Edito da Bookme, spin off De Agostini, oggi recensiamo per voi La ragazza del 6E di A.R. Torre, un thriller sicuramente interessante.
Sarà la moda, sarà la coincidenza, ma ultimamente la webcam, in letteratura, tira davvero.
Una sorta di tana del bianconiglio, tunnel tra universi paralleli, collegamento di mondi.
In “Lolito”, di Ben Brooks, collega un quindicenne con la futura amante quarantacinquenne, assidua frequentatrice delle videochat erotiche, luogo di perdizione, ma anche di incontri.
Per gente sola.
Sola come Deanna, “la ragazza del 6 E”, che vive reclusa nel proprio appartamento per proteggere il mondo da lei e non lei dal mondo.
Preferendo alla prostituzione reale (ed anche a quella intellettuale) la ciberpornografia, che ti porta a spogliarsi davanti ad una telecamera di fronte al cliente di turno, che sgancia denaro, fa quello che deve fare e spegne il PC.
Almeno, si dirà, non corre il pericolo di prendere l’AIDS.
C’erano una volta le cowgirl.
Ora ci sono le camgirl.
E Deanna è una di loro.
Fino a che.
Fino a che, come nella più classica delle favole, interviene l’ “Evento”, che rompe la normalità (quello che a scuola chiamano “equilibrio narrativo” o una cosa simile) per dare inizio alle danze.
E quella di Deanna è proprio una danza macabra (d’altronde, se chiedeva al vicino di richiuderla in appartamento al calare delle tenebre, una qualche ragione di fondo doveva pur esserci).
Gioiellino davvero molto interessante – anche se con qualche scivolone narrativo- “la ragazza del 6E” danza una danza oscillante tra il thriller e la “fiaba nera”, tra il noir ed il “romanzo erotico”.
Ecco, forse proprio sotto questo punto di vista, si può parlare di occasione spercata, o, meglio, non colta a pieno.
Perché questo romanzo, da bello com’è, sarebbe diventato davvero muy più interessante se l’autrice, Alessandra Torre, avesse attinto alla sua esperienza di scrittrice di romanzi erotici per affondare la penna in descrizioni (leggermente) più realistiche.
Alla Ben Brooks, giusto per scomodare le prime righe della recensione.
Allora sì che “La ragazza del 6 E”sarebbe diventato un oggetto misterioso ed estremamente affascinante, una sorta di porno thriller sperimentale e crudele.
Non che l’opera allo stato dei fatti sia malvagia, anzi.
“La ragazza del 6E” è il classico romanzo che leggi tutto d’un fiato, diretto, spietato e tutt’altro che muffoso.
Dialoghi fantastici. Realistici. Come devono essere i dialoghi.
Una protagonista fuori di testa, a cui non ci si può che affezionare.
Be’, buona lettura, allora.
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