Salto a ritroso nel tempo per Piemme che, visti gli ottimi risultati ottenuti con La ragazza nel parco, pubblica ora Una perfetta sconosciuta, romanzo di Alafair Burke risalente al 2011.
Apparso con il titolo originale di Long Gone, Una perfetta sconosciuta arriva a noi con la traduzione di E. Cantoni mentre, nell’intervallo di tempo passato da quando ne avevamo parlato, La ragazza nel parco si è aggiudicato una nomination quale miglior romanzo 2016 all’Edgar Award.
Quando parliamo di Alafair Burke ci capita spesso di nominare il fatto che sia figlia dell’immenso James Lee Burke, e ci rendiamo conto che facendo così ci comportiamo come molte altre testate, ma lo facciamo per ribadire che la scrittrice statunitense è ancora più brava di quanto normalmente si possa credere e che il nome del padre, al massimo, è stato un ostacolo alla sua carriera.
Avvocatessa e commentatrice legale, Alafair Burke, nata a Fort Lauredale (Florida) nel 1969, è autrice al momento di quattordici romanzi, due raccolte di racconti e un vasto gruppo di saggi e articoli. Molti dei suoi titoli appartengono alle sue due serie, una dedicata al detective NYPD Ellie Hatcher e una al pubblico ministero Samantha Kincaid. I suoi libri sono stati tradotti in una dozzina di lingue e ha all’attivo anche alcune prestigiose collaborazioni con Mary Higgins Clark. Nota per le sue potenti e riuscite protagoniste femminili, la Burke sta attraversando un ottimo periodo di forma, come testimonia la nomination all’Edgar Award, e c’è molta curiosità riguardo le sue prossime mosse. Esaminiamo la sinossi di Una perfetta sconosciuta:
Dopo un periodo di disoccupazione e mesi passati a tirare la cinghia, Alice Humphrey finalmente riesce a ottenere il lavoro dei suoi sogni: la gestione di una galleria d’arte in un quartiere alla moda per conto di un tanto ricco quanto misterioso proprietario. Drew Campbell, l’intermediario che agisce per conto del proprietario, le assicura che non ci sarà nessun tipo di interferenza e che potrà condurre la galleria nel modo che la ragazza crede sia più appropriato e ad Alice l’incarico sembra fin troppo bello per essere vero e l’occasione, finalmente, per uscire dal cono d’ombra della fama di suo padre, noto regista.
E forse questo lavoro dei sogni è davvero troppo bello per essere reale: un giorno Alice arriva alla galleria e la trova svuotata, come se non fosse mai esistita, così come non sembra essere reale l’artista i cui lavori aveva esposto e in generale tutto l’incarico. Il numero di telefono che le aveva lasciato Drew Campbell è quello di un cellulare prepagato e lo stesso Drew (la cui reale identità è però un’altra) è stato rinvenuto cadavere.
La polizia ha molto da domandare alla ragazza, anche perché è in possesso di una fotografia nella quale lei, con i suoi capelli rossi e l’impermeabile blu, sembra baciare Drew. A complicare un quadro già non certo chiaro si aggiunge un legame fra la galleria e una ragazza scomparsa: Alice capisce che qualcuno la sta incastrando, un qualcuno che la segue e conosce molte cose, un qualcuno che ha preparato una cospirazione ad alto profilo tecnologico che è collegata ad alcuni segreti riguardanti il passato della sua famiglia, segreti che potrebbero costare la vita di Alice.
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- Burke, Alafair (Autore)
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