Appena uscito per Longanesi, recensiamo oggi al Thriller Café Ombre nella notte di Tess Gerritsen.
Accantonate, per il momento, la detective Jane Rizzoli e il medico legale Maura Isles, l’autrice ci propone una storia molto diversa da quelle narrate sinora che non mi ha convinta del tutto.
Ava Collette è una foodwriter di successo schiacciata dal peso di un segreto che le grava nell’animo da otto mesi e che lei prova ad affogare nell’alcol. Per tentare di recuperare il suo equilibrio cerca un posto in cui “guarire” e lo trova a Brodie’s Watch, una magnifica casa in una tranquilla cittadina sulla costa del Maine: sulle prime l’abitazione sembra respingerla, poi la accoglie e la protagonista è sicura che questo sia il posto ideale per finire di scrivere il manuale sulla cucina del New England e per superare il passato. In realtà Ava non riesce a fare a meno del vino come cura per l’insonnia e il senso di colpa, e alterna stati di euforia e immensa tristezza; in più ha la costante sensazione di non essere sola in quella grande casa e una notte i suoi dubbi trovano conferma: si sveglia di soprassalto e si trova davanti un uomo in tutto e per tutto identico a colui che fece costruire Brodie’s Watch, un ufficiale di marina morto circa centocinquanta anni prima. Il fantasma di Jeremiah Brodie.
Ava non sa darsi spiegazione e impiega le giornate indagando su quell’uomo, mentre di notte si lascia affascinare e sedurre dalle sue visite spettrali, in un susseguirsi di eventi e giochi soft sadomaso che la faranno dubitare della propria sanità mentale. Nel frattempo viene ritrovato un cadavere, il paese sembra custodire un segreto che la gente di quel posto sperduto si bisbiglia all’orecchio, e Ava dovrà cercare di capire in fretta cosa sta accadendo prima che la situazione la avvolga tra le sue spire.
Dicevo all’inizio che questo romanzo non mi ha convinta: a mio avviso ha alcuni pregi tra cui la descrizione dei paesaggi tipici del Maine e delle ricette di cucina preparate dalla protagonista, ma anche molte criticità, prima fra tutte la prevedibilità. Si intuisce da subito quale sia il segreto che Ava tiene nascosto dentro di sé, si capisce l’identità della vittima anche se inizialmente non viene svelata e purtroppo si comprende fin troppo bene chi sia colpevole. La vicenda, inoltre, è quasi totalmente imperniata sulla figura del fantasma: esiste o è la proiezione del demone interiore di Ava che, a suo insindacabile giudizio, elargisce piacere o punizione?
Il libro viene proposto come thriller ma sono dell’opinione che non contenga la tensione, la suspense e il forte coinvolgimento emotivo tipici del genere, è più un insieme di paranormale e tiepido erotismo che porta a un lieto fine predicibile: in tutta onestà, senza nulla togliere alla bravura di Tess Gerritsen dimostrata nelle sue precedenti produzioni, Ombre nella notte risulta un po’ fiacco.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.