Solo un'altra persona scomparsa - Gillian McAllister

Un thriller psicologico raffinato e incalzante, “Solo un’altra persona scomparsa” vi terrà svegli la notte pur di finirlo e arrivare alla verità.

Per Fazi Editore nella collana Darkside a luglio 2023 è uscito “Posto sbagliato momento sbagliato” e nel 2019 per Nord “La scelta”, il primo romanzo che ha fatto apprezzare la penna di Gillian McAllister. Finalmente possiamo leggere una nuova opera che precipita nel labirinto dei rapporti famigliari, un thriller avvincente, emozionante e di rara intensità.

Tutte opere individuali, che non sono parte di una serie, “Solo un’altra persona scomparsa” si apre con una scena forte: Genevieve, la figlia adolescente di Julia, che tremante e con una mano sporca di sangue le chiede di andare a vedere una cosa. Passa un anno da questa scena e Julia è al lavoro, al suo posto di ispettrice di polizia, quando arriva il caso di Olivia, una ragazza che una sera entra in un vicolo senza uscirne più. Per Julia il caso è difficile, anche perché si porta appresso il peso di un’altra ragazza scomparsa, Sadie, e mai più ritrovata. Questo nuovo caso potrebbe essere l’occasione della svolta, ma la situazione precipita in un baratro inimmaginabile di paura, corruzione e segreti.

Solo un’altra persona scomparsa” racconta una trama impostata su tre famiglie e portata avanti da altrettanti narratori: Lewis, un padre in cerca di sua figlia; Emma, una madre che non sa in cosa si sia trasformato suo figlio e Julia, che racconta delle indagini e delle sue preoccupazioni per la figlia.

Se i capitoli dedicati a Lewis ed Emma sono offerti al pubblico in presa diretta, con la prima persona narrativa, quelli di Julia si distaccano passando alla narrazione in terza. Due modi diversi di costruire un romanzo, ma Gillian McAllister regala una profondità impattante in ogni capitolo, che fa interrogare il lettore. Ci si trova istintivamente a mettersi nei panni dei personaggi: cosa avrei fatto al posto di Lewis, Emma e Julia? Ecco il quesito, che non è statico, perché viene offerta la possibilità di cambiare opinione strada facendo.

I personaggi sono costruiti con profondità e complessità non scontata. Non si entra subito in empatia con loro, anzi, all’inizio si può mettere in atto un atteggiamento giudicante, con l’idea che in certe situazioni noi non ci metteremmo mai. Man mano che l’opera evolve e si viene catturati dalla storia, con un sussulto di sincerità, soprattutto se siamo genitori, ci rendiamo conto che sì, avremmo potuto compiere determinati passi, fino ad azioni non edificanti, magari criminali. Il pericolo, la disperazione e l’amore fanno fare cose impensabili, quando poi si è preda dell’emozione e dell’ansia di agire, il castello crolla e i limiti non hanno più senso.

Il romanzo è una giostra di emozioni. Viviamo la disperazione di avere una figlia e non sapere più dov’è finita, se è viva o morta, se ha sofferto, se ha avuto paura, se ha invocato aiuto. Proviamo a vivere con un figlio che crediamo di conoscere meglio di noi stessi per scoprire che non lo riconosciamo affatto. Valori insegnati che forse non sono stati recepiti, normalità che può essersi trasformata in mostruosità quando lo si sospetta dell’indicibile. E allora di chi è la colpa e cosa si fa? Guardiamo impotenti, mentre va in pezzi l’idea di essere una brava persona, mentre si scende sempre più in basso senza vedere la svolta per la salvezza.

È un libro complicato sul piano emotivo, che mette in campo tantissimo da parte del lettore. Al contempo la storia è così avvincente e ricca di tensione che non si può smettere di leggere. Tante le sorprese, sconvolgenti, capaci di ribaltare le situazione. Si resta a bocca aperta come di fronte al più riuscito dei giochi di prestigio, mentre appare evidente che della vicenda avevamo capito poco o nulla e, colpiti, esploriamo un nuovo punto di vista, una suggestione inedita e da brividi.

Il ritmo è in crescendo, con capitoli dinamici, sostenuti da dialoghi appropriati, possibili, che possiedono chiarezza e ambiguità in un bilanciamento ben calibrato.

I segreti uccidono, fanno divenire estranei le persone che dovrebbero avere maggior confidenza e intimità. Esiste la famiglia sì, ma alla fine ogni componente è un’isola a sé. Gli scontri sono terremoti, facile è affondare anche restando aggrappati, altrettanto vero è che solo insieme si può tornare a galla.

Gillian McAllister ha fatto di nuovo centro. Si potrebbe pensare che di professione sia psicologa e invece no. Dopo una laurea in Lettere ha deciso di cambiare strada, prendere un nuovo percorso di studi e diventare avvocato. Se nella professione è brava come quando scrive, ebbene in caso di guai è di certo la persona che si vorrebbe al fianco.

Ma rimaniamo dalla parte degli onesti e deliziamoci con le sue storie crime, thriller ad alto tasso di adrenalina.

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  • McAllister, Gillian (Autore)

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Articolo protocollato da Tatiana Vanini

Biologa per studi e mamma a tempo pieno, sono una lettrice compulsiva da quando, a otto anni, ho scoperto i romanzi gialli. La mia passione è nata con “Poirot e i Quattro” di Agatha Christie e non si è ancora spenta. Leggo gialli e thriller, sì, ma sono autrice di romanzi fantasy umoristici come La saga di Etreia, con i due volumi di “Veni, vidi... Etreia!”, la raccolta di racconti “Schegge di ordinaria allegria” (auto pubblicati) e poi nel 2023 è uscito per Edizioni Convalle “Scacco di torre per l'ispettore Ovvius” dove sono finalmente approdata al giallo anche nella scrittura. Gioco a D&D, scrivo recensioni e colleziono puffi. Adoro il Natale alla follia e quindi, i romanzi che prediligo sono proprio i mistery classici all'inglese ambientati nelle feste. Non c'è nulla come una bella riunione di famiglia per scatenare l'istinto omicida!

Tatiana Vanini ha scritto 15 articoli: