Ossa di ghiaccio di Kathy ReichsCon la pubblicazione di Ossa di ghiaccio, Rizzoli pensa a tutti i fan di Kathy Reichs che, poco interessati o soddisfatti dal suo recente Il ritorno di Sunnie Night, cercano la dose annuale di Temperance Brennan.
Ecco quindi che arriva nella collana BUR questo Ossa di ghiaccio, apparso in originale nel 2016 come Bones on Ice.

Si tratta di un racconto lungo che, più che concentrare l’attenzione sul caso vero e proprio e sull’identificazione del colpevole, offre all’autrice l’opportunità di dipingere una Brennan alle prese con una indagine molto insolita, fra ghiaccio e alta quota.

Ossa di ghiaccio diventa quindi opera che, sulla media distanza, sembra scritta più per mostrare le conoscenze scientifiche dell’autrice per quel che riguarda l’effetto di ghiaccio e ipotermia sui corpi, a discapito di uno sviluppo che regala pochi momenti particolari.

Quando a Temperance Brennan viene chiesto di lavorare durante un week end, la nota antropologa forense è poco entusiasta, ma il suo interesse cresce immediatamente non appena scopre di cosa deve occuparsi. Brighton Hallis è morta tre anni fa tentando di scalare l’Everest: penetrata nella cosiddetta “death zone”, l’area di quota oltre gli ottomila metri, la ragazza non ce l’ha fatta e ha ceduto alla forza del gelo e della privazione di ossigeno.

Ora, dopo così tanto tempo, il suo corpo mummificato giace nella sala d’esame autoptico: Brighton era l’erede di una facoltosa famiglia di Charlotte e sua madre pretende un esame accurato per capire, prima di tutto, se si tratti di sua figlia e quindi per stabilire di cosa sia morta.

Per Temperance si tratta di una sfida tutto sommato insolita: ci sono più di duecento corpi nella death zone e anche solo determinare se si tratti di Brighton non è cosa semplice. Man mano che l’antropologa prosegue nell’esame si rende conto di trovarsi di fronte, con buona probabilità, a un omicidio e gli interrogativi si spostano sull’identità dell’assassino e il suo movente.

Mentre ai vari problemi legati alla temperatura e alle condizioni del cadavere si aggiungono anche i dilemmi legali di come si possa condurre u processo d’omicidio a Charlotte per fatti accaduti tempo prima in Nepal, Temperance si avvicina, lentamente ma inesorabilmente, alla verità.

La death zone è un’area molto interessante, nella quale gli scalatori perdono lucidità e rischiano la vita sempre di più a ogni minuto che passa e Kathy Reichs è molto brava, come suo solito nell’esporre le problematiche legate a un esame autoptico di questo tipo.

Fra particolari morbosamente affascinanti quali la difficoltà di ottenere impronte dalle dita disidratate dal freddo o l’effetto del gelo sulla dentatura, Ossa di ghiaccio è un buon antipasto in attesa del prossimo romanzo della serie dedicata a Temperance Brennan.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: