Oggi recensiamo al Thriller Café Predatori e prede di Kathy Reichs, diciannovesimo capitolo della serie Temperance Brennan edito da Rizzoli, tradotto da Luisa Piussi e in uscita il 12 maggio.

La premessa doverosa è che non ho letto i libri precedenti né ho mai seguito la serie televisiva Bones ispirata alla protagonista, perciò mi è impossibile fare raffronti e avere un quadro completo. La scrittrice però sintetizza efficacemente parte del riassunto delle puntate precedenti e quindi chi, come me, si avvicina per la prima volta al personaggio e alle sue vicende non rimane spiazzato o confuso.

Questa storia inizia con un insieme di eventi che mettono a dura prova la Brennan: sua figlia è in missione in Afghanistan, con il suo compagno le cose non vanno bene e il fronte lavorativo è un disastro; infatti dopo la morte dell’amato capo, il dottor Tim Larabee, al suo posto è stata assunta Margot Heavner, con la quale i rapporti sono pessimi. Come se non bastasse Tempe si sta riprendendo da un pesante intervento chirurgico che le ha lasciato attacchi di emicrania, sogni ossessivi e visioni. Ciliegina sulla torta, a Charlotte – nel North Carolina – la morsa del caldo è soffocante. Dire che la nostra antropologa forense sia sotto pressione è riduttivo.

A questo scenario non proprio idilliaco si aggiunge un mittente sconosciuto che le fa pervenire sul cellulare le immagini di un uomo in una sacca mortuaria, uno scempio di carne e ossa, il volto deturpato, mani e piedi amputati. Tempe non sa a chi appartengano quei terribili resti umani, né perché quegli scatti siano stati inviati proprio a lei, ma pochi giorni dopo il cadavere di quell’uomo viene ritrovato in aperta campagna e il suo rinvenimento apre la pista a una serie di indizi da cui emergono collegamenti con vecchi casi di bambini scomparsi: un mosaico dell’orrore che Brennan deve e vuole ricomporre, nonostante sia costretta a muoversi ai margini della scena per espresso volere del suo nuovo capo.

Con l’aiuto dell’investigatore privato Erskine “Skinny” Slidell, burbero ma con un grande cuore, Tempe risale all’identità dell’uomo senza faccia e ricompone con immensa fatica, tra un indizio e un depistaggio, un puzzle complicato composto anche da tematiche attuali e scottanti che la scrittrice evidenzia con energia: in un periodo in cui social e talk show sono avvelenati da odio, teorie complottiste, disinformazione e fake news, ascoltatori e lettori sprofondano con facilità nell’incertezza chiedendosi cosa sia vero e cosa no. Nessuna pretesa da parte dell’autrice di fornire risposte inconfutabili, semmai lo scopo è far riflettere il lettore e, a mio parere, centra l’obiettivo.

Predatori e prede è un medical thriller dall’ottima trama, un intrico di fatti e personaggi costruiti ad arte sui quali spicca senza dubbio la protagonista: di lei apprezzo molto l’ironia che manifesta nei dialoghi e più spesso nei pensieri, la sua caparbietà, la capacità analitica condita con una buona dose di intuito. È una donna dinamica, capace e testarda, un personaggio di grande spessore umano.

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Predatori e prede
  • Reichs, Kathy (Autore)

Articolo protocollato da Francesca Mancini

Lettrice appassionata di gialli, thriller e noir da sempre, amo molto anche le serie TV dello stesso genere e di scienza di confine. Ho una passione sfrenata anche per la musica anni ’80, il buon vino, il mare, la famiglia, gli amici veri e la comunicazione non verbale.

Francesca Mancini ha scritto 75 articoli: