Non mentire - Freida McFadden

Un thriller psicologico avvolgente, dove le sorprese fanno rimane col fiato sospeso.

Freida McFadden non è nuova nel panorama letterario nel genere che regala più tensione al lettore. Ha all’attivo diversi romanzi e per Newton Compton sono già usciti “Una di famiglia” e “Nella casa dei segreti“. “Non mentire” si aggiunge e, una volta di più, leggerlo è una discesa nell’abisso psicologico dei personaggi, una discesa tortuosa, ricca di mutamenti e scossoni che non lasciano indifferenti.
In “Non mentire” ci troviamo in auto con una coppia, Tricia e Ethan, diretti a un appuntamento per visitare una casa da acquistare. Il viaggio è funestato da una nevicata copiosa, così quando i coniugi arrivano a destinazione non solo si trovano bloccati, ma scoprono di essere soli perché l’agente immobiliare non si è presentata. L’unica soluzione, per evitare di morire congelati in auto, è entrare nell’abitazione. All’interno diverse sorprese rendono la loro permanenza non semplice: in casa ci sono indizi di un intruso e, come se non bastasse, scoprono che la precedente proprietaria è una psichiatra scomparsa anni prima, probabilmente uccisa dal fidanzato. La permanenza sarà più lunga del previsto e, isolati, Tricia e il marito passano il tempo in modi differenti: lui si dedica al lavoro e in maniera ambigua alla moglie, lei si mette ad ascoltare di nascosto i nastri delle sedute della psichiatra con i pazienti. Quali segreti si nascondono in quei nastri? Cosa accadrà durante il forzato soggiorno?

Con una trama così, ben si capisce che gli ingredienti per un grande romanzo pregno di suspense ci sono tutti e, difatti, subito la lettura parte a un ritmo spedito, sostenuta da capitoli brevi ed intensi divisi tra le due protagoniste femminili. Tricia nel presente racconta in prima persona cosa le succede, scambiandosi di posto con Adrienne, la psichiatra scomparsa che, sempre in prima persona, ci ragguaglia sul prima, il passato.

Sono capitoli che ci aiutano a capire le due donne, a comprenderne i caratteri. Tricia appare ingenua, fragile, facile da abbindolare, così presa nel suo sogno d’amore da non accorgersi delle manipolazioni narcisistiche del marito: ispira senso di protezione. Adrienne al contrario, la sentiamo fredda, altera, egocentrica e superba. Intelligente, certo, ma con un carattere difficile da “bella stronza”. È più semplice apprezzarla in veste professionale, dove è medico attento e scrupoloso che nella vita privata.

Nel romanzo ci addentriamo nelle reti di maschi narcisisti, tendenti al controllo e alla prevaricazione, dove le donne sono prede, anche se sono smaliziate e decise, per prenderle in trappola basta un attimo di distrazione e il pericolo è servito. Ad un certo punto non si può non pensare che sì, stiamo leggendo un thriller psicologico interessante, ma con un pizzico di delusione si teme di finire in una storia già sentita, dall’esito che si può facilmente intuire. Si vorrebbe qualcosa di diverso, che spiazzi, e la mente vola verso questa desiderata sorpresa. È una cosa che capita spesso nei libri della McFadden, soprattutto ai più esperti del thriller. È buona cosa però ricordarsi che l’autrice non è nuova a trucchi di questo tipo, per poi spiazzare, inserendo sorprese che vanno oltre le aspettative, mettendo in scena un triplo inganno che destabilizza, rimanendo però coerente con la trama e gli sviluppi. C’è l’effetto wow e non cade dal cielo, ma è motivato dalle azioni e dalle indoli dei personaggi che, proprio come il titolo suggerisce, magari mentono e sono diversi da come si mostrano.

Dialoghi brillanti fanno entrare a tutto tondo nella storia, la narrazione in prima persona non permette di prendere le distanze , ma fa vivere l’azione in presa diretta, in un intreccio dove cacciatori e prede si scambiano spesso di ruolo, fino a sovvertire le regole e, deliziando il lettore, appassionare.

In “Non mentire” c’è sicuramente la patologia psichiatrica e le vie d’uscita che una mente psicopatica può mettere in atto come naturale conseguenza al trovarsi all’angolo. Forse anche una mente normale. È proprio questo forse a rendere la trama una faccenda da brividi.
Non mentire” è un romanzo che si beve e quando a un certo punto, un personaggio specifico ripete spesso “Non mentire”, il titolo trova il suo perfetto incastro.

C’è da chiedersi come Freida McFadden riesca a inventarsi certe storie. Chissà, magari la sua attività lavorativa l’aiuta nell’atto creativo, magari non è un caso che Adrienne la psichiatra abbia i capelli rossi come Freida la neurologa. Certo è che finito un romanzo si aspetta il prossimo, per restare di nuovo sorpresi e con qualche domanda inquietante in più sulle maschere che possono indossare le persone.

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Articolo protocollato da Tatiana Vanini

Biologa per studi e mamma a tempo pieno, sono una lettrice compulsiva da quando, a otto anni, ho scoperto i romanzi gialli. La mia passione è nata con “Poirot e i Quattro” di Agatha Christie e non si è ancora spenta. Leggo gialli e thriller, sì, ma sono autrice di romanzi fantasy umoristici come La saga di Etreia, con i due volumi di “Veni, vidi... Etreia!”, la raccolta di racconti “Schegge di ordinaria allegria” (auto pubblicati) e poi nel 2023 è uscito per Edizioni Convalle “Scacco di torre per l'ispettore Ovvius” dove sono finalmente approdata al giallo anche nella scrittura. Gioco a D&D, scrivo recensioni e colleziono puffi. Adoro il Natale alla follia e quindi, i romanzi che prediligo sono proprio i mistery classici all'inglese ambientati nelle feste. Non c'è nulla come una bella riunione di famiglia per scatenare l'istinto omicida!

Tatiana Vanini ha scritto 12 articoli: