alle Grazie, un romanzo dove giustizia, segreti e coraggio si intrecciano inestricabilmente.

Dopo “La ragazza che non c’era” ritroviamo in questa seconda indagine l’ispettrice Nives Bonora, una donna irriverente, con un senso di colpa che la attanaglia al passato e la necessità sottopelle di riscattarsi tramite la giustizia.

Tutto ha inizio quando Bonora si trova di fronte a una crisi personale e professionale: il suo collega Pizzi è stato colpito da un colpo di pistola misterioso, ed è stata lei a tirarlo indietro dal precipizio della morte. Le complicazioni sorgono quando le viene negato l’accesso all’indagine, una decisione che scuote sia il suo mondo lavorativo che quello personale, già instabile. Nonostante le avversità, l’ispettrice Bonora, guidata dal suo inarrestabile istinto di giustizia, intraprende un percorso solitario, svelando gli orrori che si annidano dietro la tranquilla vita di provincia. È un viaggio attraverso ombre e nebbie, nell’oscurità di una setta, dove il mistero si annida negli angoli più inaspettati.

Ora, parliamo del cuore pulsante di questo romanzo: l’ispettrice Nives Bonora. È l’incarnazione della tenacia – anche negli eccessi – e nell’essere ostinatamente insofferente all’autorità. Naviga controcorrente in un mondo dove le convenzioni vogliono metterla in secondo piano fregandosene delle opinioni che può suscitare negli altri. La sua vita, mai stata un percorso facile, è un miscuglio di ferite. Cresciuta in un nucleo familiare frantumato e lottando ogni giorno in un ambiente lavorativo che spesso la sottovaluta, Nives trova la sua ancora in relazioni complicate, in particolare con il commissario Brandi e il suo collega Pizzi.

Quando il destino colpisce duro, mettendo Pizzi a rischio di vita, Nives si ritrova in una tempesta interiore. Determinata a trovare la verità, si imbatte in una resistenza in particolare da parte del commissario Brandi. È protezione professionale o c’è una sfumatura di gelosia personale? Spinta dal bisogno di fare giustizia, Nives intraprende un percorso solitario, coinvolgendo alleati improbabili e confrontandosi con verità dolorose che emergono sia sul lavoro che in famiglia.

Con Non dire gatto, Cinzia Bomoll ci regala un sequel vibrante del suo primo romanzo, catapultandoci in un vortice di inquietudine denso come la nebbia della pianura in cui è ambientata questa storia.

Un omaggio alle donne forti e determinate, una storia che affronta con coraggio temi delicati come il sessismo e la lotta per l’uguaglianza in un mondo che spesso non vuole vedere oltre gli stereotipi. La lotta di Nives Bonora non è solo contro il crimine ma anche contro le aspettative, i pregiudizi e le sue battaglie personali. Non dire gatto è un invito a esplorare la complessità dei nostri eroi, andando oltre all’apparente durezza della loro scorza.

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Non dire gatto
  • Bomoll, Cinzia (Autore)

Articolo protocollato da Elisa Contessotto

Digital Strategist e formatrice, soprattutto sono il Capitano della squadra di freccette Bardabulli. Bevo caffè, Prosecco e tequila (non sempre in quest’ordine) e nel tempo libero scrivo di fotografia e libri. Mi piacciono il Tetris, Alice Cooper e il frrr dei gatti.

Elisa Contessotto ha scritto 65 articoli:

Libri della serie "Nives Bonora"

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La ragazza che non c’era – Cinzia Bomoll

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