Maria Oruña nasce a Vigo nel 1976, laureata in legge esercita la professione per dieci anni. Il suo primo romanzo è del 2013. Nel 2015 esce Puerto Escondido, un successo internazionale.
Quel che la marea nasconde (Ponte alle Grazie, 2022) è il suo primo romanzo tradotto in italiano. Ed è il quarto libro della serie dedicata alle indagini di Valentina Redondo, tenente della Guardia Civil spagnola.
Siamo a Santander, precisamente nel Club Bahìa dove si svolgono molti eventi organizzati dalla Federazione Internazionale Tennis. Ed è proprio durante una serata promossa dal presidente del Club, Judith Pombo, che avviene l’irreparabile. E, a prima vista, l’irrisolvibile. Ovvero quel che la letteratura gialla definisce ‘delitto della camera chiusa.’
Il fattaccio avviene su La Giralda, splendida goletta che la Pombo ha voluto sostituire all’usuale canotto adoperato per far visitare la baia agli ospiti di riguardo. L’esclusivo club, e di conseguenza l’ancor più unica goletta, sono sotto la sua vigile e irreprensibile gestione. Donna di polso – fin troppo – fa e disfa priva d’ogni riguardo e sensibilità verso il variegato gruppo di frequentatori del Club: la sua segretaria personale Margarità, Basil un ex gloria del tennis, Pablo Ramos un giovane che pratica tennis su sedia a rotelle, Julian Romos, il padre, Felix Malìaño imprenditore del riciclaggio e presidente Federazione cantabrica tennis, Victoria Campoamor, nipote di Malìaño, Rosana Novoa e Marco Fiore, coppia di coniugi benestanti.
Tutti costoro sono a bordo della Giralda quando, proveniente dalla cabina di Judith Pombo, si sente un grido strozzato e poi un ‘ no ‘ altrettanto poco rassicurante. Ognuno corre davanti alla porta della cabina, che è chiusa dall’interno. I primi deboli tentativi di aprirne la porta sono vani. Giungono alcuni membri dell’equipaggio nelle persone del comandante e di due inservienti giapponesi. Nulla, l’ingresso alla cabina di Pombo è sbarrato. Alché occorre l’aiuto di Mikael, il direttore di macchina, il cui fisico corpulento serve a buttar giù la porta e scoprire così il cadavere della Pombo riverso sul letto.
La cabina era chiusa dall’interno, l’oblò pure. La piccola toilette è vuota, l’armadio mostra il suo contenuto impeccabilmente a posto. Nessun segno d’effrazione, nessuna scappatoia : nulla. Chi è l’assassino di Judith Pombo? Come ha fatto e perché?
Alla soluzione d’un dilemma all’apparenza senza sbocchi deve pensare il tenente Redondo, tramite il lavoro della sua squadra e la fondamentale collaborazione di Clara Mugica, medico legale.
Intrecciato alla trama principale c’è il sottotesto: qui conosciamo la Valentina post trauma – la sparatoria nella quale perse il figlio che aspettava – una persona al momento diversa da quella che fu segnata da sorte malevola. In bilico tra resurrezione di corpo e anima e il buio dell’isolamento.
Tutto ‘l’ante’ sta nei tre volumi a precedere, non ancora tradotti in italiano. Consiglio personale: leggete questo sorvolando sul coté privato del tenente Valentina e concentratevi maggiormente sulla trama. Lo so, è un peccato. Epperò cosa possiamo contro i magheggi d’un editoria che ci propone una serie iniziata – per i diversamente iberici – a metà?
Altro punto debole: troppi personaggi. Fatto salvo quelli necessari allo svolgimento del mistero, ci sono un sacco di nomi elencati: tutta la squadra della Guardia Civil, la Scientifica, ulteriore reparto specialistico della medesima, equipaggio della goletta, svariati giudici, imprenditori. Viene tirato in ballo, come una delle tante ipotesi del delitto a camera chiusa, anche un cecchino delle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, tal El Estudiante.
Si fatica a ricordare tutti i nomi, i relativi caratteri, le azioni compiute, gli interrogatori. Si apprezzano invece le citazioni dai Maestri del giallo che fanno da cappello ad ogni capitolo: da Agatha Christie passando per Edgar Allan Poe e Gaston Leroux.
Avvince il dilemma della stanza inaccessibile: è quello che ci spinge ad un peraltro moderato page turner. Dilemma che si districherà in modo lento, quasi esasperante. Partendo da un discorso tra due personaggi, discorso del tutto estraneo alla vicenda. È il colpo di scena pre finale d’un giallo classico che più classico non si potrebbe. Ah, incappiamo anche in un secondo cadavere. Quindi in un altro filone del romanzo che andrà a saldarsi al principale, e al quale Valentina Redondo darà nome e movente.
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- Oruña, María (Autore)
Articolo protocollato da Gioia Verni
Libri della serie "Tenente della Guardia Civil Valentina Redondo"
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