Pubblicato in Italia da Edizioni e/o nel 2000 con traduzione a cura di Barbara Ferri, Solea di Jean-Claude Izzo è il libro che recuperiamo oggi al Thriller Café. Seguito di Casino totale e Chourmo. Il cuore di Marsiglia, chiude La Trilogia Marsigliese (meglio conosciuta come La Trilogia di Fabio Montale).
“… l’orrore, nella realtà, supera di gran lunga ogni possibile finzione. Per quanto riguarda Marsiglia, la mia città, sempre a mezza strada tra la tragedia e la luce, si trasforma, per forza, nell’eco di ciò che ci minaccia.”
Marsiglia, nella Trilogia, è sempre descritta come una città difficile ma in questo terzo ed ultimo capitolo è dilaniata dal razzismo, dalla corruzione, dalla mafia e minacciata da incendi dolosi e dai progetti di riqualificazione del porto per renderlo più moderno, più europeo: un Euro-mediterraneo con qualche possibilità in più di essere considerato da Bruxelles, dall’Europa del Nord. Marsiglia avrebbe potuto avere un futuro solo se avesse rinunciato alla sua storia.
Fabio Montale, volente o nolente, tenta di percorrere la stessa strada: prova a privarsi della sua storia passata per un futuro migliore. Abbandona il distintivo e inizia a lavorare nel bar di Fonfon, uno dei pochi amici che gli rimangono, e si rassegna a una vita da uomo solo: Lole, la donna che ha sempre amato, lo lascia per rifarsi una vita in Spagna con un musicista.
“Vivevo troppo e da troppo tempo senza credere nella vita. Forse senza farci caso avevo ceduto alla tristezza. O a furia di credere che le piccole cose quotidiane bastino a dare felicità, avevo riunciato a tutti i miei sogni, i miei veri sogni?”
La vicenda di Solea si apre con Babette Bellini, giornalista d’inchiesta e amore passato di Fabio, che si nasconde in un paesino di montagna da Bruno, un militante del ’68 conosciuto parecchi anni prima per il suo primo lavoro giornalistico importante.
La donna si è messa in guai seri lavorando a una sorta di denuncia totale alla mafia, indagando e scoprendo svariati rapporti della stessa con la politica, la polizia e l’alta finanza. Un lavoro di anni e anni che è decisa a pubblicare a tutti i costi perché, anche se il mondo oramai va così, è convinta che ognuno debba perlomeno tentare di fare la propria parte per riportarlo sulla retta via.
Sentendosi con le spalle al muro e braccata da un’organizzazione così pericolosa contatta Fabio, perché sa di trovare in lui un aiuto sicuro oltre a un uomo buono e coraggioso. L’ex poliziotto è anche agganciato da Hélène Pessayre – commissario di Polizia originaria di Algeri – che vuole fare chiarezza sulle morti che l’indagine della giornalista ha già iniziato a causare.
Non potendo fare altrimenti, Montale segue la sua coscienza e accetta di aiutarle ma questa decisione lo obbligherà a portare avanti un delicato gioco di specchi, di verità incomplete e bugie a metà, facendo una sorta di doppio gioco e rischiando tutto quello che gli è rimasto di più prezioso nella vita: l’amicizia e la speranza di un nuovo amore per ricominciare da capo.
Solea fa male. Trasuda malinconia, morte e dura realtà ma ti risveglia, ti fa venire voglia di vivere, nonostante tutto. Di fregartene di tutto quello di sbagliato e sudicio che c’è nel mondo e di essere una persona migliore: di ascoltare un CD di Coltrane, leggere poesie, bere buon vino con gli amici e guardare il mare… Un libro di Izzo fa bene all’anima.
Recensione di Elena Rossi.
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