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Meine Damen und Herren, gentili lettori del Thriller Café, accogliamo oggi al nostro bancone lo scrittore Francesco Bonvicini e presentiamo Sangue sulla croce, quinto romanzo della serie Sangue su Colonia, in uscita per Pegasus Edition.
La scena, in questo romanzo, si divide fra la bella, tollerante e vivace Colonia e La Valletta, la capitale di Malta. Qui è in visita il Cardinale Hermann Reuter,
arcivescovo di Colonia, al quale un uomo consegna una lettera misteriosa. Nel frattempo, a Colonia, strani ed inquietanti accadimenti sconvolgono la città ed in particolare le autorità ecclesiastiche: una suora è stata barbaramente stuprata e assassinata nella Rathausplatz, mentre un sacerdote viene ritrovato morto, sgozzato nel confessionale della cappella del Sankt Antonius
Krankenhaus. Cosa lega due omicidi così truci a quella lettera dal contenuto sconosciuto? Delle indagini si occuperà la prima Squadra della Sezione 1, l’ex Terza Squadra Omicidi, cui si uniranno poliziotti esterni e mal tollerati. Ma d’altronde, quando il nemico è la morte, non c’è tempo da perdere e chiunque può essere d’aiuto.
La serie Sangue su Colonia, giunta con Sangue sulla croce al suo quinto capitolo, è interamente edita da Pegasus Edition ed inaugurata nel 2015 da Sangue sul Reno, vincitore nel 2016 del premio speciale al miglior giallo edito al concorso internazionale “Città di Pontremoli” che dà la stura a numerosi riconoscimenti anche per gli altri romanzi della serie, Sangue sui binari (2016), Sangue sulla pista (2018) e Sangue sulla neve (2019). La serie ha anche un suo sito dedicato, al quale sono disponibili tutte le info e gli aggiornamenti, consultabile a questo link.
L’autore, Francesco Bonvicini, classe 1973, vive e lavora a Montecatini Terme come ragioniere presso un avviato studio di commercialisti e consulenti del lavoro. Sin da giovane legge e si appassiona alla letteratura gialla, si ispira ad autori del calibro di Agatha Christie e Rex Stout, fino a specializzarsi nel Police Procedural e nel 2010 comincia a scrivere il primo romanzo della saga Sangue su Colonia, incentrata sulle indagini della Terza Squadra Omicidi della città tedesca (diventata Sezione 1 – Crimini violenti, Prima Squadra – Indagini su omicidi, in seguito alla riforma della Polizia Criminale). Profondo conoscitore della Germania e appassionato di cultura tedesca, per scrivere questa serie ricostruisce le indagini mediante un meticoloso lavoro di ricerca e di studio del Codice Penale, della cronaca nera in generale e delle scienze forensi. Oltre alla serie Sangue su Colonia, Bonvicini ha pubblicato numerosi racconti inseriti in svariate antologie.
Per chi fosse curioso rispetto allo stile dell’autore, qui a seguire un breve estratto:
Altri spari echeggiarono.
Vicini.
All’interno del palazzo, addirittura.
Probabilmente i due ispanici con cui Liebermann aveva ingaggiato uno scontro a fuoco erano l’avanguardia di un gruppo più folto, ma restava da chiedersi chi fossero e perché fossero lì.
Aguzzò l’udito.
Avvertì, nella confusione, voci concitate che parlavano tedesco e spagnolo, lingua quest’ultima che il poliziotto riusciva comunque a capire attraverso le assonanze col molto meglio padroneggiato italiano.
Walther P99Q nuovamente nella mancina e tenuta con la bocca di fuoco verso l’alto, Liebermann si appiattì contro il muro e scivolò verso la porta d’entrata, rimasta aperta.
Con prudenza si sporse fuori di quel tanto che bastava per controllare senza costituire, per un eventuale cecchino appostato, un facile bersaglio.
Pareva che non ci fosse nessuno, al piano.
Attese ancora per qualche secondo, le orecchie ben tese.
Nessuno.
O almeno, non riuscì a percepire né un respiro né un passo né altro che avrebbero potuto metterlo in allarme.
Decise di muoversi.
Sulle scale, un altro ispanico armato con una semiautomatica Desert Eagle Mark XIX 357 Magnum cercò di guadagnare l’ultima rampa.
“Miguel… Pedro…” gridò “¿Qué pasó? ¿Dónde estáis?”
“Cerchi i tuoi degni compari?” Gli rispose Liebermann in italiano, cercando di simulare un accento spagnolo, puntandogli contro la pistola. “Polizia Criminale, butta quell’arma!”
“¡Tombo de mierda! ¡Muére!”
Le due pistole vomitarono entrambe i rispettivi confetti letali centrando ciascuno il suo bersaglio.
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