Marco Paraldi, protagonista di questo romanzo, uomo eccentrico, ironico, problematico, è stato un affermato cronista di nera, dotato di un formidabile intuito investigativo tanto che spesso durante le inchieste “era lui a dare le dritte alla polizia”, come dice la sorella Caterina. Ma ormai da anni Marco ha abbandonato il giornalismo, per aprire una vineria-pub in via dei Banchi Vecchi, nel cuore di Roma, la sua città. Contemporaneamente l’ex giornalista coltiva, ma in segreto, ambizioni letterarie: da anni cerca di scrivere un libro giallo, ma non riesce ad andare oltre il primo capitolo, un caso di blocco del non scrittore. Il protagonista c’è dunque e naturalmente coincide con la figura dell’investigatore, come accade in ogni thriller che si rispetti. Ma quello che colpisce in questo intrigante romanzo e la sua “coralità”, perché progressivamente, lungo il racconto, l’autore introduce una serie di singolari personaggi che definire di contorno sarebbe azzardato. Così conosciamo er Murena, Sorcanera e Mozzicone, tre rapinatori vicino alla “terra di mezzo” dei Casamonica, che aprono il racconto con una brutale rapina in un ufficio postale. Poi ci appare Giovanna, giovane ma non bella ex cestista e ora addetta notturna in call center, assediata dalla corte gentile ma ostinata di un coinquilino pasticcere. Quindi facciamo conoscenza con Gennaro Scognamiglio, agente di polizia pieno di ambizioni ma relegato a mansioni di second’ordine perché sorpreso a dilettarsi sul posto di lavoro con due trans, ed ora è costretto a occuparsi della strana scomparsa di dodici cani Labrador, rubati uno per uno nel giro di un paio di giorni. Fondamentale è Chicca, nobildonna romana con la quale Paraldi ha un singolare rapporto di reciproca attrazione che però non riesce a decollare in amore e nemmeno in consuetudine sessuale. Abbiamo ancora Nick e Gloria, lui un playboy cocainomane, lei una splendida minorenne, che Marco conosce durante una breve vacanza a Capalbio. Tutti loro avranno un ruolo nella storia, come grani di un rosario. A dare l’avvio all’intreccio giallo è la bellissima Giorgia, che un giorno va a trovare Marco nel suo pub per confidarsi con lui: è in pena per Noemi, una ragazza conosciuta nella villa di Nick a Capalbio, scomparsa all’improvviso dopo una notte di coca e sesso cui erano presenti anche due ricconi della capitale. Noemi non risponde al telefono, nessuno sa dove sia e Giorgia non conosce il suo indirizzo. Giorgia è troppo bella perché Marco possa rifiutarsi di aiutarla, poi l’istinto del cacciatore si risveglia in lui, infine la questione non sembra tanto complicata. Non sembra. Invece mettersi sulle tracce di Noemi sarà per l’ex giornalista vinaio l’inizio di una complicata e pericolosissima avventura che lo porterà, insieme a Chicca, ad attraversare l’inferno dei vizi, della corruzione, delle ipocrisie e violenza della Roma bene e di quella assai meno bene che – questo è l’effettivo messaggio del romanzo – non sono poi così separate come dovrebbero, anzi nella realtà tendono a coincidere. Peraldi giungerà alla verità, ma sarà amara e deprimente.

L’autore, Fabrizio Roncone (Roma, 1963) è inviato speciale del Corriere della Sera, ed ha al suo attivo il noir La paura ti trova, il giallo Peccati immortali, scritto insieme ad Aldo Cazzullo e il saggio Razza poltrona, edito da Solferino nel 2021 Anche come narratore, Roncone conserva del giornalista lo stile asciutto e diretto, irrobustito però da una non comune capacità di tratteggiare il profilo psicologico dei numerosi e difformi personaggi che porta in scena. Il ritmo del racconto risulta apparentemente “rilassato”, pieno di colpi di colore nell’indugiare su ambienti e scenari, eppure riesce ad essere trascinante, perché senza accorgersene il lettore viene immerso nell’atmosfera di una Roma segreta, intima e disperata. Una realtà che lo scrittore, romano, conosce e ritrae a perfezione. In fine possiamo concludere che, data la coralità del romanzo cui accennavamo, la vera e assoluta protagonista è proprio lei: la città eterna. Nel bene e nel male.

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Non farmi male
  • Roncone, Fabrizio (Autore)

Articolo protocollato da Fausto Tanzarella

Fausto Tanzarella è nato a Taranto nel 1951, dal 1975 vive a Siena; laureato in giurisprudenza ha lavorato nei servizi legali di un istituto di credito. Editore, pubblicista e scrittore, è autore di una serie di romanzi gialli ambientati nella Siena del XIV secolo: “I giorni del corvo” 2009; “Un’ombra nera”, 2011; “Il codice dei corpi”, 2015; “Affresco” 2017 e da ultimo, nel novembre 2021, “Prigionieri del sangue”; tutti editi dalla Pascal Editrice. Tanzarella ha pubblicato anche due gialli di ambientazione moderna: “Via delle Vergini” (Mauro Pagliai editore) con il quale è risultato finalista nel premio letterario “Garfagnana in giallo” 2014 e il “Il cerchio del fantasma”, Oakmond Publishing, 2018.

Fausto Tanzarella ha scritto 58 articoli: