È luglio. Un luglio torrido e afoso. Al nostro “mitico” e un po’ sgangherato Contrera non resta che bighellonare per la sua Torino o meglio, per la sua Barriera.

Ma cos’è il quartiere Barriera? A spiegarcelo in maniera efficace è proprio lui, e lo fa con il suo solito piglio cinico e sarcastico: «I suoi palazzoni sembrano piegati in avanti come a confabulare sopra le nostre teste. Architettura operaia male organizzata. Parliamo di cinquant’anni fa, quando la Fiat, l’Iveco, la Pirelli, la Michelin, la Ceat assumevano i disgraziati che avevano mollato il Sud e i campi per riconvertirsi in costruttori di lamiere e pneumatici. Poi una dopo l’altra hanno alzato le tende, e questi appartamenti, queste arnie, hanno cominciato a ospitare magrebini, slavi, e dopo africani neri, cinesi, indiani e via via ogni tipo di essere umano

La vita del nostro improvvisato investigatore privato è un po’ cambiata: l’ex moglie Anna ha perso il loro figlio che aspettava; il cognato Ermanno è riuscito finalmente a sbatterlo fuori di casa e lui vive in un improponibile camper parcheggiato proprio sotto casa della sorella Paola.

Quando gli verrà affidato l’incarico di verificare se un tal Enzo Marsala ha un’amante, a Contrera sembrerà un gioco da ragazzi: un appostamento, due pedinamenti e via. L’uomo, che era in compagnia di una prostituta nera, verrà freddato proprio sotto i suoi occhi. Consapevole di essere una vera e propria calamita di guai, Contrera vorrebbe mollare il caso, ma la sua indole buona e generosa e il suo desiderio di giustizia glielo impediranno…

In Non si uccide il primo che passa troviamo il nostro antieroe  ancora più disilluso e disincantato e in continua lotta tra chi cerca di “salvarlo” (la sorella Paola, l’amico Dino, l’amica Giorgia) e i “numerosi grilli parlanti” sempre pronti a ricordargli che per il mondo intero lui è una nullità, un fallito, un reietto della società (Ermanno, De Falco…). È un Contrera “nudo” quello che ritroviamo sia perché, per il troppo caldo, ha dovuto abbandonare la sua giacca militare (un po’ divisa e un po’ coperta di Linus), sia perché esce prepotente la sua vena malinconica e lui ritorna in continuazione a un passato che fu e che purtroppo non può ritornare e quindi le persone a lui tanto care non può che ricordarle, sognarle o immaginarle.

Frascella ha creato, a mio avviso, un personaggio unico nel suo genere: sopra le righe in ogni comportamento, in grado di ironizzare anche sui suoi guai e capace di scolarsi dodici birre Corona come di intenerirsi di fronte a un’anatroccola con i suoi piccoli che arriverà a scortare fino alla Stura.

L’autore con la sua narrazione in prima persona ci trasporta in un mondo senza fronzoli, così come è la sua scrittura: diretta e, a volte, irriverente. Contrera è un uomo dei nostri tempi e il suo linguaggio è attuale, colorato da esclamazioni e intercalari che ci fanno sorridere.

L’ironia, il sarcasmo e le battute taglienti sono il leitmotiv della scrittura di questa bravissimo autore ma, attenzione, non ci troviamo di fronte a un cosy crime, bensì a un noir crudo e perennemente in bilico tra l’azione fatta di pedinamenti, sparatorie, “inciampi” in cadaveri e riflessioni profonde e universali che coinvolgono tutti noi.

D’altronde, chi è un eroe? Non certo colui che compie gesti eclatanti, ma piuttosto l’uomo comune che si barcamena quotidianamente tra i disastri di una vita sgangherata.

Bello bello bello! Da non perdere! Christian Frascella, nato e cresciuto a Torino, dopo lavori saltuari anche in fabbrica come operaio si è dedicato alla scrittura a tempo pieno. Il suo primo romanzo, Mia sorella è una foca monaca, è stato pubblicato per Fazi nel 2009 e candidato al premio Viareggio. L’anno dopo, sempre per Fazi, torna con Sette piccoli sospetti. Nel 2011, con Einaudi, pubblica La sfuriata di Bet. Segue, ancora per Einaudi, Il panico quotidiano (2013). Il 5 giugno 2018 è uscito per Einaudi il suo primo romanzo poliziesco, Fa troppo freddo per morire, in cui compare per la prima volta quello che è annunciato come un personaggio seriale, l’investigatore privato Contrera, le cui storie sono ambientate nel quartiere torinese di Barriera di Milano. La seconda avventura di Contrera, Il delitto ha le gambe corte, è del 2019. La terza, L’assassino ci vede benissimo, è del 2020 mentre la quarta, Omicidio per principianti, è del 2022. Ora, è da pochi giorni in libreria: Non si uccide il primo che passa (ottobre, 2023)

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Articolo protocollato da Luisa Ferrero

Mi chiamo Luisa Ferrero, sono nata a Torino e vivo a Torino. Dopo una laurea in Materie Letterarie ho ricoperto il ruolo, per tre anni, di assistente ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino e ho poi, successivamente, insegnato nella scuola per oltre trent’anni. Divoro libri di ogni genere anche se ho una predilezione per i gialli, i thriller e i noir. Le altre mie passioni sono: il cinema, il teatro, il mare, la mia gatta e la compagnia degli amici... Di recente mi sono approcciata anche alla scrittura partecipando a numerosi corsi di scrittura creativa. Il mio racconto giallo "Un, due, tre… stella!" è stato inserito nell’antologia crime "Dieci piccoli colpi di lama" - Morellini Editore (luglio 2022) e il mio romanzo d’esordio "Cicatrici", finalista alla quinta edizione del concorso "1 giallo x 1000", è stato pubblicato il 31 marzo 2023 da 0111 Edizioni. Ah, dimenticavo... dal 2016 sono non vedente ma questo, in realtà, non è un problema in quanto per dirla come Antoine de Saint-Exupéry "l’essenziale è invisibile agli occhi".

Luisa Ferrero ha scritto 121 articoli:

Libri della serie "Un'indagine di Contrera"

Non si uccide il primo che passa – Christian Frascella

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Il delitto ha le gambe corte – Christian Frascella

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Fa troppo freddo per morire – Christian Frascella

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