Articolo sponsorizzato; qui la nostra policy.
Siamo lieti di accogliere al bancone del Thriller Café la scrittrice Daniela Barbera e di parlarvi del suo romanzo d’esordio nel giallo, Papaveri viola.
Siamo in un paesino della bassa lodigiana, uno di quei paesini tranquilli, dove – almeno in teoria – ci si conosce tutti, dove non succede mai niente di eclatante. Uno di quei paesini in cui, quando poi succede qualcosa, ha l’effetto di un’esplosione. È quello che accade quando Luca, un bravo ragazzo che lavorava nella libreria del paese, scompare nel nulla, da un giorno all’altro, senza che vi sia la minima traccia che faccia capire cosa gli è accaduto. In paese tutti ne parlano, com’è normale che sia, ma sono due donne a cominciare un’indagine per loro conto, due signore in giallo, un po’ Miss Marple un po’ Jessica Fletcher: si chiamano Ines e Gina e sono entrambe over 70. La prima, Ines, è amica di Luca, è un’informatica in pensione con i contatti giusti al nucleo dei carabinieri di zona ed una lunga esperienza come perito del tribunale; la seconda, Gina, è amica di Ines, è musicista e nasconde una verve insospettabile.
Come potrete notare dall’estratto qui sotto, la tensione non manca, così come i colpi di scena e la suspence, acuita anche dal fatto che la storia ci viene narrata in prima persona. Difficile, allora, non provare anche noi, leggendo, a risolvere il caso.
Daniela Barbera, l’autrice, è laureata in Fisica nucleare, ma ha sempre lavorato nel campo dell’informatica, da quando i calcolatori erano cassoni immensi. “Per 40 anni ho svolto questo lavoro,” – ci racconta – “ed è stato stimolante contribuire alla crescita dell’informatica nelle organizzazioni“. Oltre al lavoro da imprenditrice e professionista, ha coltivato la sua passione per la musica: suona il pianoforte sia classico che jazz, studia organo liturgico, ha suonato in big band e gruppi di vario tipo. Da quando è in pensione ha ripreso la passione per la scrittura. Le piacciono i gialli di Agata Christie, perciò ha scritto il suo primo libro giallo con due protagoniste singolari, signore over 70 ma con la passione per il mistero. Non è il suo primo libro, ma, come detto, è il suo esordio nel giallo, autopubblicato tramite Amazon.
Per farvi un’idea del romanzo, vi lasciamo qui un estratto. Non è l’incipit, ma rende bene l’atmosfera senza spoilerare nulla.
E’ lunedì, sono passati 10 giorni dalla nostra operazione nel capannone. Ho ripreso a dormire quasi normalmente e a svegliarmi alle sette. Mi alzo giusto per guardare il telegiornale locale sulla rete TV di Lodi mentre preparo il caffè. La notizia di cronaca sembra una delle tante, finché un nome non mi esplode nella mente. “Incidente stradale questa mattina sulla provinciale per Lodi. Un anziano contadino che percorreva la strada in bicicletta è stato falciato da un’auto che non si è fermata a prestare soccorso. Il contadino, Efisio Piras, stava recandosi al lavoro in un campo vicino, quando, da come è stato ricostruito l’incidente, alle sue spalle è sopraggiunta un’auto che lo ha travolto sbalzandolo sulla carreggiata opposta. Per fortuna in quel momento non arrivava nessuno e non si è verificato il peggio. Ma l’urto è stato violento e l’anziano è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Lodi”.
Rimango con la caffettiera in mano, incredula: Efisio? Come è possibile? E’ sempre prudente, l’incidente è accaduto di giorno e la strada che normalmente percorre è quasi tutta diritta; impossibile che si sia trattato di una svista del conducente, a meno che non fosse ubriaco. Sobbalzo quando suona il telefono: dalla voce allarmata capisco che anche Gina stava guardando la TV. “Ines, hai visto il notiziario? Sarà stato davvero un incidente?” “Sono anch’io senza parole. Come potrebbe qualcuno sospettare di Efisio? Non abbiamo lasciato alcuna traccia, siamo stati molto prudenti!. Ma non riesco a credere all’incidente e non posso togliermi il dubbio dalla testa: come avranno fatto a capire?” E intanto penso che se avessi parlato già con i Carabinieri, magari Efisio sarebbe ancora al sicuro. “Chissà se Elvira lo sa già, ora le telefono e se vuole andiamo insieme all’ospedale. Nel caso, vieni anche tu?” “Assolutamente sì. E mi pento di non aver parlato con i Carabinieri, pensavo di prendermi un po’ di tempo per ragionare su tutti gli avvenimenti accaduti. Ma ora è urgente, anche perché Efisio potrebbe essere ancora in pericolo”. Prima di andare a Lodi chiamerò in caserma chiedendo un appuntamento per il pomeriggio. Ma quando chiamo cercando del comandante, mi dicono che questa mattina sarà all’ospedale di Lodi a raccogliere informazioni. Bene, lo troverò là.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.
Compra su Amazon
- Barbera, Daniela (Autore)