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Il caos scoppia alla Scala di Milano il 7 dicembre 2022, quando la prestigiosa serata della prima si trasforma in un incubo. Esplosioni improvvise scuotono la mondanità milanese, con ordigni rudimentali nascosti all’interno di bottiglie di champagne. Il panico si diffonde, e la festa tanto attesa si trasforma in un disastro. Ma cosa ha portato a questo tragico evento?
Questo è il punto di partenza del romanzo “Scacco alla Prima” di Carlo Onado, un racconto comico dai ritmi serrati, dove il protagonista è Alberto Penna, un ingegnere disoccupato che deve fare i conti con le frustrazioni professionali e con l’assistenza al suo zio ultranovantenne, vivace e rancoroso. Mentre la polizia indaga, il mistero si infittisce, portando lo spettatore a una lettura avvincente…
L’autore
Nato a Milano nel 1970, Carlo Onado trascorre un’infanzia tranquilla tra le ospitali campagne di Modena e Bologna, per poi far ritorno alla sua città e commettere un errore fatale: laurearsi con lode in fisica. L’interesse per la meccanica quantistica non gli porterà alcun riconoscimento accademico o beneficio economico, al contrario ne destabilizzerà l’equilibrio al punto di portarlo a vivere contemporaneamente due esistenze distinte. Di giorno, impeccabile professionista di una azienda seria e rispettabile, di notte ramingo, votato alla fantasia e alla creatività.
Dal 1992 al 2003 ha recitato come attore professionista nei Match di Improvvisazione Teatrale (compagnia teatrale LiiT). Nel 1999 ha preso parte della nazionale italiana nel campionato mondiale di Improvvisazione Teatrale a Dortmund (Germania), trascinando l’Italia fino al secondo posto finale e ottenendo i premi individuali di migliore attore della finale e della competizione. Nel 1997 è stato co-autore dello spettacolo teatrale Yuri messo in scena da Bruno Cortini per la regia di Giuliana Musso. Nel 2007 ha scritto e interpretato il monologo teatrale Casa Dolce Casa, con la regia di Manuel Serantes Cristal, che ha rappresentato fino al 2017. E’ stato direttore artistico, autore, e presentatore di vari
laboratori teatrali milanesi (Fatti per Ridere, 2009-2012, ApocalypseNews, 2016, Risatira
2015-2019). E’ stato co-autore e presentatore dello spettacolo The English Comedy Gang Live
Show, in scena al teatro Zelig di Milano nelle stagioni dal 2015 al 2018.
Estratto da “Scacco alla prima”
Il panico si scatenò all’improvviso. Del centinaio di VIP che affollavano l’ingresso del teatro, nessuno udì gli inneschi scattare e, quando divenne chiaro cosa stava accadendo, per molti di loro era già troppo tardi.
Erano troppo impegnati a pavoneggiarsi davanti alle telecamere, estasiati dal privilegio di partecipare allo spettacolo più esclusivo dell’anno: la prima della Scala. Il foyer, degna cornice dell’illustre parterre che ospitava, luccicava in tutto il suo splendore con le colonne in marmo bianco, gli stucchi dorati e gli specchi scintillanti tirati a lucido. In un festoso svolazzare di smoking e abiti da sera, il meglio della società milanese e non solo dava vita alla annuale passerella di mondanità, che è allo stesso tempo preludio e parte integrante dello spettacolo della serata. Per la stragrande maggioranza dei presenti, in verità, si trattava dell’unica parte a cui valesse la pena assistere, visto che non amavano la musica classica in generale e l’opera in particolare. La loro estrazione sociale era sorprendentemente variegata: vi si potevano trovare aristocratici, star del cinema, ma anche industriali, banchieri, rapper e divi dei social network, sovraeccitati dal privilegio di far parte della élite più invidiata della città, per una sera sotto i riflettori del mondo intero. Uomini e donne freschi di tagliando dell’estetista e tirati come tendoni da circo, sgomitavano in cerca dell’obbiettivo dei fotografi, reclamando il proprio fotogramma di immortalità. Le signore gonfiavano il petto di orgoglio, laddove a zigomi e labbra aveva già pensato il botulino, mentre i loro accompagnatori ostentavano distacco e autocontrollo, intontiti com’erano dalle dosi di alcol e sostanze psicotrope appena assunte in una miscela sapientemente dosata per l’occorrenza. All’iniziale euforia, ideale per i momenti di socialità, sarebbe seguita una provvidenziale fase di down, attesa non oltre la metà del primo atto, che li avrebbe consegnati alla narcolessia, risparmiandogli lo strazio in programma per la serata: un’opera russa di circa tre ore in cui, a quanto pareva, non era stato previsto neanche un intervallo.
Il teatro andava rapidamente riempiendosi, ormai mancava poco meno di mezz’ora all’inizio del Boris Godunov, quando all’improvviso, click! Con un rumore sordo, sovrastato dall’assordante cicaleccio di sottofondo, il primo innesco saltò.
Altri seguirono, intervallati tra loro da pochi secondi. Un sibilo cominciò a crescere tra il brusio generale e fu una contessa la prima a notarlo. Le sembrò che provenisse da una delle bottiglie di champagne sparse in esposizione per il salone e non ne presagì il pericolo. Al contrario, quel suono che ora era cresciuto fino a diventare un fischio ovattato, le parve innocuo e curioso.
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- Carlo Onado (Autore)