Recensiamo al Thriller Café Scontro finale di Tom Wood, settimo capitolo della serie best-seller Victor l’assassino, edito da Fanucci TimeCrime e tradotto da Francesca Di Clemente.

Come tutte le spy story che si rispettino l’azione non manca anche se, diversamente dai precedenti capitoli, lo scrittore mette più in evidenza la strategia che le scene rocambolesche, soffermandosi sulle relazioni interpersonali dei personaggi. “Scontro finale” assomiglia a una partita a scacchi: la prima mossa apre numerose possibilità, le contromosse centuplicano le reazioni. In buona sostanza si ha la percezione che Tom Wood abbia voluto evitare il cliché abituale per concentrarsi sulla tattica dei protagonisti e, a mio parere, la scelta ha funzionato.

Conosciamo bene Victor, killer freddo e spietato che con il suo ultimo lavoro sporco per una frangia dell’agenzia di intelligence americana, si è creato nuovi nemici influenti e senza scrupoli, e sappiamo (come sa anche lui!) che ogni sua mossa può essere l’ultima. Vive braccato dai sicari di un intermediario a cui lui stesso dà la caccia, e inoltre si trova da poco nel mirino di Antonio Alvarez, un funzionario dell’agenzia di spionaggio americana che si è fatto strada fino a raggiungere i piani alti e che può finalmente tentare di scovare il nostro protagonista sfuggitogli durante una vecchia operazione a Parigi. Alvarez non ha dimenticato ed è sicuro di avere le carte giuste per inchiodarlo.

L’unica chance che rimane a Victor è quella di sparire per un po’ dalla circolazione, ma con così tanti nemici che gli alitano sul collo, ha bisogno di aiuto: la sua amica-nemica Raven, ex agente segreto, disertrice e assassina, pericolosa quanto lui e a sua volta braccata da molti, deve rendergli un grosso favore; può essere lei la sua unica via di salvezza?

La trama è molto complessa e a tratti complicata, densa di inganni, agguati e nuove alleanze da stringere per sopravvivere; una storia in cui Victor si trova a difendere in primis la propria identità segreta che, per evidenti motivi, ha cancellato dalla sua vita.

Il romanzo è godibile e, come accennavo, un po’ diverso: meno scazzottate, scontri e sparatorie attutiscono il ritmo che risulta più flemmatico rispetto ai precedenti thriller che detonavano già dalle prime pagine. Il risultato però mi è piaciuto perché suspense e colpi di scena non mancano e gli ingredienti tipici della letteratura di spionaggio ci sono tutti; Tom Wood tiene alte le aspettative del lettore e non le delude.

Scontro finale ha una sua conclusione, un finale a sorpresa intrigante che apre nuove occasioni e opportunità e nonostante il titolo possa far pensare ad un capitolo definitivo, ho la sensazione che un nuovo episodio di Victor l’assassino non tarderà ad arrivare.

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Articolo protocollato da Francesca Mancini

Lettrice appassionata di gialli, thriller e noir da sempre, amo molto anche le serie TV dello stesso genere e di scienza di confine. Ho una passione sfrenata anche per la musica anni ’80, il buon vino, il mare, la famiglia, gli amici veri e la comunicazione non verbale.

Francesca Mancini ha scritto 75 articoli: