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Per gli avventori abituali, saltuari e casuali del Thriller Café, oggi presentiamo un giallo di Jordan Casarini dal titolo “Primo Colpo“, edito da Giulio Perrone Editore. Si tratta di un romanzo d’esordio, che ha ben figurato nella 44esima edizione del Premio Tedeschi in cui è giunto tra i 5 finalisti.

Ma cominciamo dalla trama

In congedo temporaneo dopo essere stato vittima di una sparatoria, il carabiniere Brasi viene coinvolto in un caso di sequestro di persona. Ad essere stato rapito è Manfredi, imprenditore romagnolo, con la figlia Laura contattata per pagarne il riscatto. Brasi e Laura si destreggiano come meglio possono, lontani dall’immaginare che dietro la sparizione del genitore ci sia Valeria, la seconda moglie, e due criminali suoi amici. A complicare il tutto, la presenza di un taciturno sicario ingaggiato dal commercialista di Manfredi ed amante di Valeria, Roberto. Così, in un sonnolento paese della riviera romagnola, bugie e tradimenti si rincorrono giorno dopo giorno, nel tentativo di raggiungere soldi semplici da incassare e svoltare quelle vite che sembrano non desiderare altro. Non la situazione ideale, per Brasi, che, man mano che cerca di venirne a capo, si trova a mettere in discussione il suo futuro…

Questa in breve la storia, ma per aiutarvi ad approfondire meglio abbiamo posto tre domande all’autore e a seguire vi lasciamo un estratto del romanzo.

Tre domande all’autore

1) Com’è nato questo libro?

L’idea di base, il rapimento di un imprenditore commissionato dalla moglie per ottenere l’eredità, è nata anni fa grazie alle letture dei romanzi di Elmore Leonard, uno dei migliori scrittori di crime fiction di sempre. Come spesso accade, è rimasta in un limbo, bussando un paio di volte, più o meno con insistenza, ma trovando sempre chiuso. Poi la porta si è aperta, vai a sapere il perché, e quell’idea ha trovato la mia voglia nel fare due chiacchiere insieme. Da qui si è sviluppata, modificata, approfondita, diventando un romanzo. Arrivato finalista al premio Alberto Tedeschi 2023 del Giallo Mondadori, in seguito è stato scelto dalla casa editrice Affiori, che ci ha creduto fin da subito, pubblicandolo a inizio 2025.

2) Qual è la cosa che i lettori potrebbero apprezzare di più nel romanzo?

Definito noir mediterraneo da un paio di agenzie letterarie, si tratta di una storia che alterna momenti leggeri ad altri più densi, con la tensione a prendersi il suo spazio per fare la voce grossa. Ho cercato di equilibrare il tutto per avere una storia veloce, rapida, che eviti il più possibile tempi morti e tenga il lettore incollato alle pagine. Quello che cerco nei libri che leggo, in poche parole. Per ottenere quel risultato mi sono affidato ai dialoghi, cercando di utilizzare un linguaggio quotidiano, quasi “da bar” in certi frangenti, con modi di dire, qualche dialettismo e le lezioni dei maestri in questo campo, dal già citato Leonard a Lansdale a Robecchi. Sul versante della trama invece ho alternato tre attori principali, così da raccontare sia le indagini del protagonista che i piani degli antagonisti. Piani criminali, ovviamente. In questo modo gli eventi sono descritti da diversi punti di vista, con l’obiettivo di aumentare la tensione nel lettore per vedere come reagiranno i personaggi a scoperte di cui lui è già a conoscenza.

Le intenzioni ci sono tutte, mi auguro di averle concretizzate in un buon libro.

3) Quali sono le difficoltà maggiori che hai dovuto affrontare durante la scrittura del romanzo

Difficoltà tante, come ritengo sia normale per un esordiente. Tra queste, due in particolare. La prima, trovare una voce personale con cui raccontare la trama, una voce che sentissi mia. Certo, l’influenza di tanti autori tra quelli che più apprezzo ci sono state. Oltre ai sopracitati, non posso non menzionare Antonio Manzini, King, Crais, Ellroy, Winslow e tanti altri. Sono autori che in un modo o nell’altro mi hanno formato, anche aiutato, perché no. Da loro ho imparato e tutt’ora imparo moltissimo, ma volevo mettere a frutto i loro insegnamenti in modo autonomo, senza avvicinarmi troppo, per far sì che la scrittura mi risultasse il più naturale possibile. Da qui, la seconda difficoltà, vale a dire mantenere il linguaggio e lo stile utilizzato costante per tutto il libro. Mi auguro di esserci riuscito, ma lascio ai lettori l’ultima parola.

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Estratto

I due erano entrati mentre stava dormendo. Si erano fatti qualche toast, un paio di caffè, giusto per colazione, visto che erano usciti di casa presto. Volevano essere certi di trovarlo mentre dormiva e ci erano riusciti. Quando si era svegliato, li aveva trovati davanti alla Playstation, il volume basso, per non disturbarlo, mentre Real Madrid e Milan erano sul punteggio di cinque a zero per i rossoneri. Luca si era lanciato in un “chi cazzo siete”, salvo poi mordersi la lingua che quei due facevano spavento. Uno era sul metro e novanta, cento, centocinque chili dentro una tuta Adidas rossa che pareva esplodere, capelli corti, rasati ai lati, il collo di un toro, braccia e gambe come tronchi, due spalle che andavano da qui a là. L’università iniziò a diventare un problema sfocato e lontano, perché qualcosa gli suggeriva che non sarebbe arrivato a fine sera. L’altro gli fece cenno di sedersi su una delle sedie in cucina, vicino al divano. Luca si ritrovò seduto senza nemmeno rendersi conto di ciò che faceva.

«Ecco come stanno le cose», disse l’altro, mentre il gigante rimaneva fermo «Io apprezzo sempre chi si fa da sé, mette i suoi soldi in ballo, in un investimento, diciamo, poi prova a ricavarci un guadagno. Per fare soldi ci vogliono soldi, giusto? Ecco, te ci hai messo su qualcosa, a occhio qualche milletta. Conti di farci quanto, il venti percento? Forse anche il venticinque, considerando il tuo giro. In una settimana dovresti farcela, diciamo anche meno, a vendere tutto. Diciamo che in un mese riesci a guadagnare un millecinque tondi, netti. Non male, vero? Poi il secondo mese magari sono duemila e via così. Ci credo in queste cose, sai?».

Una voce da due pacchetti di sigarette al giorno, minimo, a cui si aggiungeva una faccia che avrebbe fatto felice il Lombroso. Pochi capelli, neri, schiacciati sul capo, un naso appuntito e un occhio leggermente chiuso, che puntava un po’ sulla destra rispetto all’altro. Luca Provasi non era per niente contento di ritrovarsi davanti quel soggetto.

L’autore: Jordan Casarini

Nato in provincia di Reggio Emilia, classe ’91, ha lavorato in vari settori e con diversi ruoli, dal marketing ai trasporti di merce. La costante nel corso degli anni è la passione per la lettura e recentemente ha deciso di provare a scrivere. “Primo Colpo“, arrivato finalista al Premio Tedeschi 2023 indetto dal Giallo Mondadori, è il suo primo libro.

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