Dopo aver conquistato le edicole italiane con la serie House of Crime di Marie Force, HarperCollins Italia si prepara ad approdare anche in libreria, il 31 marzo, e non ci poteva essere miglior esordio che Quelle belle ragazze di Karin Slaughter.
Uscito in originale nel 2015 con il titolo di Pretty Girls, è stato uno dei thriller più duri e feroci dell’anno passato e per noi ha segnato la definitiva consacrazione di Karin Slaughter nel ristretto gruppo delle regine di questa narrativa.
Non che questa scrittrice avesse ancora bisogno di offrire conferme: Karin Slaughter vende da anni milioni di copie in tutto il mondo ed entrambe le serie per le quali è famosa, quella di Grant County e quella avente come protagonista Will Trent, sono ben conosciute e amate anche in Italia.
Eppure permaneva, almeno nel nostro Paese, in parte della critica e dei lettori, un certo alone di “brava scrittrice di serie B” che viene finalmente spazzato via, senza se e senza ma, da questo inesorabile e affilato thriller.
Thriller Café, che ha sempre seguito con attenzione questa autrice, è molto contenta perché Quelle belle ragazze porta totalmente allo scoperto quel che già affiorava nei romanzi delle serie, aggiungendo però tutta la potenza e l’impatto dell’opera a sé stante.
I Carroll erano una famiglia unita e piena di affetto fino a quando una delle tre figlie, l’allora diciannovenne Julia, sparì nel nulla, senza lasciare tracce. La polizia di Dunwoody non riuscì a seguire nessun indizio e il caso rimase aperto, in cerca di un colpevole o comunque qualche tipo di esito e soluzione.
La scomparsa di Julia dissolse completamente la famiglia: il padre, Sam, divorziò e si suicidò anni dopo, incapace di sopportare il dolore dell’assenza, mentre Helen, la madre, vive in una sorta di limbo e continua a conservare totalmente intatta la camera di Julia, nel caso la figlia ritorni.Ma quel tragico evento ha dissolto anche l’unione fra le due sorelle sopravvissute, Lydia e Claire, che in sostanza non si sono più parlate da allora e, da quel giorno, si sono incamminate su strade completamente diverse.
Claire ha scelto di sposare un importante e affermato architetto, Paul, e diventare la tipica moglie da vetrina, un oggetto e trofeo molto bello e sofisticato che il marito espone nella vita pubblica. Ma non è tutto così favoloso come sembra, se la donna, in preda a uno scatto d’ira, ha fracassato un ginocchio al suo partner di tennis per una osservazione da nulla, rimanendo poi confinata ai domiciliari con una cavigliera elettronica.A Lydia sembra essere andata molto peggio: reagì alla scomparsa della sorella cercando fuga e conforto nella droga, finendo con il prostituirsi per qualche dose e ora, anche se non tocca sostanze da anni, è comunque una madre single che riesce a stento ad arrivare a fine mese e che ha una relazione con un ex carcerato.
E se una tragedia ha separato le due donne, toccherà a un’altra tragedia riunirle. Poco dopo aver festeggiato la “libertà” di Claire dalla cavigliera, Paul viene ucciso ferocemente di fronte alla moglie. Claire non fa in tempo a riprendersi dallo shock che un secondo evento devastante la travolge: la donna scopre che il marito custodiva quantitativi ingente di materiale snuff: il collega e amico di Paul, Adam, la pressa insistentemente con fare minaccioso, la polizia gira a vuoto così come l’FBI e Claire è sempre più disperata.
Negli stessi giorni la città è sconvolta dalla scomparsa di una stupenda ragazza, sparizione che ricorda molto da vicino quella di Julia.
Claire ha solo Lydia, fra le due nasce una tregua che le porterà, lentamente, a scoprire terribili segreti nascosti nel passato e a capire che nessuno è come sembra, nemmeno le persone che più amiamo.
Grande ritmo, personaggi affascinanti e trame molto originali rispetto alla media del settore sono alcuni dei punti di forza della Slaughter ma, come suggerisce anche il cognome, l’arma principale di questa scrittrice è la capacità di non guardare mai dall’altra parte e costruire scene di una violenza grafica che fanno impallidire molti colleghi maschi anche passando dal thriller al genere horror tout court.
Quelle belle ragazze si apre con l’accorata e disperata lettera che Sam scrive a sua figlia, Julia, sapendo che lei non potrà mai leggerla e riflettendo sull’insensata violenza che, giorno dopo giorno, abita la vita e il mondo, colpendo chiunque, esseri umani e animali. Dopo queste parole veniamo trasportati ai giorni nostri, e da lì si sale su delle montagne russe che fondono investigazione, mistero, orrore e speranza.
Conosceremo sempre meglio Claire e Lydia, una coppia di sorelle stranamente assortita, con le due che si pongono agli opposti e non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra.
Claire in particolar è personaggio anomalo, in particolare tenendo conto del suo ruolo da co-protagonista: straordinariamente bella ma anche molto immatura dal punto di vista emotivo, non è una donna cattiva ma non è nemmeno simpatica o empatica.
A farle da contraltare troviamo una Lydia che non nasconde certo i suoi problemi, viene colta in alcune azioni contraddittorie e difficili da mandare giù e si differenzia dalla sorella anche per quel che riguarda l’aspetto fisico.
Sono stai fatti paragoni con la Trilogia Millennium di Stieg Larsson e, pur mancando all’autrice statunitense il talento e lo scavo scoiale del maestro svedese, sono paralleli ben comprensibili.
Anche in Quelle belle ragazze ci sono, infatti, uomini che odiano le donne.
Uomini che massacrano e torturano le donne.
Sia chiaro a tutti che questo romanzo è adatto a stomaci forti e non può essere preso alla leggera. Le pagine sono affollate di scene molto forti e la penna della Slaughter non ama le ellissi e le dissolvenze.
Senza spoilerare e solo per fare un esempio, dovete essere preparati ad affrontare momenti in cui una persona viene torturata con waterboarding a base d’urina, e non siamo di fronte alla scena di maggiore impatto di Quelle belle ragazze.
Questo può essere percepito, da alcuni tipi di lettori e critici, come un difetto e da altri come punto di forza, a voi la scelta.
Ma in questo thriller c’è spazio anche per bellezza e amore, per affetto e perdono e, particolare non trascurabile, per il mistero, per un enigma che troverà una soluzione amara e inaspettata.
Appuntamento in libreria a fine marzo, ma i curiosi e i fan di Karin Slaughter potranno ingannare l’attesa recuperando Capelli biondi, occhi azzurri, già disponibile ed efficace preambolo a quanto poi leggerete nel romanzo.
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- Slaughter, Karin (Autore)