Sangue sul fiume di Anne PerryIl Giallo Mondadori continua a proporci i romanzi della serie di William Monk creata da Anne Perry e questa volta tocca a Sangue sul fiume. Apparso in originale nel 2014 con il titolo di Blood on the Water, Sangue sul fiume arriva a noi nel numero 3152 della celebre collana mondadoriana, per la traduzione di Marco Bertoli.

Ostinato, orgoglioso e impulsivo, William Monk è il secondo personaggio in ordine di importanza fra quelli usciti dalla penna di Anne Perry, dopo il noto Thomas Pitt, la cui serie è pubblicata sempre ne Il Giallo Mondadori.
Come altri romanzi della serie, anche Sangue sul Fiume è ambientato sul Tamigi.

Nato nel Northumberland, figlio di un pescatore, Monk ha lavorato prima con un banchiere e si è quindi arruolato nella polizia, all’interno della quale è riuscito a salire abbastanza facilmente la scala del potere, motivato dalla sua ambizione. Purtroppo, o per fortuna, William Monk è anche uno spirito indipendente, molto emotivo, che non bada alle distinzioni di classe, e ciò lo ha rapidamente messo nei guai con i suoi superiori.
Viene in seguito licenziato dalle forze dell’ordine, trova impiego come investigatore privato e quindi, a partire da Il fiume mortale (Dark Assassin, 2006), entra nei ranghi della Thames River Police, occupandosi in particolare di casi inerenti il Tamigi.
I suoi casi sono ambientati nell’Era Vittoriana, intorno al 1860.

Un battello naviga sul Tamigi immergendosi nella soffusa luce calante del crepuscolo di Londra. A bordo della nave si odono risate e musica, ma improvvisamente l’atmosfera festosa viene interrotta da un boato assordante. Poco dopo la prua è investita da una lingua di fuoco, l’esplosione provoca una caduta di schegge e detriti, tutto è avvolto dalle fiamme e sull’acqua si notano cadaveri galleggianti, persone ferite che cercano di sopravvivere e le urla disperate di chi è ancora in grado di gridare.

William Monk, capo della polizia fluviale, ha assistito al terribile spettacolo a bordo della sua barca e la prima idea che comincia ad avere, basata sulla meccanica dell’avvenimento, è quella di un attentato. Purtroppo Monk non avrà tempo per verificare la correttezza di questa sua supposizione, in quanto le alte sfere decidono di togliergli il caso per via di non meglio chiarite implicazioni internazionali.

Ma Monk non ci sta: la tragedia è accaduta sul “suo” fiume e sente di avere il preciso dovere di indagare in nome delle vittime. L’urgenza di occuparsi del caso cresce ancora di più quando le autorità identificano in un egiziano il possibile responsabile del tutto, scelta che a Monk puzza tanto di facile capro espiatorio. Ecco quindi che il capo della polizia fluviale si rimette in moto, incurante degli ordini, pronto a fare giustizia, costi quel che costi.

Nata a Blackheath, Londra, il 28 ottobre 1938, Anne Perry è un ottimo esempio di come sia possibile ricostruirsi una vita degna di essere vissuta anche dopo un evento tragico.
Da giovane è stata infatti responsabile, insieme a Pauline Parker, dell’omicidio della madre della sua amica, un caso clamoroso che ha offerto lo spunto anche ad alcuni libri e film, quali per esempio Creature del cielo (1994) di Peter Jackson.

Pagati i debiti con la giustizia, Anne Perry ha cominciato dal 1979 a pubblicare romanzi gialli e da allora non si è più fermata, raccogliendo successi di pubblico e di critica, insieme a vari riconoscimenti.
La serie di William Monk è ormai arrivata al ventiduesimo volume, rimangono ancora inediti in Italia Corridors of the Night (2015) e Revenge in a Cold River (2016).

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