Ben ritrovati al bancone del Thriller Café, avete voglia di bere qualcosa di forte? La mia ultima lettura merita di essere accompagnata dal miglior gin tonic!
Come nella migliore tradizione del noir c’è un grande investigatore e c’è anche un antisociale vigilante come nel più crudo dei crime americani: solo che si tratta della stessa persona, il protagonista del nuovo Colaprico. Che è un killer ve l’ho già detto?
Requiem per un killer di Piero Colaprico (Feltrinelli) racconta la storia di Marco Michele Sigieri, un uomo dalla doppia (o tripla?) vita che ha lavorato duramente nella sua carriera diventando un professionista rispettato sia dalla polizia che dai boss criminali. Marco Michele, Emme-Emme come lo chiamano i colleghi, è un ispettore della Omicidi di Milano e al tempo stesso un sicario per uno dei maggiori boss della ‘ndrangheta. Tuttavia, in corrispondenza di una notizia che mette alla prova le sue scelte, la vita di Marco Michele comincia a complicarsi. Viene incaricato di uccidere un avvocato in un modo stravagante e di intimidire una manager che resiste ai finanziamenti mafiosi, ma la sua vittima diventa inaspettatamente un’alleata.
La storia è raccontata dal protagonista, un killer intelligente e solitario, gran divoratore di libri, che si trova a navigare nelle ombre della società contemporanea. Milano è lo sfondo della narrazione, una città che rappresenta la voracità e la rapacità della società.
La trama è avvincente e tiene il lettore incollato alle pagine dall’inizio alla fine, ma quello che mi ha conquistata è il personaggio irresistibile di Marco Michele Sigieri: un mix perfetto di durezza e sensibilità che lo rende un antieroe credibile e affascinante. Proprio per questo la narrazione in prima persona rende ancora più divertente e personale la storia. Tra un capitolo e l’altro scopriamo anche il personaggio di Mira, una manager carismatica e determinata, che non ha paura di prendere in mano le redini della situazione in questa storia noir dal ritmo serrato e ben congeniato.
Come lettrice, adoro quando tratti tipici dell’hard boiled si arricchiscono di humor nero. In Requiem per un killer il risultato è spassoso e nella leggerezza, emergono ancor di più i contrasti e gli spunti di riflessione. Così come nella città in cui è ambientato il romanzo, la Milano delle disuguaglianze, ci sono milioni di persone – molti di questi doppiogiochisti, – così nel protagonista convivono diverse anime, diversi “se stessi”.
Marco Michele, ci porta a conoscere e osservare le sue motivazioni, senza chiederci per forza di accettarle: non gli interesserebbe nemmeno.
Dopotutto lo dice lui stesso, è un killer presuntuoso.
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