Pierre Lemaitre è nato a Parigi nel 1951 e ha lavorato a lungo in qualità di insegnante, prima di cominciare a dedicarsi alla letteratura.
Il suo esordio nel campo della narrativa avviene infatti piuttosto tardi: è il 2006 e Editions du Masque pubblica il suo Travail soigné, che era stato in precedenza rifiutato da una decina di editori, opera che ottiene immediato successo di pubblico e critica.
È l’inizio di una carriera ricca di trionfi e premi: proprio Travail soigné gli assicura il premio Cognac 2006, al quale fanno seguito il premio Meilleur Polar Francophone nel 2009 per Robe de marié e il premio Le Point du Polar européen nel 2010.
La consacrazione definitiva che lo pone ai massimi livelli della letteratura francese avviene nel 2013 quando Pierre Lemaitre ottiene l’ambito e prestigioso Prix Goncourt con Au revoir là-haut, che segna anche un cambiamento di rotta nel genere letterario praticato, passando dal noir-polar al romanzo storico.
Da sempre affascinato dai meccanismi del poliziesco, Lemaitre è convinto che il finale del romanzo sia l’elemento che ne decreta il successo presso i lettori e tende quindi a strutturare le sue opere partendo proprio da quel che accade nelle ultime pagine, per poi proseguire a ritroso.
Sebbene il premio Goncourt sia stato tappa fondamentale, lo scrittore deve buona parte della sua fama al personaggio del commissario Camille Verhoeven, protagonista di una trilogia (che ha in realtà una sorta di capitolo aggiuntivo, Les Grands Moyens, inizialmente concepito esclusivamente per edizioni elettroniche) che ha segnato profondamente l’evoluzione dello stile di Pierre Lemaitre.
Verhoeven è caratterizzato da un passato doloroso, da un carattere difficile, scorbutico, insofferente nei confronti della disciplina e oltretutto estremamente basso, circa un metro e quarantacinque.
Se nel primo capitolo della trilogia, Irène, lo stile non è ancora personale e paga tributo a molti altri autori (Dashiel Hammett, Bret Easton Ellis o James Ellroy solo per citare alcuni nomi), man mano diventa sempre più personale.
E sempre più personale diventa il coinvolgimento emotivo del protagonista, fino alla violenta conflagrazione finale nel terzo capitolo, in occasione del quale Camille sarà trascinato dal corso degli eventi a mettere da parte alcuni suoi principi morali.
Evoluzione dello stile ed evoluzione del personaggio protagonista, quindi, in una trilogia che è connotata da un senso straordinario per i twist e l’organizzazione generale della trama e una notevole gestione della tensione.
Trilogia che come spesso accade, è arrivata in Italia senza rispettare l’ordine cronologico originale, con il capitolo centrale pubblicato nel 2012 e gli altri due nel 2015.
Bibliografia italiana di Pierre Lemaitre
Irène (Travail soigné, 2006 – Mondadori, 2015)
L’abito da sposo (Robe de marié, 2009 – Fazi Editore, 2012)
Lavoro a mano armata (Cadres noirs, 2010 – Fazi Editore, 2013)
Alex (Alex, 2011 – Mondadori 2012)
Camille (Sacrifices, 2012 – Mondadori, 2015)
Ci rivediamo lassù (Au revoir là-haut, 2013 – Mondadori, 2014)
Tre giorni e una vita (Trois jours et une vie, 2016 – Mondadori, 2016)
Rosie & John (Rosie & John, 2014 – Mondadori, 2016)
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.