Schegge - Sebastian FitzekOggi su Thriller Café pubblichiamo una recensione al più recente romanzo di Sebastian Fitzek, Schegge, ma prima di dirvi che me n’è sembrato,vi pongo una domanda:

Cosa accadrebbe se potessimo eliminare per sempre dalla nostra memoria le esperienze più brutte e terrificanti della nostra vita? E cosa accadrebbe se nel tentativo di fare questo, qualcosa andasse storto?

Se siete curiosi, il libro suggerisce di chiamare il numero 06-98264552 o di cercare la risposta su internet all’indirizzo www.mtgroup-international.eu. Io, chiaramente, da buon amante dei misteri l’ho fatto. E voi, avete il coraggio di imitarmi? Se non ne siete convinti, forse questa recensione vi potrà aiutare.

Titolo: Schegge
Autore: Sebastian Fitzek
Editore: Elliot
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 360
Traduttore: C. Crivellaro

Trama in sintesi:
Quando Marc Lucas, avvocato che ha dedicato la sua intera vita ad aiutare gli altri, viene a sapere di un esperimento psichiatrico che potrebbe eliminare dalla sua memoria i tremendi ricordi che l’accompagnano e lo tormentano dal momento in cui sua moglie incinta è morta in un incidente automobilistico del quale lui si ritiene responsabile, non ha dubbi: la sola speranza di disfarsi di questo fardello insopportabile vale il rischio di sottoporsi all’esperimento. Ma, invece che dargli sollievo e alleviare le sue pene, con i primi test l’orrore comincia a impadronirsi di ogni istante della sua vita: uscito dalla clinica psichiatrica, la chiave di casa non apre più l’appartamento, il nome sul campanello non è più il suo e, quando la porta viene spalancata dall’interno, l’incubo ha inizio…

Ebbene, se dovessi condensare in un aggettivo ciò che penso di questo thriller direi: “destabilizzante“. Schegge è un romanzo che si muove in un labirinto di specchi in cui è impossibile avere certezze, in cui ogni accadimento, ogni singolo particolare può essere interpretato in un modo e qualche pagina dopo in quello opposto. Il protagonista brancola tra frammenti di ricordi che non dovrebbe più avere e probabili manifestazioni di pazzia, con una moglie che dovrebbe essere morta e invece pare non esserlo, una clinica che opera lavaggi del cervello e di colpo scompare nel nulla, un’alleata di cui non si riesce capire se dica il vero o sia una schizofrenica. E mentre l’avvocato Lucas precipita sempre più in un universo di contraddizioni e continui ribaltamenti di prospettiva, lo stesso fa il lettore, disorientato e stordito fin dalle prima pagine da Fitzek, autore che ritengo a pieno diritto tra i più innovativi del panorama del thriller al momento, e di certo tra i più attenti a instaurare un rapporto – a volte inquietante – col lettore, e per mezzo della prosa e per mezzo di espedienti d’interazione come il citato numero di telefono. Il Il ladro di anime è stato uno dei migliori libri del 2009 che abbia letto, ora Schegge mi ha confermato che non si è trattato di un caso. Sebastian Fitzek è uno scrittore capace di lasciarti un brivido sulla pelle anche diversi giorni dopo aver riposto il libro sullo scaffale. E ThrillerCafé sentenzia: se lo leggete, ne vorrete ancora.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: