Qualcosa di personale - James PattersonTornare nei luoghi della propria infanzia può essere difficile per alcuni: rispolvera ricordi che si pensavano dimenticati e segreti che avrebbero fatto bene a rimanere tali.
Lo sa bene Alex Cross, il profiler cacciatore di serial killer creato dalla penna di James Patterson, che torna in libreria con Qualcosa di Personale, edito da Longanesi.
Dopo poco più di trent’anni, Alex Cross è costretto a tornare a Starksville, sua città natale, per quella che doveva essere una breve vacanza. Doveva, il tempo passato è d’obbligo, perché la vacanza si trasforma in un incubo: suo cugino Stefan è stato accusato di aver seviziato e ucciso uno dei suoi studenti e, malgrado si proclami innocente, le prove contro di lui sono schiaccianti.
A peggiorare la situazione, Alex dovrà fare i conti con il fantasma di suo padre e un passato che ha relegato negli anfratti più bui della memoria. Suo padre potrebbe essere ancora vivo? E che ruolo ha giocato nella morte di sua madre? È stato davvero lui?
Tra sedute giudiziarie e dettagli raccapriccianti, Alex Cross si ritroverà invischiato anche in un’altra indagine che, nonostante sembri un caso a sé stante, lo riguarderà da molto vicino.
In questo nuovo romanzo, James Patterson continua a proporci le avventure di Alex Cross, personaggio che rappresenta la sua fortuna letteraria.
La particolarità che mi ha colpito è stata che qui lo vediamo in un ambiente strettamente familiare, esploriamo quella che è stata la sua infanzia, conosciamo le sue zie e suo cugino. Il tutto è funzionale per una certa caratterizzazione del personaggio, al voler costruire un’empatia che, tranne che in alcuni punti che lasciano perplessi, è riuscita piuttosto bene.
Starksville, una cittadina del South Carolina dove l’odio razziale è ancora presente, è il centro nevralgico di tre ben diverse vicende che s’intrecciano tra loro.
A prima vista, durante la lettura, sembra che molte informazioni e scene siano buttate là a caso, ma acquistano un significato ben preciso sul finale, dove si assiste anche a un plot twist piacevole e inaspettato.
Alex Cross è alle prese con il processo a carico del cugino Stefan, assieme a sua nipote Naomi. È un buon combo, vederli lavorare assieme spinge a riflettere su quanto Alex sia un personaggio molto emotivo, malgrado possa non sembrarlo inizialmente.
Nello stesso tempo, assistiamo a una serie di omicidi a carico di un’assassina fuori dagli schemi negli ambienti dell’alta borghesia.
Nata come sottotrama, questa seconda indagine acquista senso man mano che siamo portati verso il termine del romanzo. Anche qui Alex gioca un ruolo molto importante, portando, infatti, alla risoluzione del caso attaccandosi ai dettagli, come sempre.
D’altro canto, però, è d’obbligo parlare anche dei difetti che questo libro presenta.
Alcuni espedienti letterari mi hanno lasciato un po’ d’amaro in bocca, ad esempio. Senza spoilerare troppo a chi ancora non l’ha letto, il colpo di scena che smuove il processo di Stefan è banale, quasi fine a se stesso.
Inoltre, da un maestro del thriller come Patterson, mi aspettavo una vicenda più intrigante circa l’assassino e la sua identità. Non nascondo di aver capito quasi subito chi fosse, anche questo è stato un passo falso per un autore del suo calibro.
Ogni personaggio gioca il suo ruolo essenziale per inscenare un romanzo che aveva dell’ottimo potenziale, sebbene non del tutto espresso, a mio parere. Mette in luce quanto i luoghi della propria infanzia possano essere diversi, cambiare, da come li ricordiamo e, per quanto semplicistico come ragionamento, ci siamo passati tutti.
In ogni caso, una chance gli va data!
Dopotutto è un romanzo di James Patterson, indispensabile per chi è appassionato alle vicende di Alex Cross e della sua famiglia.

Recensione di Davide Pietrafesa.

Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter

Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.

Compra su Amazon

Sconto di 2,70 EUR

Articolo protocollato da Davide Pietrafesa

Sono Davide, studente fuori sede classe ’98, e mi piace definirmi uno scrittore in erba. Scrivo per esplorare gli infiniti spazi della mente umana; forse è per questo che i miei personaggi sono grigi, cinici e abbastanza problematici. Amo leggere ogni genere di romanzo, macinare pagine e pagine d’inchiostro. Devo questa fortunata passione alla mia famiglia, la quale mi ha sempre incalzato a perdermi tra le righe. Nutro un amore sconfinato per la storia e la scienza, cosa che spesso mi spinge a fantasticare sulla reincarnazione e su come poterne dimostrare l’esistenza. Per il resto, sono un convinto ambientalista, amo l’inverno e la mitologia. Puoi trovarmi su Instagram, segui @_d.have

Davide Pietrafesa ha scritto 23 articoli: