Quante strade che ha percorso Jo Nesbø. La band e la carriera solista in campo musicale, la presenza in campo cinematografico e non solo come sceneggiatore, i campionati di calcio, l’attività come giornalista e, naturalmente, quella come scrittore di vari generi letterari.
E questo Sangue e Neve sembra quasi l’opera in cui Nesbø si ferma un attimo, guarda a tutto quel che ha realizzato in pochi anni e partendo dal nulla e si concede poche (152) pagine in cui affronta un modo vecchio, ormai classico di scrivere storie di crimine e criminali.
Se infatti andiamo a esaminare anche solo superficialmente la trama di Sangue e neve, ecco che riconosceremo all’istante stereotipi e snodi di un modo di scrivere e descrivere il crimine che sembra ormai svanito da tempo, seppellito da una modernità e disincanto che rendono certi personaggi e situazioni ormai quasi “innocenti” rispetto agli intrighi proposti negli ultimi anni.
Andiamo a scoprire cosa accade in Sangue e neve:
Oslo, 1977. Sei un criminale. Ma sei anche un po’ troppo tenero sotto alcuni punti di vista, sprovveduto per altri versi. E dislessico, non sai far di conti e con le parole non te la cavi granché. E queste particolarità ti bloccano parecchie vie del crimine, non puoi organizzare ricatti o estorsioni perché non te la cavi con i numeri, non riusciresti mai a fare il protettore perché tratteresti troppo bene le prostitute, insomma, le scelte si restringono ma finalmente hai trovato cosa fare: il killer.
Non c’è molto di complicato nell’uccidere una persona e Olav, assassino al servizio di Hoffman, il più importante boss malavitoso di Oslo, crede di saperlo fare bene.
Ma niente è mai davvero semplice e quando Hoffman ordina di uccidergli la moglie, Corina, scoperta a tradirlo, Olav commette il più grave e classico degli errori: invece di freddare la donna se ne innamora e decide di giocare d’anticipo: cercherà di uccidere Hoffman prima che possa reagire, magari chiedendo aiuto al malvivente rivale del suo boss.
Un errore tira l’altro e presto Olav si troverà intrappolato in un gioco mortale che sembra troppo grande per lui…
Sembra davvero la sinossi di un romanzo d’altri tempi, di qualche decennio fa, fra femme fatale, gangster, fughe romantiche e killer dal cuore debole e proprio per questo c’è ancora maggiore curiosità nello scoprire cosa è riuscito a trarre da questo canovaccio il grandissimo Jo Nesbø, un autore che non solo non ha bisogno di presentazioni ma che più passa il tempo e più sembra in grado di sorprendere grazie alla sua attitudine a cambiare e cercare nuove soluzioni narrative.
Come per altre sue opere, anche Sangue e neve verrà pubblicato da Einaudi su Stile Libero Big, in un 2015 che si profila molto soddisfacente per i fan dell’autore visto che dovrebbe arrivare nelle nostre librerie anche Lo scarafaggio, unico romanzo della serie di Harry Hole che ancora manca sui nostri scaffali.
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Articolo protocollato da Redazione
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