È uscito lo scorso 17 ottobre per Sperling & Kupfer “Sotto gli occhi“, l’ultimo thriller di Roberto Putzu. L’autore, che vive in Sardegna e che oltre a scrivere thriller è dottore commercialista, ha esordito nella narrativa thrilling con “L’algoritmo dell’inganno” (2018), in cui svelava i dietro-scena e i ricatti di un inganno planetario; in “Sotto gli occhi” continua a gettare luce su un mondo, quello della finanza ad alti livelli, che ci sembra lontanissimo dalla nostra percezione quotidiana, ma che ha sempre il suo fascino, soprattutto quando è raccontato in modo così avvincente.
Mentre sono in vacanza a Bangkok, Alessandro e Giulia vengono rapiti da quelli che ben presto scoprono essere uomini cinesi. Non è chiaro se appartengano ai Servizi Segreti, al Governo o alla temibile mafia cinese, è però chiaro che sono potenti e che non esiteranno a raggiungere il loro obiettivo. Qual è? Scoprire dove sono i soldi. Già, perché Alessandro e Giulia non sono due semplici, innocui turisti italiani: lei è una giornalista che di recente ha scritto un dettagliato articolo basato su un’operazione di insider trading effettuata – tra gli altri – proprio da lui. Il mandante di questa manovra a svariati zeri è sconosciuto, di lui si sa solo che è pachistano e che aveva molti soldi da movimentare; l’uomo però ora è morto e c’è una montagna di soldi da recuperare. Per riuscirci, i cinesi dovranno scoprire l’identità di Taurus, il trader che ha mosso le fila dell’operazione e la cui identità è nota a pochissime persone, tra cui proprio Alessandro e Giulia. I soldi, però, fanno gola a molti… per esempio ai Servizi pachistani e persino all’Isis. Il risultato? Un’operazione che i cinesi avevano classificato come facile, pulita, senza rischi scatenerà il quarantotto in una Bangkok caotica, pericolosa ed infida. E a noi lettori, in questo marasma di personaggi e in un’escalation di violenza tra le pieghe di politica e organizzazioni sovrannazionali, resta un thriller accattivante, con un buon ritmo ed una storia che lascia col fiato sospeso fino all’ultima pagina, ad un finale inatteso e gratificante dopo tanta meschinità. Putzu, poi, ha una scrittura scorrevole che aiuta a destreggiarsi in argomenti di non facile comprensione per noi profani, così una potenzialmente noiosa lezione di finanza ed insider trading è diventata una storia comprensibile e tutta da leggere. Consigliato se amate le spy stories e gli intrighi internazionali.
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