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Tornano al Thriller Café Oreste Venier e la sua protagonista Choi Soo-Min, alla sua terza avventura, dal titolo “Segnali nascosti“. Dopo i casi di Venezia (“L’ultimo ritornello“) e Firenze (“Codice di squadra“), la giovane criminologa italo-coreana si trova coinvolta in un nuovo intrigo, stavolta a Verona.
Per presentarvi il romanzo, partiamo dalla trama.
Verona, 52 a.C. – Caio Giulio Cesare, nel pieno della guerra di Gallia, sta organizzando gli ultimi preparativi per l’assedio della città di Alesia contro Vercingetorige, e deve inviare importanti informazioni militari segrete ai suoi luogotenenti a Verona. La missione avrà successo grazie alle conoscenze e intuizioni di un giovane matematico al suo seguito.
Verona, 2023 d.C. – Kyaeng Jin-Woo, magnate coreano, ha organizzato una mostra itinerante di antiche e preziosissime maschere teatrali: la prima tappa sarà in Italia, in un castello in provincia di Verona immerso nei vigneti. Qualcosa però andrà storto e la maschera più preziosa verrà rubata sfruttando una tecnica matematica conosciuta da secoli. Toccherà a Soo-Min e Yong-Soo, che hanno appena aperto la loro agenzia di investigazioni privata, scoprire la verità facendosi strada fra tecniche di restauro, cibi gourmet e misteri di famiglia.
Questa la storia in breve narrata da “Segnali nascosti”; per aiutarvi ad approfondire, abbiamo posto all’autore tre domande.
Tre domande all’autore
1. Siamo arrivati alla terza pubblicazione. Cosa ti è piaciuto di più nello scrivere questo nuovo libro?
Mi è piaciuto innanzitutto il fatto che la “saga” delle indagini di Soo-Min sta iniziando, con il terzo volume, a prendere una forma strutturata. Ogni romanzo si propone di trattare in modo divulgativo un diverso argomento della Matematica, argomento che di fatto diventa il vero protagonista dietro le quinte; se i primi due sono stati dedicati entrambi alla crittografia per la sua vastità, Segnali nascosti parla della steganografia: l’arte di nascondere le informazioni senza dare nell’occhio. Una pratica conosciuta da molti secoli – come racconta l’intermezzo ambientato nell’antica Roma – e ancora oggi molto in voga.
Segnali nascosti è stampato a colori e contiene 50 tavole raffiguranti le antiche maschere coreane esposte nella mostra presso il bellissimo Castello di Soave (VR) che fa da cornice alla storia di fantasia. Un’idea in più per fare un regalo.
2. Choi Soo-Min è un personaggio in continua crescita. Cosa ti sta sorprendendo del suo sviluppo mentre ne racconti?
In questo terzo romanzo Soo-Min è cresciuta: non solo professionalmente, perché ha aperto una propria Agenzia; ma anche umanamente, come mostrerà in un intenso colloquio con un’altra protagonista del libro.
Nel primo romanzo, essendo la sua prima esperienza sia sul campo che in Italia, era un po’ timida, a tratti quasi introversa; nel secondo era un po’ meno “ostaggio” degli eventi, ma pur sempre con un approccio molto tecnico.
In Segnali nascosti possiamo vedere una Soo-Min senz’altro più “scafata”, più spiritosa, forse anche, se posso dirlo, più italiana: senz’altro più conscia di sé stessa e delle proprie capacità.
Anche il rapporto con il suo amico Yong-Soo, nerd matematico, ora suo Socio, sta evolvendo: i due riescono a capirsi a volte anche solo con uno sguardo.
3. I tuoi romanzi si ripropongono di mantenere un forte realismo tecnico. Questo è vero anche in Segnali nascosti e nei prossimi?
Ci ho provato: a molti Lettori, fra i quali mi ci inserisco anch’io, non piacciono le storie tecniche non realistiche, come avere un “supercomputer della NASA” in garage; la realtà oggi ci mette in mano – letteralmente, basti pensare alla potenza dei nostri cellulari – strumenti fin troppo potenti senza dover scomodare finzioni irrealistiche.
Anche Segnali nascosti è improntato in questa direzione: gli aspetti tecnici descritti sono realistici e fattibili. Questa linea sarà mantenuta anche nel prossimo romanzo, che uscirà quest’estate: Entropia Zero, come già pubblicizzato sul mio sito www.orestevenier.it
Sarà una storia più intricata, ambientata fra gli Stati Uniti e le Isole Bahamas, e imperniata sulla generazione di numeri casuali, ingrediente matematico che sta alla base della sicurezza delle moderne telecomunicazioni. I nostri protagonisti si troveranno a sventare un piano criminale capace di mettere a rischio le infrastrutture informatiche di mezzo pianeta.
Oreste Venier
Oreste Venier, nato a Venezia nel 1974, ha frequentato il Liceo Classico e si è laureato in Fisica presso l’Università di Pisa.
La sua passione per la tecnologia informatica e per l’elettronica ha radici profonde, risalenti agli anni ’80 con il Commodore 128 e con la prima costruzione di circuiti. Su di esse ha basato anche la sua professione: da molti anni lavora come progettista elettronico e come consulente tecnico di parte in numerosi procedimenti giudiziari.
Dal 2015 si è dedicato agli aspetti tecnici del bitcoin e della blockchain, tenendo corsi in Italia e in Svizzera e intervenendo sul tema come relatore a seminari ed eventi, tra cui lo SMAU. Nel suo primo romanzo, “L’ultimo ritornello” ha mescolato queste esperienze tecniche con la musica classica, di cui è da sempre grande estimatore. A questo sono seguiti “Codice di squadra” e “Segnali nascosti“.
Il suo sito ufficiale è https://www.orestevenier.it/
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- Venier, Oreste(Autore)
Articolo protocollato da Redazione
Libri della serie "Le indagini di Choi Soo-Min"
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Segnali nascosti – Oreste Venier
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Codice di squadra – Oreste Venier
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L’ultimo ritornello – Oreste Venier
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