A poco più di sei mesi di distanza dal precedente romanzo, Meridiano Zero pubblica I profili dell’assassino, secondo titolo che Riccardo Cesca ed Emanuele Bossi hanno dedicato all’affascinante quanto letale figura di Rachel Taylor.
Nel primo titolo, Il principe nel ghiaccio, abbiamo conosciuto molto da vicino il carattere, le ossessioni e i metodi di questa serial killer mentre terrorizzava il Canada con i suoi gesti criminali.
Ora i due scrittori ci portano nel capitolo centrale della loro trilogia e, dopo aver utilizzato il punto di vista del killer, operano un netto spostamento sia per quel che concerne il pov che l’aspetto temporale.
Vivremo infatti i dubbi, le apprensioni e preoccupazioni di Bruno Valenti, colui che al tempo, inconsapevole della sua reale natura, era il marito dell’assassina seriale.
Lo ritroviamo a quattordici anni di distanza: molte cose sono cambiate e altri segreti e rivelazioni coglieranno di sorpresa sia Bruno che noi lettori.
Cerchiamo di scoprire qualche elemento della trama de I profili dell’assassino.
Sono trascorsi ben quattordici anni dall’ondata di orrore che sconvolse la piccola comunità canadese, ma ancora adesso è difficile dimenticare quanto è accaduto, gli atti feroci della serial killer Rachel Taylor. E a non riuscire a dimenticare non sono solo i parenti e amici delle vittime: anche Bruno Valenti, che al tempo era un produttore cinematografico sposato con Rachel, non riesce ancora a spiegarsi come non sia riuscito a capire prima la reale natura di sua moglie.
Nel frattempo però Valenti, spinto proprio da quanto accaduto e con la collaborazione dalla profiler FBI che lo aveva aiutato nel suo primo caso e con la quale ora condivide un legame profondo, è diventato un profiler di livello mondiale, le cui consulenze sono richieste da vari tipi di forze dell’ordine. Quando però FBI e Interpol lo contatteranno per trovare aiuto nel risolvere una complessa serie di omicidi avvenuti fra Europa e USA, il passato tornerà a colpire Valenti con la forza di una valanga che si è accumulata nel corso degli anni.
I delitti hanno infatti un elemento che lo coinvolge da vicino: sono compiuti da una coppia di assassini psicopatici che condividono un legame biologico con Valenti stesso. Sconvolto e preoccupato dalle possibili implicazioni, Bruno si metterà subito all’opera per cercare di porre fine alle gesta della coppia e compie notevoli progressi nell’indagine.
Ma proprio quando sembrerà vicino a interrompere la scia di sangue, il profiler italiano si troverà a dover lottare con se stesso, sospeso fra motivazioni personali, codice professionale e forti sentimenti.
Giunti al perno centrale della loro trilogia, Riccardo Cesca ed Emanuele Bossi si trovano alle prese con una sfida ancora più grande. Se Il principe nel ghiaccio ha infatti richiesto un notevole impegno nel creare una credibile comunità canadese, ne I profili dell’assassino i due dovranno non solo affrontare un netto cambiamento di punto di vista ma riuscire a darci l’impressione del passaggio di quattordici anni rispetto a quanto accaduto.
E le sfide per questi due autori, e di conseguenza le sorprese per noi lettori, non sono ancora finite, visto che dopo I profili dell’assassino ci attenderà il capitolo finale dell’opera.
Chi volesse conoscere meglio alcuni elementi della tecnica e metodologia della scrittura di Riccardo Cesca ed Emanuele Bossi può seguire le puntate del video blog del romanzo.
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