Bentrovati al Thriller Café! Lo sentite anche voi questo rumore assordante? È un elicottero Chinook che sta atterrando proprio qui davanti al nostro amato bancone letterario… infilate le tute mimetiche, imbracciate gli M-16 (metaforicamente eh, per carità!) e salite a bordo: vi accompagneremo alla scoperta di un vero e proprio “modern classic” della letteratura bellica e d’azione: Pattuglia Bravo Two Zero di Andy McNab, edito da TEA.
Le due eliche del nostro elicottero ci portano lontano nello spazio, ma anche indietro nel tempo: la destinazione è l’Iraq, nel 1991, in piena Guerra del Golfo. Un gruppo di otto uomini dei corpi speciali inglesi (SAS – Special Air Service) viene depositato dietro le linee nemiche, in pieno deserto. Il loro nome in codice è “Bravo Two Zero” e la loro è una missione di sabotaggio: tagliare alcune linee telefoniche per indebolire le comunicazioni del nemico ma, soprattutto, distruggere le rampe di lancio mobili dei famigerati missili Scud di Saddam Hussein. I SAS inglesi sono truppe d’élite, conosciute in tutto il mondo per il loro addestramento fisico e mentale fuori dal comune. Sanno utilizzare qualsiasi arma e guidare qualsiasi mezzo, oltre a deambulare con scioltezza con un equipaggiamento da 95 kg sulle spalle. Conoscono le procedure così bene da non avere neanche bisogno di comunicare: se un piano A fallisce, ci sono già un piano B e un piano C in coda, pronti. Questa volta, però, qualche cosa andrà storto e porterà gli otto soldati ad affrontare una lunga e pericolosa odissea in un gelido deserto, dove il pericolo si annida ovunque.
Pattuglia Due Bravo Zero è il primo romanzo di Andy McNab, e venne scritto nell’ormai lontano 1997, diventando un best seller. Le ragioni del successo sono molteplici: in primo luogo si tratta di una storia vera, realmente accaduta. Quello di McNab è uno pseudonimo adottato per motivi di sicurezza, ma i fatti che racconta hanno tutto il sapore del vissuto. E poi c’è lo stile: adrenalinico, immersivo ma al tempo stesso ironico e brillante. Di lì a poco, inanella un altro saggio, Azione immediata, e poi segue una lunga serie di romanzi di fiction bellica, con protagonista l’ex soldato SAS Nick Stone.
Personalmente, non sono un grande esperto di libri di guerra. Non mi piace nemmeno la guerra, perché credo nella fratellanza universale e nella pace. Forse è banale dirlo, ma in questa particolare congiuntura storica non troppo. La mia cultura in materia si limita, oltre a film immortali come Il cacciatore o Full Metal Jacket, ai libri di Sven Hassel, un autore semi-dimenticato che leggevo da ragazzo, dietro alle spalle di mio padre (tra l’altro, vale la pena di riscoprilo: se ne avete l’occasione, provate con Germania Kaputt). Eppure, questo libro mi è piaciuto tantissimo. Lo stile, che come accennavo prima, è veramente al cardio palma: leggendo, si ha l’impressione di essere proprio al fianco di quei soldati, braccati in un incubo senza via d’uscita. In mezzo all’azione, poi, McNab riesce a inserire dei momenti di tipo saggistico, in cui, ad esempio, descrive misure di sopravvivenza, come sopravvivere all’ipotermia, come organizzare un accampamento di fortuna oppure ancora come resistere a forti pressioni psicologiche, senza mai risultare noioso.
Insomma, a prescindere, dalle vostre inclinazioni in materia, penso che Pattuglia Bravo Due Zero sia davvero un “classico”, e che come tale possa meritare di venire scoperto e apprezzato.
Buona lettura!
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