Oggi al Thriller Café parliamo di Sorelle sbagliate (The Better Sister) della seguita ed apprezzata scrittrice statunitense Alafair Burke, pubblicato da Piemme nel giugno 2019 con traduzione di Rachele Salerno.
Sorelle sbagliate è un domestic thriller incentrato sul rapporto controverso tra due sorelle, Chloe e Nicky Taylor, tra loro diversissime: la prima, la più giovane, è giornalista, direttrice di una rivista al femminile, paladina dei diritti delle donne nonché fautrice del movimento #ThemToo che, sull’onda del celebre Me Too, incita le donne “normali” – non solo i personaggi dello spettacolo – a ribellarsi ed a denunciare abusi e violenze. Questo le procura grande ammirazione, ma anche molti haters, soprattutto sui social: sono tanti coloro che ogni giorno si accaniscono postando commenti contro di lei arrivando anche a minacciarla.
La seconda sorella, Nicky, la maggiore, è invece confinata a Cleveland, città in cui le due ragazze Taylor sono cresciute, e conduce una vita altalenante, divisa tra periodi in cui beve (molto), fuma, frequenta sconosciuti e periodi in cui cerca faticosamente di risalire la china. C’è stato un momento in cui i rapporti tra le due sorelle si sono deteriorati in modo importante: pare che quattordici anni prima del momento in cui è ambientata la storia, Nicky – completamente in balia dell’alcool – avesse messo a rischio la vita di Ethan, il figlio che allora aveva due anni. Colui che all’epoca era il marito, Adam, prima procuratore e in seguito rampante avvocato penalista, chiese aiuto alla cognata Chloe, all’epoca all’inizio della sua carriera. Da quel momento si ebbe un progressivo avvicinamento tra i due che, dopo il divorzio tra Adam e Nicky, si sposarono. In seguito al matrimonio, il piccolo Ethan andò a vivere con il padre e la zia Chloe a New York.
Ora, quattordici anni dopo, la famosa giornalista Chloe, di ritorno da una festa, trova una finestra della casa delle vacanze in frantumi e, nel salotto, il corpo esangue del marito, il noto avvocato Adam Macintosh. Com’è inevitabile, scoppia il putiferio: polizia, rilievi, domande… e per fortuna che Ethan era fuori, a casa del suo amico Kevin! Peccato, però, che proprio la versione di Kevin sulla serata appena trascorsa non corrisponda con quanto riferito da Ethan… e peccato che, più si prosegue con le indagini, più vengono fuori screzi e divergenze tra un padre rigido e intransigente e un figlio adolescente e viziato.
Com’è morto, veramente, Adam? C’è davvero stata una rapina in quella casa delle vacanze? E cosa faceva nel frattempo Ethan? E che dire delle ombre sugli ultimi giorni di vita della vittima? E poi c’è Nicky… come si evolverà ora il suo rapporto con il figlio biologico? E in tutto questo marasma di ipotesi, interrogativi, incertezze… che posizione assumerà la controllata e perfetta Chloe?
Tante domande, appunto, e Alafair Burke si prende i suoi – dilatati – tempi per rispondere: la narrazione procede con un ritmo cadenzato, lento ma non piatto, scorrevole ma mai sensazionalistico. Svolte e colpi di scena qui non sono mai ammantati di epicità, scopriamo i personaggi e le loro vite come in un puzzle da completare pezzo dopo pezzo, senza fretta; tutto scorre secondo un ordine prestabilito, come fosse il normale andamento della vita. Peccato che si parli di un omicidio e di parecchi episodi dubbi sulla vita di persone che dietro la cortina della perfezione nascondono disagi molto, troppo comuni. È quasi come se l’autrice avesse voluto affrontare troppi temi senza, però, affrontarne davvero nessuno: c’è il tema della violenza di genere, c’è il rapporto conflittuale tra coniugi e tra sorelle, c’è l’abuso di alcool, c’è l’adolescenza difficile; c’è tanto, ma c’è anche molta – troppa – superficialità.
Sorelle sbagliate non è un thriller epocale, non è nemmeno brillante: la tensione non supera mai i livelli di guardia, anzi, troppo spesso rimane ben al di sotto di quanto si potrebbe sperare; tuttavia non si può dire che questo sia un brutto libro: è una lettura discreta, un libro che si lascia leggere con un certo interesse, ma che non brilla né per originalità, né per pathos, né per brividi. Eppure ha avuto successo… che farlo uscire a giugno sia stata una trovata vincente? Saranno stati contenti i tanti lettori da ombrellone… Peccato che, avendolo letto con la concentrazione invernale, i punti deboli siano risultati più visibili.
Alafair Burke è docente di diritto penale ed avvocato penalista. Sorelle sbagliate è solo l’ultimo dei suoi thriller: molto noti sono anche La ragazza nel parco, Una perfetta sconosciuta, La ragazza che hai sposato, tutti pubblicati da Piemme. Pubblicati da Sperling & Kupfer, invece, i romanzi scritti a quattro mani con Mary Higgins Clark.
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