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Al Thriller Café presentiamo oggi “Satan’s Grill” di Gualtiero Ferrari, opera che si inserisce in un contesto post-apocalittico dove l’invecchiare assume un significato critico, portando alla morte o alla trasformazione in Senza-Sonno, creature cannibali che richiamano gli zombie dei B-Movies degli anni ’80. La narrazione ruota attorno al Satan’s Grill, un fast food in stile diner americano degli anni ’50, diventato luogo di incontro notturno per un gruppo di adolescenti che si riuniscono per socializzare, scambiare consigli di sopravvivenza e pianificare il viaggio verso Meteora, in Grecia. Quest’ultima è considerata l’unico luogo al mondo dove diventare adulti non comporta la morte.
La peculiarità del racconto di Ferrari risiede nell’introduzione di immagini in bianco e nero, generate da un programma di intelligenza artificiale, correlate ai passaggi principali della storia. L’autore, già noto per il suo racconto precedente a tema zombie, “Eldorado“, offre qui un’ulteriore dimostrazione della sua capacità di esplorare mondi unici e intriganti, con fusione di elementi tradizionali e tecnologici che potrebbe interessare i lettori in cerca di nuovi orizzonti nel genere.
Se siete curiosi qui trovate un estratto.
Estratto
Nessuno ricorda il giorno in cui iniziò la Mattanza. Non gli adulti, che nella prima settimana morirono a centinaia di migliaia, forse a milioni; né lo ricordano coloro che a quel tempo erano poco più che ragazzi; anche loro oggi sono morti. Solo noi bambini siamo sopravvissuti, e per continuare a farlo abbiamo dovuto imparare a cavarcela da soli, e abbiamo dovuto impararlo in fretta.
Le regole del nostro mondo sono semplici: dalla nascita sino alla fine dell’adolescenza dobbiamo evitare gli adulti ad ogni costo, quasi fossero malati di peste. Per il resto, sì, insomma, le solite cotte giovanili, le mille seghe mentali e gli ormoni che ti sbalzano dalla depressione alla gioia, dalla rabbia al misticismo; il tutto in meno d’un battito di ciglia.
Il problema arriva dopo, dal ventunesimo anno di vita in poi, perché è quando si invecchia che le cose si fanno complicate.
Appena si diventa adulti addormentarsi significa morire, smembrati da lame invisibili che ti squartano le viscere dall’interno. Nessuno è stato in grado di comprenderne il motivo, ma l’evidenza empirica non lascia scampo: se dormi muori, e muori male. Per fortuna c’è una soluzione.
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